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DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO.
Publie le venerdì 8 gennaio 2010 par Open-Publishing8 commenti
La rivolta dei lavoratori migranti di Rosarno esprime la giusta volontà di ribellione allo sfruttamento inumano, alle condizioni di schiavitù, alle quotidiane intimidazioni e violenze subite, di fatto incoraggiate in tutta Italia dalla politica xenofoba del governo. La violenza usata dai migranti- che tanto inorridisce i benpensanti- è lo specchio della violenza, ben superiore, che essi subiscono silenziosamente ogni giorno, spesso da parte dei clan criminali, con la benedizione generale dello Stato. Alcuni aspetti “primitivi” della rivolta ( contro persone e cose) sono solo l’espressione dell’assenza di una direzione cosciente e unificante.
Il PCL è in ogni caso- incondizionatamente-dalla parte di questi lavoratori e della loro rivolta. Così come è dalla parte di tutti gli oppressi, in ogni parte del mondo, indipendentemente dalle loro differenze di etnia o di fede. Ora è necessario che tutte le sinistre politiche e sindacali raccolgano su scala nazionale la volontà di ribellione dei migranti unificandola su obiettivi di lotta che li possano saldare ai lavoratori italiani , contro ogni logica di contrapposizione e guerra fra poveri: a partire dalla lotta per eguali diritti, per il diritto di tutti al lavoro e alla casa, per la punizione dello sfruttamento del lavoro nero e la relativa galera per gli sfruttatori, per l’assegnazione del permesso di soggiorno a tutti i lavoratori migranti, al fine di sottrarli alla marginalità e al ricatto della malavita.
Insieme, lavoratori italiani e migranti sono una grande forza, che va indirizzata contro l’avversario comune: gli sfruttatori e i loro governi. Per costruire insieme un’altra società, libera da ogni oppressione.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Messaggi
1. DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO., 8 gennaio 2010, 22:19
Furore a Rosarno. Scene di lotta di classe nell’Italia del XXI° Secolo
Il "riot" di Rosarno è, dopo quello di Castel Volturno, una delle più visibili rivolte dei lavoratori immigrati.avvenute in Italia. Le dinamiche della rivolta sono partite da una gratuita provocazione causata da alcuni abitanti locali di Rosarno che hanno iniziato a sparare contro un gruppo di immigrati. Questa è stata la scintilla che a provocato la rivolta. Il riot ha ricordato, non tanto nelle quantità ma nella qualità, le rivolte delle banlieu francesi o dei ghetti statunitensi, dove la rabbia si scaglia contro tutto, perché tutto è precluso, una macchina, una casa, un lavoro, una vita…Anche questa è una delle tante facce della crisi e dei suoi effetti nei nostri territori.
Ma chi sono questi immigrati di Rosarno? Stiamo parlando di lavoratori che come moderni wobbly lavorano tra le due coste italiane seguendo i flussi del lavoro agricolo di raccolta, dalla Puglia, alla Campania alla Calabria. Vivono accampati in capannoni fatiscenti e non hanno nessuna garanzia sociale e democratica. L’unico elemento identitario, auto-riconosciuto, che hanno è quello etnico e per alcuni religioso. Sono alla mercè di un padronato agricolo, spesso colluso con la malavita organizzata, che prospera su questo segmento, non sindacalizzato e dove non viene rispettato il benchè minimo diritto.
Le immagini che ci giungono da Rosarno pongono degli interrogativi importanti a tutti rispetto ai livelli di contraddizioni particolari mai vissute in Italia.
Che queste rivolte avvengano al Sud è un dato interessante, che dimostra il ritardo con cui si è analizzato le modifiche del territorio e delle diverse comunità urbane.
L’immigrazione dei giovani scolarizzati del sud verso il nord produttivo e razzista, si somma ad un sud che vive anche grazie ad una nuova manodopera operaia immigrata, producendo dinamiche razziste per certi versi ancora più spietate che al nord. In quanto la concorrenza diventa ancora più stringente tra le fasce popolari.
I ritardi della sinistra sono molteplici, l’aver puntato esclusivamente sotto un aspetto umanistico-etico il problema immigrazione, porta a non cogliere le dinamiche di classe che si sono innestate, Per Lenin nel socialismo non c’era un grammo di etica, perché l’unità della classe si misurava nella sua utilità rispetto alla lotta di classe. Fintanto che non si dimostra perché è utile per un lavoratore italiano unirsi ad un lavoratore immigrato e viceversa, gli elementi identitari e razzisti avranno sicuramente la meglio.
Esiste inoltre un duplice problema: da una parte il trovarsi davanti un soggetto che è di fatto espulso dalla “civile democrazia” dall’altra la cronica mancanza di organizzazione e di strumenti sindacali di difesa.
