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DAMIANO-EPIFANI CONTESTATI A ROMA
Publie le giovedì 14 settembre 2006 par Open-Publishing2 commenti
Il Collettivo PrecariAtesia e l’Assemblea Coordinata e Continuativa Contro la Precarietà ieri sera 13 settembre hanno interrotto il dibattito, su lavoro e sviluppo, della festa nazionale della “Rinascita” (organo del PdCI), di cui erano protagonisti il Ministro del lavoro Damiano Cesare ed il segretario nazionale dell CGIL Epifani Guglielmo, responsabili della condizione di precarietà che caratterizza il mercato del lavoro. Malgrado il tentativo del servizio d’ordine della festa di impedirci di parlare abbiamo imposto un nostro intervento dal palco del dibattito: sottolineando le contraddizioni di questi uomini di partito che parlano di precarietà e ne sono gli artefici, ribadendo la nostra lotta contro gli accordi sindacali che spacciano per stabilità i contratti di apprendistato ed inserimento e affermando la nostra determinazione a perseguire l’obiettivo del contratto a tempo indeterminato come unica soluzione reale per garantire la stabilità lavorativa a proletarie e proletari e chiedendo a Ministro e Segretario una chiara presa di posizione sulla vertenza Atesia e sulle risultanze dell’indagine dell’ispettorato del lavoro (indagine nata dall’esposto del collettivo). Naturalmente gli imbarazzati interlocutori hanno “abilmente” usato le chiacchiere da politicanti per eludere le nostre domande cosa che ci ha fatto decidere ad abbandonare quel triste luogo al grido di “andate a lavorare”. Di seguito il volantino che abbiamo distribuito per non fargli “dimenticare” le nostre posizioni.
NON ACCETTEREMO COMPROMESSI SULLA PELLE DEI LAVORATORI
Dopo l’esito degli accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro, nati dalla denuncia delle lavoratrici e dei lavoratori del collettivo precariAtesia, che ha riconosciuto il carattere subordinato dell’attività lavorativa sia inbound che outbound, del resto evidente a chi lavora in Atesia e a chi conosce l’organizzazione del lavoro, i lavoratori di Atesia devono essere assunti a tempo indeterminato. Questo è quanto prevede la legge.
Non si capisce perché non dovrebbe essere applicata, a meno che non si consideri il proprietario di Almaviva/COS/Finsiel/Atesia, Alberto Tripi, al di sopra della legge.
Ma chi è Alberto Tripi? l’ennesimo imprenditore diventato tale grazie alle amicizie politiche (Prodi, Veltroni, Rutelli ma anche il gruppo Fininvest) da cui ottenere: appalti pubblici, l’impunità di licenziare, far fallire aziende in modo dubbio (XCos), acquistarne altre senza presentare neanche un piano industriale (Finsiel), il tutto sfruttando i lavoratori senza neppure rispettare le leggi compreso la 626 sulla sicurezza sul lavoro. Tutto ciò è stato reso possibile anche per l’assoluta complicità dei sindacati confederali del resto l’illegalità di Atesia si protrae da oltre 15 anni perché prima di Tripi era la Telecom a gestire questa enorme fabbrica di precarietà e sfruttamento con le stesse complicità.
Per questo è nato il collettivo PrecariAtesia perché le lavoratrici ed i lavoratori non ce la facevano più a sopportare ricatti e arbitrio ed hanno sperimentato sulla propria pelle il comportamento delle OO.SS. CGIL-CISL-UIL. Per questo abbiamo da subito rivendicato il contratto a tempo indeterminato e abbiamo pubblicamente denunciato l’illegalità di Atesia e le complicità di partiti e sindacati. Per questa nostra sacrosanta lotta abbiamo subito licenziamenti, circa 400 solo lo scorso 31 maggio di cui molti membri attivi del collettivo (attendiamo ancora il reintegro che il Ministro Damiano aveva detto di aver richiesto all’azienda), e denunce: solo per aver richiesto che anche Atesia rispetti le leggi. Per oltre un anno e mezzo si è cercato di isolare la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Atesia - istituzioni, partiti del centrosinistra e sindacati confederali nel migliore dei casi ci davano degli avventuristi perché osavamo chiedere i contratti a tempo indeterminato - ma senza riuscirci grazie al forte movimento di sostegno che si è sviluppato fra le lavoratrici ed i lavoratori non solo dei call center.
