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Covip e Tfr - Indipendenti sono le Autorità o i numeri? - Le bugie di Scimia
Publie le venerdì 21 settembre 2007 par Open-Publishing6 commenti
La relazione annuale di un’autorità indipendente è un documento importante. Deve presentare, nel modo più neutrale possibile, dati approfonditi e analisi sul mercato oggetto della sua attività regolatoria, in virtù della quale possiede più informazioni di singoli operatori e, spesso anche dello stesso ufficio di statistica. Normalmente la stesura di queste relazioni impegna diversi mesi nell’attività delle autorità. Quando si finisce una relazione, si comincia subito a metter mano a quella successiva, e questo lavoro coinvolge l’autorità nel suo complesso.
La relazione annuale della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) quest’anno era molto importante: doveva tracciare un primo bilancio della riforma del Tfr, avviata a partire dal gennaio 2007 con il semestre in cui i lavoratori potevano decidere come destinare gli accantonamenti in passato destinati al Tfr. La relazione della Covip era molto attesa anche perché doveva fornire i primi dati censuari (non campionari) sul tasso di adesione ai fondi pensione dopo la riforma. La relazione consegnata alla stampa e disponibile sul sito della Covip non tradisce queste aspettative: documenta come circa 900mila lavoratori abbiamo espressamente deciso di destinare almeno parte del Tfr ai fondi pensione nel semestre in cui erano chiamati a decidere. Partendo da un livello iniziale di circa 1,8 milioni di aderenti, il numero di sottoscrittori tra i lavoratori dipendenti del settore privato è così salito a circa 2,7 milioni. Su di una popolazione di potenziali aderenti di circa 12,7 milioni di lavoratori (i dipendenti del settore privato), questo comporta un tasso di adesione di circa il 21 per cento. Si tratta dello stesso tasso di adesione da noi stimato a partire da una indagine condotta da Eurisko per conto di AnimaFinLab su di un campione rappresentativo dei lavori dipendenti italiani. Nel commentare i risultati martedì 18 settembre sul Sole24Ore e LaStampa avevamo sostenuto che si trattava di un dato nettamente al di sotto dell’obiettivo minimo fissato dal governo a inizio riforma, vale a dire al 40 per cento di aderenti. Anche aggiungendo agli aderenti "espliciti" i cosiddetti aderenti "silenti" (quelli che, non avendo espresso alcuna scelta, avrebbero visto il loro Tfr finire ai fondi di pensione) stimavamo un tasso di adesione del 32 per cento. Di qui il nostro giudizio di sostanziale fallimento della riforma, e il nostro sforzo di trovarne ragioni e rimedi, alla luce dei dati disponibili.
E i numeri del presidente
Tra lo stupore degli intervenuti, e, immaginiamo, degli stessi commissari, il presidente della Covip, Luigi Scimia, con un coup de theatre, ha voluto aggiungere all’ultimo minuto alcune tabelle alla sua presentazione, sostenendo che le aggiunte gli servivano per confutare le tesi di "alcuni accademici su alcuni organi di stampa" (per trasparenza e completezza di informazione avrebbe fatto bene a citarli espressamente). Ecco dunque apparire nuovi numeri, del tutto estranei alla relazione, volti artatamente ad aumentare il tasso di adesione per portarlo il più vicino possibile alla soglia del 40 per cento. Primo maquillage, si riduce arbitrariamente la platea dei potenziali aderenti, portandola da 12,7 a 8 milioni. Come? Semplice. Si tolgono 500mila lavoratori domestici (che potevano destinare il Tfr ai fondi pensione, ma solo espressamente), 1,7 milioni di lavoratori "non coperti da fondi negoziali" (ma da fondi aperti e piani pensionistici individuali) e altri 2,5 milioni di lavoratori che non avevano ancora un fondo negoziale all’atto d’avvio della riforma (il cui fondo negoziale è stato istituito nel semestre). Poco importa che il tasso di adesione sia calcolato prendendo gli aderenti espliciti a tutti i fondi pensione. Quello che conta è ridurre il denominatore del tasso di adesione portando quest’ultimo al 33-34 per cento. E sono questi i dati sui tassi di adesione poi attribuiti alla relazione del presidente nei flash battuti da molte agenzie di stampa. Altra operazione: si aggiungono nelle tabelle (poi non fornite alla stampa, né disponibili sul sito della Covip) anche stime degli aderenti dopo la fine del semestre e aderenti a Pip e fondi aperti provenienti dalle fila del lavoro autonomo, quindi esclusi dal denominatore. Insomma, l’obiettivo è uno solo: documentare il "grande successo" della riforma di fronte al ministro Damiano che soddisfatto commenta "sono stati smentiti i profeti di sventura. Sono stati smentiti soprattutto quelli che hanno costruito ipotesi su dati inesistenti. Bastava aspettare la relazione di oggi per sapere che le cose andavano nella giusta direzione".
Poco rispetto per i numeri
È triste notare come non ci sia alcun rispetto per i dati da parte di chi ha tra i suoi compiti istituzionali quello di "curare la raccolta e la diffusione delle informazioni utili alla conoscenza dei problemi previdenziali e del settore della previdenza complementare". Ci auguriamo che l’obiettivo di un 40 per cento di aderenti ai fondi pensione venga raggiunto il più presto possibile soprattutto coinvolgendo la platea oggi maggiormente esclusa, quella dei lavoratori più giovani. Non a caso, nelle nostre analisi abbiamo proposto alcuni correttivi, a partire dall’apertura dei fondi chiusi. Ma se si vuole davvero che l’operazione decollo della previdenza integrativa sia un successo, occorre che tutti i potenziali aderenti sappiano di poter contare su di un’autorità di vigilanza efficiente e non subalterna né a chi deve essere vigilato, né al potere politico. Il comportamento del presidente Scimia in occasione della relazione annuale non offre un segnale incoraggiante a tale riguardo. Più che l’autorità sono i numeri a essere indipendenti, da qualsiasi riscontro obiettivo.
