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Crisi economica, politica e sociale

Publie le giovedì 26 febbraio 2009 par Open-Publishing

“Ma quando l’allarme e’ superiore alla risposta che viene data, cosa dobbiamo pensare?”
Floris

“Quando si agita tanto la paura, si peggiorano le condizioni generali della democrazia”.
(Susanna Camuso)

Draghi dice chiaramente che lo Stato deve alle imprese di 30 miliardi di euro. Le imprese hanno un disperato bisogno di liquidità. Questi 30 miliardi sono ormai segnati in passivo, perché non li danno? Lo Stato è un pagatore lentissimo che impiega anche 138 giorni a liquidare una fattura, ma adesso queste attese sono intollerabili e significano il fallimento per le aziende. Perché Tremonti non può fare questi pagamenti?

Oggi l’emergenza più sentita è quella economica, eppure assistiamo alla pagliacciata-diversivo delle ronde, come se l’unica emergenza fosse quella degli stupri (che sono pure diminuiti). Tutto si gioca sulla propaganda falsa dei media.
Il macro-allarme sulla sicurezza è l’arma con cui la dx ha vinto le elezioni e con cui ora cerca di distrarre l’opinione pubblica per non far rimarcare che Berlusconi-Tremonti non stanno facendo niente per la crisi e stanno buttando questo paese nel baratro.

Prima la dx fa una sporca e bassa propaganda sull’allarme sicurezza, poi taglia subdolamente 3 miliardi di € proprio alle forze pubbliche! Possibile che i cittadini vedano una contraddizione così macroscopica?

Malgrado queste scelte dannate, Berlusconi non abbassa il proprio consenso.
A Ballarò un sondaggio dice che, se si tornasse a votare, rispetto alle elezioni del 2008 avremmo queste variazioni: il Pdl resta lo stesso (come se Berlusconi non avesse fatto tutte le sue porcherie), al 37,3%. La non opposizione di Veltroni ha fatto perdere in pochissimi mesi al Pd ben 9 punti, dal 33,2% è sceso al 24,3 (e per fortuna che si è dimesso, altrimenti si schiantava a zero). La Lega sale dall’8,3 al 10,9. Di Pietro raddoppia dal 4,4 al 9,7 (e per fortuna che Veltroni non lo voleva!). L’Udc sale dal 5,5 al 6,3. Il Prc scende dal 3,1 al 2,4.

Invece di raccogliere tutte le forze di opposizione in una massa sola (ma perché hanno distrutto anche l’Ulivo?), Veltroni fa, prima di andarsene, ha fatto l’ultimo scempio alla democrazia: quella soglia del 4% alle europee di cui non aveva nessun bisogno, ma che dà un ulteriore vantaggio a Berlusconi, facendo fuori la sx radicale. Veltroni-hara-kiri è stato il peggior leader della sinistra. Speriamo solo di non sentir più parlare di lui.

Come se l’idiozia di D’Alema e Veltroni non bastasse, ora Franceschini farà a Berlusconi il regalo del regime presidenziale forte a diretta elezione popolare (vecchio desiderio della bicamerale di d’Alema) e la rivoluzione la dovremo fare contro il Pd invece che contro Berlusconi, per aver superato, con nomi diversi, ogni soglia di infamia e distruzione costituzionale

Intanto il populismo becero e razzista della Lega e il regime berlusconiano continuano a sfornare leggi inique, sorretti da una Comunità Europea che non controlla gli orrori ma ne aggiunge altri come la privatizzazione dell’acqua, la Bolkestein, la pena di morte o gli OGM .

Mentre questa vergognosa opposizione offriva inciuci, il Governo la ignorava totalmente, unico caso nella storia europea di un Governo che ignora la propria opposizione, quando anche Obama, pur con un potere strabiliante, non fa a meno affatto di sentire i repubblicani e fa leggi che possono essere accettate anche da loro.

Ignorata l’opposizione, il Governo ha completamente scavalcato il Parlamento. In 9 mesi ha fatto 22 decreti e li ha imposti alla fiducia, trattando lo Stato come il padrone tratta una fazenda con ordini indiscussi monocratici.

