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D’Alema "sento il fascino della fede"
Publie le mercoledì 5 dicembre 2007 par Open-Publishing4 commenti
– D’Alema “sento il fascino della fede”-
a cura di Paolo De Gregorio – 4 dicembre 2007
Come Bertinotti, che poche settimane fa donò cinquantamila Euro al parroco di Tor Tre Teste (Roma Est) dopo una mistica visita al monastero del monte Athos, l’ex-comunista D’Alema, dopo 40 anni in politica, esterna davanti alla platea degli studenti di un istituto tecnico la grande notizia dell’ingresso nella sua fase mistica.
“La carne al mondo e le ossa a Dio” recita la saggezza popolare e infatti,si osserva spesso che puttane e mangiapreti, quando la prospettiva di vita comincia ad essere corta, si convertono e magicamente approdano alla speranza cristiana.
I due signori di cui parliamo sono due falliti avendo abbandonato progressivamente gli obiettivi dichiarati, sono senza identità, hanno passato la vita facendo credere ai lavoratori che i progressivi cedimenti a favore dello strapotere padronale, fino alla mobilità selvaggia e al precariato, sono in realtà evoluzione, modernità, realismo.
Dovrebbero essere imputati di spaccio di oppio, poiché con grande spregiudicatezza hanno fatto credere durante la loro lunga carriera di essere interessati al destino dei subordinati, mentre la stella polare era il proprio IO, l’ambizione, il benessere economico. La loro decisione di usare il denaro per andare in barca o a favore dei preti dimostra più di qualunque documento e pronunciamento l’orientamento di un personale esistenzialismo totalmente svincolato dall’etica e dalla prassi di una identità antagonista.
L’assistere a queste parabole discendenti degli uomini al potere ci potrebbe essere risparmiato da quella regoletta, da me per primo indicata e poi fatta sua da Grillo, che in ogni carica elettiva, compresa la segreteria dei partiti e dei sindacati, il massimo di eleggibilità sia di due mandati, e questa diventi cultura di una nuova democrazia, quella che viene definita “antipolitica” da coloro che nel sistema della Casta e dei professionisti politicanti a vita vogliono continuare a gozzovigliare.
Berlusconi è un bandito della razza padrona, che è stato uno specialista dell’intreccio politica-affari, che ha ottenuto tutto il suo potere da Craxi, è un pericoloso esempio della onnipotenza dei soldi e dei media, ma ha identità precisa, riconoscibile, capitalista.
Un signore che si chiama Bertinotti, che ci dice che al comunismo si arriva con la non violenza, l’educazione e la spiritualità, stando comodamente seduti, e quando ha qualche lira la dà ai preti invece che a sostegno dei cassaintegrati, è una figura ambigua, inafferrabile, cagadubbi, da disagio psicoanalitico, potenzialmente un infiltrato, che ha svenduto il futuro dei lavoratori.
I salariati, gli stipendiati, i precari, i disoccupati, i pensionati, sono numericamente la stragrande maggioranza del popolo italiano, hanno interessi economici e di servizi in comune, e non hanno un partito laico, autogestito, senza avvocati, senza parolai, senza intellettuali, senza giornalisti, che difenda i propri interessi con le sole armi che si possiedono: la partecipazione e la lotta di massa, fidandosi solo di se stessi con l’obiettivo di soddisfare i propri bisogni. Dalla crisi identitaria della sinistra deve nascere un sindacato unico e un partito del lavoro.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. D’Alema "sento il fascino della fede", 5 dicembre 2007, 09:14
Anche lui "fulminato sulla via di damasco" !! A questo punto non manca che aggiungere la "C" al PD e poi siamo a posto !!
Certo che se tutti i preti fossero come Don Milani o Alex Zanotelli il discorso potrebbe essere anche diverso, ma sappiamo tutti benissimo che le gerarchie ecclesiastiche sono invece prevalentemente "destre" e colluse col potere !!
E cerchiamo comunque di non dimenticare che la tomba del capo della banda della Magliana, Enrico De Pedis, risulta ospitata con tutti gli onori in Vaticano !!