Tito Boeri e Luigi Zingales
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Messaggi
1. Covip e Tfr - Indipendenti sono le Autorità o i numeri? - Le bugie di Scimia, 21 settembre 2007, 20:46
Che in Italia si riesca sempre e sistematicamente, se non a falsificare, quantomeno a manipolare le cifre e le statistiche, non è una novità di questi giorni ed è una metodologia largamente usata da enti ed organismi più o meno pubblici ed indipendenti, quando si vogliono favorire gli interessi di certi gruppi economici o avvalorare determinate scelte politiche del Governo, L’esempio classico sono i dati sull’inflazione, che vengono normalmente sottostimati almeno del 50% e calcolati dall’ISTAT facendo surrettiziamente ricorso a metodi di rilevamento palesemente finalizzati a minimizzare gli effetti dell’ascesa dei prezzi sul costo della vita !!!
MaxVinella
2. Covip e Tfr - Indipendenti sono le Autorità o i numeri? - Le bugie di Scimia, 22 settembre 2007, 10:30
Le statistiche sono fatte apposta per essere manipolate. Quando studiavo statistica ci insegnavano anche come manipolarle per far apparire quanto volevamo. Il classico esempio erano le tasse. Supponiamo che chiedete a mille persone se vogliono una polizia più presente , una sanità più efficiente, delle strade più pulite 999 diranno di si ma se chiedete loro : vorrreste pagare più tasse?chiaramente 999 di loro vi risponderanno no e questo è solo il più elementare dei trucchi.D’altrnde la primissima cosa che ci disse il professore appena entrati fu la definizione (ascientifica)della statistica: la statistica è quella scienza secondo la quale se hai i piedi nel forno e la testa nel frezeer godi della temperatura ideale!
1. Covip e Tfr - Indipendenti sono le Autorità o i numeri? - Le bugie di Scimia, 22 settembre 2007, 12:05
Giusto. Purché non dimentichiamo che in questa occasione a denunciare la manipolazione delle cifre c’è un economista di regime come Tito Boeri, in uno scontro tutto interno alla grande frode del TFR.
Gianluca
2. Covip e Tfr - Indipendenti sono le Autorità o i numeri? - Le bugie di Scimia, 22 settembre 2007, 12:36
Sono stato io a pubblicare ieri lo scritto di Boeri e Zingales perchè da un lato si capisca che la oggettiva sconfitta dell’ operazione "Tfr nei Fondi" ha causato ovviamente una faida anche all’interno dei propri sostenitori, come certamente erano ed ancora sono tanto gli economisti de lavoce.info quanto l’ineffabile Dr.Scimia.
E dall’altro si comprenda, proprio perchè la denuncia di false informazioni viene da irriducibili sostenitori della stessa campagna, quanto effettivamente il medesimo Dr.Scimia, tra l’altro ex Presidente del Fondo Pensioni Bnl, sia UN BUGIARDO MATRICOLATO come venne sostenuto, in tempi non sospetti, più volte anche su queste pagine.
K.
3. Covip e Tfr - Indipendenti sono le Autorità o i numeri? - Le bugie di Scimia, 24 settembre 2007, 10:31
La distruzione della ricchezza
E’ chiaro a tutti che esiste la necessità di integrare la previdenza pubblica, ma alla Covip si sono chiesti quali prodotti hanno autorizzato ?
E’ degno di un paese civile consentire di trasferire il Tfr in prodotti come i Piani individuali Pensionistici che hanno degli indicatori sintetici di costo dell’ordine dei tre punti percentuali ( a cui purtroppo per loro hanno aderito oltre 100.000 lavoratori) o in Fondi Pensione Aperti dove si avvicinano spesso ai 2 punti percentuali?
Vantarsi del tasso di adesione (peraltro modestissimo) significa avere pochissimo rispetto dei lavoratori. Pensiamo a quale distruzione della ricchezza ci sarebbe stata se la massa di cittadini avesse "comprato" prodotti siffatti.
L’esigenza di previdenza deve sposarsi con strumenti che abbiano delle costosità eque: solo così si può far partire un processo virtuoso che consenta uno sviluppo dei Fondi Pensione come investitori di lungo periodo che operino nell’interesse dei cittadini a 360°, sia allocando risorse in società che vogliono e hanno il talento e la capacità per crescere sia generando performance che consentano ai lavoratori ,pensionati di domani, il manteneimento di un adeguato tenore di vita.
Altrimenti tanto vale far si che il Tfr venga investito in azioni delle varie banche e compagnie di assicurazioni: i pensionati del domani ne beneficierebbero di più (infatti i costi iniqui dei prodotti si ripercuotono in utili stratosferici per gli azionisti delle stesse banche ed assicurazioni).
Domanda: chi vigila chi ha il potere di vigilare ?
Davide Monti ( da www.lavoce.info )
3. Covip e Tfr - Indipendenti sono le Autorità o i numeri? - Le bugie di Scimia, 25 settembre 2007, 17:10
Mettere il proprio TFR nei fondi pensione è più rischioso che giocare alla roulette, dove almeno le regole sono chiare, certe e conosciute. I fondi pensione sono delle vere e proprie lotterie, sottratti oltretutto a controlli seri e facilmente soggetti alle scorribande dei "riders" dell’alta finanza. Siamo in sostanza in presenza di una delle tante forme di rapina da parte del grande capitale delle risorse prodotte dai lavoratori !!!!
MaxVinella