Mentre noi lottavamo i sindacati confederali hanno continuato a firmare accordi ILLEGALI, l’ultimo lo scorso 11/4, dove si supera in peggio persino la legge 30. Per inciso facciamo notare che anche recentemente ad una interrogazione dei consulenti del lavoro sulle modalità di proroga previste dalla legge 30 per i co.co.co. si è confermato che tali proroghe (possibili fino all’ottobre 2005) potevano essere concesse solo dalle strutture sindacali aziendali e non territoriali o nazionali e dunque la proroga concessa dalla SLC-CGIL FISTEL-CISL e UILCOM-UIL nazionali ad Atesia era illegale così come illegale è la modalità di applicazione dei contratti di inserimento part time previsti dagli accordi sindacali.
Assunzioni a tempo indeterminato in tutti i call center d’Italia. Ma la realtà di Atesia è solo l’iceberg della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center, simbolo di precarietà e palestra per le politiche di abbattimento dei diritti e del peggioramento delle condizioni dei lavoratori favorite dai governi di questi anni (sia di centrodestra che di centrosinistra) e dai sindacati confederali, per questo la nostra lotta è la lotta di tutti. Non può il Ministro ritenere che la recente circolare, che in una paginetta e mezza propone un’inesistente distinzione tra inbound e outbound, e le successive dichiarazioni frenino il sacrosanto diritto del lavoratori all’assunzione. Non staremo a guardare mentre per aiutare imprenditori amici, che in questo caso non avendo pagato il dovuto all’INPS hanno truffato tutti non solo i lavoratori di Atesia, vengano calpestati i nostri diritti.
Ma magari il Ministro del Lavoro Damiano si è trovato ad affrontare la vertenza Atesia dopo poco tempo dall’insediamento, senza dunque conoscerla a fondo ed è stato mal consigliato, può rimediare: si attivi SUBITO per dare piena applicazione alle conclusioni a cui è giunto l’Ispettorato del Lavoro di Roma.
Ad Epifani segretario della Cgil, chiediamo di ritirare la firma della sua organizzazione da tutti gli accordi firmati in Atesia in questi anni, di riconoscere le pesanti responsabilità del sindacato che ha firmato accordi ILLEGALI, e finalmente di mettersi al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori sostenendo con forza la lotta per il contratto a tempo indeterminato e impegnando la propria organizzazione nelle prossime scadenze di lotta organizzate autonomamente dalle lavoratrici e dai lavoratori a cominciare dalla manifestazione nazionale dei call center del prossimo 29 settembre a Roma.
Per quanto ci riguarda sappiamo che l’assunzione a tempo indeterminato è un nostro diritto, non accetteremo altro.
PARTECIPIAMO TUTTE E TUTTI ALLA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEI CALL CENTER IL 29 SETTEMBRE 2006
AL TERMINE DELLA MANIFESTAZIONE CHIEDEREMO UN INCONTRO AL MINISTRO DEL LAVORO CESARE DAMIANO;
LA MANIFESTAZIONE SI CONCLUDERA’ CON UNO SPETTACOLO/DENUNCIA SULLE CONDIZIONI DEL LAVORO PRECARIO CON LA PARTECIPAZIONE DI ASCANIO CELESTINI E ALTRI ARTISTI
Collettivo PrecariAtesia
Assemblea Coordinata e Continuativa Contro la Precarietà
Per info: http://precariatesia.altervista.org precariatesia@yahoo.it
http://www.claronet.it tappabuchi@claronet.it
http://icc2006.oltreover.org iniziativecc2006@yahoo.it
fotinprop via appia nuova, 357 Roma, 13 settembre 2006





Messaggi
1. > DAMIANO-EPIFANI CONTESTATI A ROMA, 20 settembre 2006, 14:58
Comunicato stampa
Apprendiamo da alcuni organi di informazione il contenuto di una lettera recapitata, il 13/9/2006, dall’associazione FITA, presieduta dal signor Alberto Tripi proprietario di Almaviva/Atesia, al Governo nelle persone dei Ministri del lavoro e Previdenza sociale, per lo Sviluppo economico, per le Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione, per gli Affari Regionali e Autonomie Locali, dell’Economia e Finanze, della Solidarietà sociale ed al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.