MaxVinella
1. D’Alema "sento il fascino della fede", 5 dicembre 2007, 17:37
In merito alla Banda della Magliana mi chiedevo il perchè di tanti onori riservati a individui tanto loschi.
Era una curiosità non impellente che trascurai dal soddisfarla.
recentemente ho preso tra le mani il libro "Poteri forti" di Ferruccio Pinotti.
L’autore parla della storia di Calvi, Sindona, l’Ambrosiano e lo IOR.
Inutile dire che la lettura di questo libro presenta le autorità ecclesiastiche sotto una luce che definire "inquietante" sarebbe un eufemismo.
Comunque sembra che la Banda della Magliana facesse MOLTI favori a IOR, Calvi. Ambrosiano ecc nello smaltimento di denaro sporco.
Adesso ho capito il perchè di tanto onore.
Un saluto
Tubal
2. D’Alema "sento il fascino della fede", 5 dicembre 2007, 09:34
e madre Teresa non dimentichiamoci di lei "la piccola matita nelle mani di Dio".
3. D’Alema "sento il fascino della fede", 11 dicembre 2007, 09:47
Maggioranza coesa
"Il mio atteggiamento verso la fede é lo stesso da tantissimi anni. Ho grande attenzione e curiosità verso questi temi, e mi faccio anche coinvolgere, ma non per arrivare all’approdo finale della conversione" (Fausto Bertinotti, Corriere della Sera-Io Donna, 27 ottobre 2007).
"Io non sono cattolico, ma avverto il fascino della fede. No, non sono favorevole al matrimonio tra omosessuali, perché il matrimonio tra un uomo e una donna è il fondamento della famiglia, per la Costituzione" (Massimo D’Alema, istituto tecnico "Cristoforo Colombo" di Roma, Corriere della Sera, 4 dicembre 2007).
"In una recente intervista il primo cittadino romano aveva confidato la sua intenzione di rivolgere a Benedetto XVI un saluto particolare. ’Non giurerei sulla mia pronuncia - aveva detto Veltroni - ma non so se resisterò’, affermando poi che l’espressione di Giovanni Paolo II ’damose da fà’ può essere
considerata ’un manifesto di vita’. Alla fine del suo discorso il sindaco non si è lasciato sfuggire l’occasione di sfoggiare il suo bavarese pronunciando il tanto atteso ’Auf geht’s, pack màs’. Colpito dalla citazione della famosa frase di Wojtyla fatta nella propria lingua, il Pontefice ha abbandonato per un attimo il protocollo ufficiale per rispondere: ’Non sapevo che il sindaco di Roma parlasse non solo il romanesco, ma anche il bavarese’. Lo sforzo di Veltroni non ha lasciato indifferente il Papa, che ha promesso: ’Vuol dire che l’anno prossimo dirò anche io qualcosa in romanesco’..." (la Repubblica, 12 gennaio 2006).
"Il segretario di Stato vaticano a pranzo con Prodi e mezzo esecutivo. Bertone brinda con il governo" (Corriere della Sera, 5 dicembre 2007).
"Il pranzo è quello organizzato dall’ambasciata italiana presso la Santa Sede, alla presenza del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, con cinque neocardinali italiani (Angelo Comastri, presidente della Fabbrica di San Pietro, Raffaele Farina, archivista dell’Archivio segreto vaticano e Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato della Città del Vaticano e Giovanni Coppa, nunzio apostolico emerito). Gli altri invitati sono il premier Romano Prodi, accompagnato da alcuni ministri, tra i quali il responsabile degli Esteri Massimo D’Alema, della Difesa Arturo Parisi, della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, della Giustizia Clemente Mastella, della Sanità Livia Turco, delle Politiche per la Famiglia Rosy Bindi, e il vicepresidente della presidenza del Consiglio Enrico Letta" (Libero, 5 dicembre 2007).
"Santo Padre, don Verzè mi porta il Suo messaggio augurale. Grazie. L’unica grande fiducia è in Lei. Offro le mie sofferenze per il mio paese e per le intenzioni di Vostra Santità. B. Craxi" (Bettino Craxi, lettera citata da la Repubblica, 6 dicembre 2007).
"Dio, dammi un assegno della tua presenza" (Marcello Marchesi)