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Cremaschi : "Il disastro dei salari ha due cause precise ..."

Publie le giovedì 31 gennaio 2008 par Open-Publishing
4 commenti

Nota stampa - Giorgio Cremaschi: "Il disastro dei salari ha due cause precise, l’introduzione dell’euro e la concertazione salariale"

“La Banca d’Italia conferma e rende più chiara la catastrofe dei salari rispetto a tutti gli altri redditi in Italia. Bisogna chiamare le cause con il loro nome: esse sono l’introduzione dell’euro e la concertazione salariale, definita dall’accordo del 23 luglio 2003. L’azione convergente di queste due cause ha prodotto in Italia una catastrofe salariale unica in Europa. Forse sarebbe utile riflettere sul fatto che la crisi di governo è anche la crisi definitiva della politica di concertazione e moderazione salariale degli ultimi quindici, venti anni. Bisogna che i salari siano rivalutati rispetto al reale valore dell’euro, e non secondo le vecchie lire. Qualche anno fa uno stipendio netto di due milioni al mese era un buono stipendio, oggi mille euro sono un salario di fame, è chiaro che bisogna riportare le buste paga al valore effettivo che avevano una volta e non a quello del cambio formale lira-euro che le ha distrutte.”
“Per far crescere i salari il sindacato deve abbandonare la concertazione e le politiche moderate e tornare a fare davvero il suo mestiere, a partire da una forte offensiva sui salari.”

Roma, 28 gennaio 2008

Messaggi

  • Cremaschi ha ragione, ma questa situazione non è maturata in un giorno ed sindacati non stavano sulla luna !!

    Chi oggi lancia queste accuse , dovrebba prima recitare un "mea culpa" e farsi un onesto esame di coscienza !!

    Le confederazioni sindacali in questi anni hanno prima svolto un’opposizione tiepida e timida alle politiche del governo Berluskoni, che poi si è trasformata in mero collateralismo consociativo nei confronti del governo Prodi, subendo passivamente tutte le sue scelte antipopolari ed accettando acriticamente i regali fatti a Montezemolo !!

    E’ vero che la sua Fiom è stata in una certa misura meno coinvolta in questo tipo di atteggiamenti, ma i risultati alla fine sono sotto gli occhi di tutti !!

    MaxVinella

  • Perchè la Fiom non ha protestato quando il governo Berlusconi aboliva tutti i controlli sui prezzi che aveva istituito il governo Prodi per l’entrata dell’euro? perchè nonn ha protestato quando il ministro Tremonti abbassava la doppia circolazione lira/euro da sei mesi di tutta Europa a soli tre mesi?Dov’erano i sindacati quando i commercianti, sicuri di fare un buon affare, alzavano indiscriminatamente i prezzi?
    Michele

    • Premetto che non appartengo ormai da 16 anni alla Cgil.

      E che all’epoca la rottura del rapporto tra me e questo sindacato fu, come dire, alquanto "rumorosa" e movimentata ....

      E che da allora mi muovo sul terreno della autorganizzazione sia sul posto di lavoro che più in generale sul territorio.

      Una volta detto questo, però, mi riesce difficile attribuire a Cremaschi e più in generale alla Fiom ( al cui interno peraltro lo stesso Cremaschi esprime ormai da tempo posizioni di minoranza) colpe che non gli competono.

      E comunque Cremaschi, insieme a pochissimi altri, certe cose le ha sempre dette anche in tempi non sospetti ...

      La domanda andrebbe invece girata ad esempio a Cofferati, per il quale ci furono invece - anche su Bella Ciao - veri e propri innamoramenti in quel periodo ....

      Ed in generale al ceto politico - e non solo sindacale - del centrosinistra ... lo stesso Prodi, citato in positivo nel commento precedente, non mi pare disse molto a proposito dell’euro in quel periodo .... nè risulta, senza per questo voler difendere minimamente quel cialtrone di Tremonti, che lo stesso Prodi avesse approntati chissà quali controlli sui prezzi, del resto assai difficili da fare quando si accetta il liberismo e si praticano le privatizzazioni dell’energia, dell’acqua, di pressochè tutti i beni primari ......

      Se poi parliamo della "concertazione", l’altra causa del disastro dei salari indicata da Cremaschi, lì le colpe del ceto politico e sindacale di centrosinistra datano addirittura all’abolizione della scala mobile nel 1992 e all’accordo-capestro dell’ anno successivo sui salari, cioè ben prima della "discesa in campo" del Berluska ......

      R.

    • Caro R. anch’io sono convinto che la "madre" dell’attuale situazione sia stata l’abolizione della scala mobile nel 1992 e l’accordo-capestro dell’ anno successivo sui salari.

      E’ da li che inizia il declino del potere sindacale ed è da lì che inizia quel processo di graduale sviluppo dell’autoreferenzialità dei gruppi dirigenti sindacali , fino all’attuale pressochè totale identificazione degli stessi con il ceto politico .

      Nella FIOM sicuramente questo processo è stato molto più lento e alla fine non si è neppure completato, ma resta il fatto che questa organizzazione ha perso comunque peso e incidenza sul controllo delle condizioni di vita e di lavoro dei "colletti blu" ed è inoltre diventata minoritaria rispetto al complesso di tutta la classe lavoratrice.

      MaxVinella