Finche non si avrà il coraggio di intervenire e provare a dare forma organizzata a questa rabbia, rivolte come quelle di Rosarno si susseguiranno e amplieranno i margini della guerra tra poveri.
Rete dei Comunisti
www.contropiano.org
2. DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO., 8 gennaio 2010, 22:20, di Nando
SPERO CHE TUTTI QUELLI CHE SI SENTANO DI ESSERE DI SINISTRA, SI UNISCANO INSIEME AI MIGRANTI, LAVORATORI, PENSIONATI, PRECARI DISOCCUPATI, SFRUTTATI PER LOTTARE CONTRO QUESTO ’’SISTEMA PADRONALE,’’ CHE HA FATTO PERDERE TUTTI I DIRITTI AI LAVORATORI E ALLA POVERA GENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1. UNA MANIFESTAZIONE A ROSARNO, 8 gennaio 2010, 23:57
Sono tutte giuste le cose che dite.
Ma perché, anziché fare proclami ideologici (giusti, ripeto), non si cerca di organizzare una grande manifestazione a Rosarno, di autentica solidarietà con i migranti?
La sinistra si deve ricostruire da queste lotte.
2. UNA MANIFESTAZIONE A ROSARNO, 9 gennaio 2010, 11:08
Tutti a Cosenza il 9 tutti a Rosarno il 10 gennaio.
Le associazioni e le realtà antirazziste di Cosenza esprimono indignazione per i tragici eventi di Rosarno. Comprendiamo le ragioni dei cittadini di Rosarno ma non possiamo tacere sulle aberranti condizioni in cui versano migliaia di migranti nella piana, costretti a lavorare per pochi spiccioli e nella più totale precarietà.
La gravità del momento impone una riflessione lucida e pacata sulla situazione attuale che ha generato una guerra fra poveri, al fine di ripristinare la civile convivenza posta sotto assedio dalle politiche xenofobe e razziste del Governo.
Lanciamo un appello ad associazioni, organizzazioni, partiti, istituzioni , singoli cittadini organizzazioni di categoria che vogliono costruire realmente una Calabria migliore perchè partecipino, tutti, all’incontro pubblico che si terrà a Rosarno domenica 10 gennaio 2009 ore 14.00.
Ricordiamo, inoltre, il sit-in che si terrà sabato 9 gennaio ore 17.00 a Cosenza in piazza 11 settembre.
Rete antirazzista di Cosenza
3. UNA MANIFESTAZIONE A ROSARNO, 9 gennaio 2010, 11:12
Roma. Oggi presidio in solidarietà con i migranti di Rosarno 9 GENNAIO ORE 16.30 - MINISTERODEGLI INTERNI
Troppa (in)tolleranza e nessun diritto!
I fatti di Rosarno sono soltanto l’ennesimo segnale della grave condizione di disagio e di mancanza di diritti dei cittadini immigrati in Italia. A pochi mesi dall’approvazione del pacchetto sicurezza, si determina sempre più concretamente un contesto sociale dove i più deboli, gli invisibili sono merce da sfruttare. Il caporalato di mafia è ormai normalità nelle città in cui i migranti lavorano in condizioni disumane e intollerabili. La clandestinità di migliaia di persone nei campi agricoli o nei cantieri edili è soltanto un comodo strumento di sfruttamento delle centinaia di aziende che reclutano manodopera, come a Rosarno, in tutto il paese.
Contro tutto ciò ribellarsi è giusto e rivendicare dignità è un diritto!
Esprimendo piena solidarietà con i migranti di Rosarno a Roma i movimenti scendono in piazza sotto il ministero dell’interno oggi 09/01/2010 h.16.30 piazza esquilino
Perchè una sanatoria generalizzata che salvaguardi la vita di migliaia di cittadini sfruttati e soggiogati dalle mafie che gestiscono la compravendita di forza lavoro, la tutela dallo sfruttamento sul lavoro e dai rischi che questo comporta, e un piano di accoglienza concreto sono la vera garanzia della sicurezza sociale.
Comunità migranti e associazioni antirazziste di Roma
Radio Città Aperta
4. UNA MANIFESTAZIONE A ROSARNO, 9 gennaio 2010, 19:07
Migranti, tensione a Roma
Ferito lievemente un poliziotto
ROMA - A Roma un poliziotto è rimasto ferito da un sasso lanciato dai manifestanti durante i tafferugli seguiti a un presidio di solidarietà ai migranti di Rosarno. L’agente è stato medicato sul posto dagli operatori del 118. I disordini sono scoppiati quando i partecipanti alla manifestazione indetta dai centri sociali in piazza dell’Esquilino hanno cercato di sfondare i cordoni delle forze dell’ordine per raggiungere il Viminale. La polizia ha caricato. Alcuni dimostranti hanno lanciato oggetti contro agenti e carabinieri, mentre altri sono fuggiti. All’angolo tra via De Petris e via Urbana il poliziotto è stato colpito da un sanpietrino. Dopo i tafferugli un corteo spontaneo si è diretto da piazza Santa Maria Maggiore a piazza Vittorio.
3. DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO., 9 gennaio 2010, 00:44, di lupomannaro
Cari amici, perchè tanta rabbia quando invece è tanto bello andare a farsi un giro in barca e discuterne in santa pace, sorseggiando martini e champagne? I signori ricchi queste cose le sanno fare, vedete, loro adesso hanno le facce cotte dalla neve! Loro sì, che sanno vivere, e noi poveretti che facciamo? Sempre a lamentarci! Non ci vorrebbe invece una ventata di ottimismo? Una bella settimana bianca, magari 2, imitiamo i signori: prendi il tuo SUV, metti le catene e parti, che ci vuole? Ogni tanto è così bello staccare un po’ dai ritmi quotidiani, alzarsi tardi, concedersi una pausa sulla neve, in un hotel confortevole, con ricche colazioni, saune, idromassaggi, beauty-farm, e tanto sci, e poi alla sera intorno alla stufa a sorseggiare grappe e brandy, a raccontarsi tutto sulle curve delle piste, sulle 4 ruote motrici del nostro gippone, dimenticare per qualche giorno la monotonia della vita cittadina! Facciamo i signori, lasciamo un po’ di spazio ai poverini e alle loro camicette in saldo, e proviamo l’ebbrezza dello shopping nelle più prestigiose boutique delle nostre località sciistiche preferite. Se poi è brutto tempo niente paura: un buon libro, ovviamente alla moda, è una compagnia perfetta: non importa capirci, per carità, a volte basta sorridere! Sorridere è l’anticamera dell’ottimismo: basta facce arrabbiate, basta pessimismo, affittiamo una barchetta a vela da 55 metri con un gruppo di amici e amiche, e divertiamoci tutti insieme, alla pazza gioia! Basta con proteste, scioperi, cortei, a furia di urlare si rischia di farsi venire il mal di gola, e tanto i ricchi non sentono nulla perchè hanno le auto e le case insonorizzate, i loro pargoletti indossano cuffiette con mp3 a tutto volume e ronzano via sui motorini. Come sono carini i figli dei signori, vero? Tutti curati, firmati e ben pettinati, sanno sciare, giocare a tennis, sono tutti campioncini belli paffuti con le gote rosa e le scarpette ultimo modello, sono sempre allegri, giocano sui computer, si scrivono in chat, prendono il coupè e vanno in discoteca, a teatro, al cinema, quasi tutti hanno già fatto il giro del mondo prima dei 18 anni, perchè sono ragazzi fortunati, sempre di buon umore, mai musoni, mai depressi, e tutto questo aiuta! Che pena invece quei bambini sfortunati, che già da piccoli convivono con l’invidia, la falsità, le rinunce e poi finiscono a fare vite misere e insoddisfatte, solo perchè papà e mamma erano sempre immusoniti e incavolati e non gli compravano tutti quei bei regali, non se li portavano in gita in montagna o al mare dei tropici! Non vi fanno un po’ di compassione? Penso che se uno non è ricco, non deve fare figli, per poi costringerli a rinunciare a questo e quello, non vi pare? Basta bambini infelici vi prego, lasciamoli fare solo ai ricchi che li fanno stare bene, io sono povero e non voglio rendere infelici i bambini perciò non ne voglio fare mai, ma proprio mai. Non vi sembra un’idea semplice e giusta? Certo morirò solo come un cane, ma mi sta bene, non importa, mi sacrificherò un po’ ma senza far pesare una vita grama addosso ad un innocente, e questo pensiero mi fa già stare meglio. Ma quand’è che inventeranno un vaccino per l’invidia, mi chiedo? Sono stufo di piangere ogni volta che viene Natale e non posso fare un vero regalo alle persone che amo, così finisce che con la mia tristezza rovino la festa anche ai signori, che in fondo ci mantengono un po’ tutti e meriterebbero di essere serviti meglio, piuttosto che essere sempre invidiati, criticati e giudicati da chi nella vita non ha saputo realizzare nulla di concreto. Più rispetto per i ricchi e meno figli per i poveri è la ricetta della Felicità!
Ciao a tutti.
4. DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO., 9 gennaio 2010, 08:42
Prima o poi troveranno il loro Spartaco!!!!!!!!!!!!!!