Mazzotta, presidente della Banca Popolare di Milano ha detto: “Siamo in una crisi economica ma andiamo verso una crisi sociale. Se ci sarà il rischio di opposti populismi vincerà quello di dx, come è sempre stato. Ogni volta che la gente ha perso la speranza, ha dato credito alla dx”, dunque anche la crisi fa il gioco di Berlusconi. Anche il malessere, abilmente deviato con battaglie grottesche come le ronde o il testamento bologico, fa il gioco della dittatura.

Siamo l’unico paese europeo in cui il Governo non ha varato misure anticrisi. Gli annunci sono stati grotteschi. Berlusconi ha annunciato 40 miliardi di €, mentre Tremonti parlava di 9 e alla fine ha investito solo 112 miserabili milioni! Si spende di più per le agendine del Senato. Una vergogna! Ma Tremonti insiste che soldi non ci sono, intanto regala soldi a Gheddafi, non mette tetti ai supermanager, continua ad aumentare gli stipeni dei parlamentari, spreca in Alitalia, investe nel nucleare francese, paga la base militare di Verona e i soldi per caccia da guerra e portaerei li trova sempre, mentre la spesa parassitaria dello Stato continua ad aumentare.

Si parla di incremento della guerra afgana, di centrali nucleari, acquisto di quadriglie di caccia, inceneritori, TAV e ponte di Messina, di 3000 militari nullafacenti disposti sul territorio, tutti impegni di spesa gravosissimi per cui i soldi evidentemente si trovano. Non un euro per milioni di disoccupati, migliaia di piccole imprese in fallimento, pensionati allo stremo, famiglie o consumatori. Non un’idea, una piccola mossa di solidarietà, una variazione di legge, una riduzione di tasse (quella riduzione tanto sbandierata in campagna elettorale e che invece Obama fa come deterrente della crisi), niente minima intenzione di sanare un acquedotto che perde il 40%, una qualsiasi mossa verso le energie alternative, la scuole fatiscenti, la ricerca... anzi si toglie anche quel pochissimo che il pigro Pecoraro aveva perorato con Prodi.

Ci chiediamo chi siano quel 37% di italiani che non demordono nella loro fiducia a Berlusconi, come pensino, cosa credano. Ci sembra addirittura impossibile che ci continui ad essere qualcuno che approva questo scempio continuato. Il Governo va avanti a testa bassa, completamente sconnesso dal paese. La legge sul testamento biologico offende il 78% degli italiani. La legge che vieta manifestazioni davanti a chiese è contro la Costituzione. La legge che strozza gli scioperi dei servizi pubblici insulta migliaia di lavoratori. L’attacco alla Magistratura col veto alle intercettazioni distrugge la libertà di stampa ed è una chiara copertura al crimine come lo è il Lodo Alfano.

Ma Berlusconi ignora la crisi economica e gli interessi del paese e avanza come un panzer, ripetendo che le nostre banche non sono tossiche e dunque tutto va bene. Non va bene affatto! Assolversi con le banche quando il credito è in secca, le imprese muoiono, la gente è alla fame e il mercato è paralizzato è insensato. Ma l’idiota ripete: “Bisogna solo aumentare la fiducia. Comprate, comprate!” Una frase che è un insulto! E la gente lo vota lo stesso?? E’ inconcepibile!

E’ pazzesco che Berlusconi sino a ieri abbia negato persino l’esistenza della crisi, che ci inganni dicendo che essa durerà un anno (ora parlano di 3) quando siamo l’ultima ruota del carro europeo e siamo sempre saliti meno degli altri, abbiamo sempre arrancato sotto governi inetti e con una classe imprenditoriale parassitaria e poco competitiva.

Brunetta tuona contro gli impiegati lavativi della PA, perché non tuona contro l’assenteismo del Parlamento o dei Ministri? O contro il parassitismo di un milione di politici affaristi e lavativi, la vera emergenza d’Italia, frutto di clientelismo, nepotismo, spartizione e occupazione infame dello Stato? Perché non dice che il balzo della spesa per la Pubblica Amministrazione si ebbe, guarda caso, dal 2001 al 2005 (governo Berlusconi) e che oggi, a fronte di una crisi economica senza precedenti, la macchina parassitaria dello Stato ha ripreso a lievitare coi suoi sprechi principeschi come se nulla fosse, mentre non esistono tagli alla corruzione e al dispendio e non si vede all’orizzonte nessun contenimento né delle spese inutili. Perché non parla dei trattamenti munifichi che la casta concede a se stessa (ridicoli i 6 milioni economizzati da Napolitano a fronte di una istituzione pressoché inservibile che costa 6 volte la regina d’Inghilterra e impiega 1034 persone) nè si vedono normative di pena sulle sottrazione indebite di danaro pubblico, che anzi è tutta una corsa a depenalizzare, bloccare inchieste compromettenti, cacciare magistrati competenti, prescrivere processi e sanare reati.

Perché dobbiamo pagare cose grottesche, come 40 persone di scorta a un rinnegato come Magdi Allam o la pratica perversa, ripresa in pieno dai membri del governo berlusconiano, di usare aerei di stato anche per andare alla partita, perché si deve tollerare una linea area Genova-Albenga (30.000 euro a volo) ad uso esclusivo del ministro Scaiola o una campagna elettorale di Berlusconi in Sardegna pagata con soldi pubblici, o un crocifisso di dubbia provenienza del costo di 3 milioni o le enormi spese assicurative per sfoggiare i bronzi di Riace alla Maddalena di fronte ai grandi della Terra?

Tremonti dice: mancano i soldi perché siamo oppressi dal debito.
Giustamente Tabacci (che è tutt’altro che impreparato) nota che anche la generica dizione di debito pubblico è impropria e dovremmo parlare piuttosto di ‘debito aggregato’, come somma di debito pubblico e privato, osservando che: in Italia esso è formato da un 104 di debito pubblico e da un 34 di debito delle famiglie, mentre in Inghilterra quello delle famiglie è 102 e quello pubblico è 55. Per questo in Inghilterra vogliono nazionalizzare le banche, per riversare sul pubblico il debito delle famiglie. Da noi le famiglie sono indebitate di meno che in altri paesi europei sia per i mutui che per il consumo.

Ma se per noi il grosso è il debito dello Stato, perché non si agisce sulle leva del risparmio sulle spese inutili dello Stato? Perché lo Stato non taglia mai i propri sprechi? Perché non riduce i numeri dei propri parassiti di potere? A che mi serve un Brunetta coi suoi stupidi appelli quando il grosso dello scempio non viene nemmeno analizzato? No, si continua ad agitare l’alibi del debito, e intanto lo Stato non taglia nessuna delle sue dilapidazioni o inutilità (siamo stufi di parlare di abolizione delle Province, o di riduzione dei parlamentari o di equiparazione delle Regioni a Statuto speciale al resto d’Italia).

No, lo Stato taglia sui servizi essenziali! Taglia sulla scuola, sulla sanità, sulla ricerca! Lo stato privatizza l’acqua! Vende il territorio! Si lancia in opere folli e obsolete come le centrali nucleari! Riempie di costose discariche e di costosi inceneritori il territorio! Si offre per imprese militari in guerre perdute! Mentre taglia (3 miliardi) a polizia e carabinieri! E’ vero che non abbiamo il problema delle banche tossiche ma il sistema si sta fermando e Berlusconi impone centrali nucleari e blocco degli scioperi e delle manifestazioni o si inventa testamenti biologici al limite del delirio o offre al bisogno di sicurezza della popolazione le inutili ronde!

Il regime avanza. Gli attentati alla Costituzione si succedono frenetici e la finta opposizione li appoggia. E spiace che uno come Ezio Mauro finga di non vederli e ci venda che siamo sempre in uno stato democratico, niente paura! Noi la crisi dello stato democratico la vediamo benissimo, alla faccia della stampa ipocrita e collusa!
Come vediamo benissimo che la sanatoria alla crisi non è nemmeno cominciata e che Berlusconi non ha la minima intenzione di farla cominciare.

Ma non ci sono solo i politici a vivere come una casta a parte. Ci sono altre anomalie nel quadro Italia.
Per es. perché ci vogliono imporre un federalismo di cui nessuno ci ha mai precisato il costo, che abbiamo già bocciato con un referendum, e questo non contiene alcun riferimento alle Regioni a statuto speciale? Sono passati 60 anni dall’inizio delle Repubblica e 5 regioni italiane devono continuare a godere dei benefici finanziari e di legge che oggi sono diventati un insulto a chi sta peggio?
Perché, quando la crisi colpisce tutti, devono sopravvivere delle oasi di trattamento privilegiato come queste 5 Regioni? E perché il federalismo di Calderoli non ne parla e lo stesso, se richiesto, risponde in modo confuso?

La Val d’Aosta che ha solo 120.000 abitanti di lingua francese e italiana, in 60 anni potevano bene italianizzarsi, come potevano farlo quelli dell’Alto Adige. Siamo alla terza generazione. Perche’ questa gente ha ancora diritto a non considerarsi italiana? Fa prima a integrarsi un marocchino! Se non lo hanno fatto è perché i privilegi e le esenzioni speciali glielo hanno permesso. Che senso ha oggi, dopo 60 anni e con la crisi che incalza la sopravvivenza di questi sprechi di denaro pubblico? Denaro che noi tutti paghiamo.
I 120.000 abitanti della Val d’Aosta pagano la benzina il 40% in meno (900 l per ognuno l’anno). La Regione si trattiene ogni sorta di tasse, praticamente il 90% del totale: Irap, Irpef, bollo, registro, lotto, ipoteche ecc. Non vanno a Roma questi soldi, non si sperdono nelle tasche politiche, tornano ai valdostani come gratuità di asili, libri scolastici, borse di studio, biblioteche efficienti, servizi sociali, sovvenzioni e contributi alle famiglie (fino a 1100 € al mese). Perché queste discriminazioni? Una regione normale prende il 20% del totale, una a Statuto Speciale fino al 120%. In Val d’Aosta i dipendenti regionali sono 2400, 2 ogni 100 abitanti e si dividono 700.000 euro. Un Comune valdostano costa 6 volte di più del normale.
In Alto Adige è lo stesso. I già ricchissimi albergatori prendono fino a un milione di € di contributi. Che senso ha? La spesa pro capite delle amministrazioni italiane è di 800 €, per loro e’ di 2.400. Il divario e’ eccessivo.

Questo è davvero un paese di stupidi, stupidi che si accapigliano sulle inutili ronde e vogliono giocare a guardie e ladri, mentre ignorano i 3 miliardi tagliati a polizia e carabinieri o il potenziamento della guerra afgana o l’indebolimento legislativo e istituzionale della Giustizia, una distruzione di difese e di diritti che fa già di questo paese il paradiso di ladri e malfattori, stupidi che si rallegrano su 3000 inutili militari dislocati sul territorio (800 per turno) quando per pagarli si sono tagliati i fondi alle già stremate forze di polizia e carabinieri, forze che già da tempo avvertono che gli inseguimenti non li possono fare perché le auto cadono a pezzi a manca la benzina e diminuiscono gli effettivi. Stupidi che danno a Berlusconi il 37% dei consensi, mentre altri stupidi continuano a credere in una opposizione che ormai ha perso la faccia, il nome, il colore, le radici e ogni qualsiasi dignità.

Ora Berlusconi versa a denti stretti 112 milioni di euro, una sciocchezza che sarebbe un insulto se gli italiani ragionassero, e intanto con la scusa della crisi e delle emergenze massacra i servizi pubblici e sega i diritti costituzionali.

Come dice l’acuto Tabacci. “Avete mandato i soldati per fare le foto, non per presidiare il territorio”.
Questi soldatini da operetta sono come le foto di Berlusconi vestito da poliziotto di quartiere. Una ‘scemeggiata’ da avanspettacolo! Una esposizione da comico. Ma per capire le cose comiche, si dovrebbe, immagino, capire le cose serie, e c’è qualcuno che non ha ancora chiara la differenza. Che differenza c’era tra il film farsesco “Il dittatore” di Chaplin e il vero Hitler? Molto poco, si vede, se si confonde l’uno con l’altro.

E intanto la tragedia incalza, come la vendita dei beni pubblici (l’acqua prima di tutto) dei cui pericoli il caro Ezio Mauro si guarda bene dall’avvertire i suoi lettori, tanto siamo in democrazia “sulla parola”.
Ma la democrazia non è un’idea mentale, è un fatto. E qui i fatti hanno cominciato pesantemente da deragliare.

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