Apprendiamo inoltre che in una riunione del 14/9/2006 le ragioni di questa lettera sono state motivate, dallo stesso presidente della FITA A. Tripi, ai suoi colleghi “in considerazione dei continui e irresponsabili attacchi alla flessibilità del rapporto di lavoro, in generale, e ai contratti di lavoro a progetto, in particolare, da parte di alcuni esponenti della politica e delle parti sociali... Credo, quindi, sia opportuno mettere in campo tutte le possibili azioni di lobby, in ottica sinergica, convergendo verso l’unico obiettivo di garantire operatività alle nostre imprese.”
Le sole motivazioni, riportate, rendono tale lettera farneticante e pericolosa, ci risulta infatti che nel sistema democratico Italiano sia vietata l’azione lobbistica , oltre che provocatoria verso la condizione materiale vissuta da migliaia di falsi collaboratori sottopagati, mobbizzati e stressati.
Ma entrando nel merito di quanto espresso nella lettera della FITA non può sfuggire il tentativo di “ricattare” il Governo facendo presagire una volontà di delocalizzazione in caso si chieda alle aziende di rispettare la legge (fra l’altro una minaccia/bluff vista la realtà produttiva odierna dei call center), il tentativo addirittura di dettare l’agenda del programma governativo sul lavoro pretendendo l’estensione della legge 30, fino al cuore della lettera stessa: “sia espressamente esclusa qualunque forma di retroattività contributiva relativa a collaborazioni lavorative pregresse e contrattualizzate in applicazione della Legge Biagi o della Legge Treu”.
Con questa espressione - manifestamente falsa (visto che non esiste alcun provvedimento di alcun genere che applichi una presunta retroattività contributiva) – si svela l’origine della lettera e cioè le recenti risultanze ispettive dell’Ispettorato del lavoro di Roma in merito ad Atesia, infatti quel che si chiede al Governo è un provvedimento che condoni la condizione di illegalità che continua a caratterizzare la tipologia contrattuale applicata in Atesia.
E’ vergognoso che - mentre il paese è chiamato ad una finanziaria di sacrifici per sanare il deficit pubblico, mentre si discute su come intervenire sulle pensioni perché sono pochi i versamenti contributivi per far fronte agli impegni contratti con le lavoratrici ed i lavoratori - la FITA, ispirata dal suo presidente, chieda al Governo un provvedimento per poter condonare la truffa contrattuale e contributiva operata in questi anni ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori di Atesia, e più in generale ai danni dei lavoratori di tutti i call center, ed ai danni dell’INPS e degli altri istituti previdenziali.
Nel denunciare tale tentativo esigiamo dal Governo, a cominciare dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale On. Cesare Damiano, una chiara presa di posizione che respinga al mittente perché manifestamente irricevibile la lettera di cui sopra, tanto più che nel programma del Governo è stato più volte ribadito che è finita l’epoca dei condoni.
La manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center convocata a Roma per il 29 settembre prossimo – alle ore 17 da P.zza della Repubblica - sarà una ulteriore occasione nella quale affermeremo con forza la nostra determinazione a sconfiggere la precarietà nel settore ed in tutto il mondo del lavoro, ma l’atteggiamento del Ministero del lavoro verso la richiesta di incontro con una delegazione di manifestanti sarà anche un utile banco di prova sulle reali intenzioni del Governo verso il mondo del lavoro.
p.s. tale è il signor A. Tripi che non ha neanche il coraggio di mettere la propria firma nella lettera citata nascondendosi dietro tale “Vice Presidente Vicario Luisa Silvestri Bandini” e questo la dice tutta sulla stoffa del personaggio.
Roma, 20 settembre 2006
Collettivo PrecariAtesia
Confederazione Cobas
Assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà
1. > DAMIANO-EPIFANI CONTESTATI A ROMA, 20 settembre 2006, 19:05
Prepariamo per il 29 settembre la
MANIFESTAZIONE A ROMA DEI CALL CENTER,
lo sciopero nazionale dei call center di novembre e le prossime mobilitazioni contro la legge finanziaria
Venerdì 22 settembre ore 20.45
ALFA ROMEO – Arese – portineria PESA
c/o il capannone occupato
(autostr. MI-Laghi, uscita ARESE, a 10 min. da MI)
Assemblea pubblica per
eliminare le leggi 30 e Treu
stabilizzare tutti i lavoratori precari
reintegro dei licenziati
migliorare le condizioni di lavoro
+ salario e – orario. No ai turni selvaggi
basta schiavismo per italiani e migranti
lotta unitaria tra precari e non
Partecipano:
►Maurizio Destro, collettivo precari ATESIA.
►Pina Ricchiuti, Slai Cobas InAction/COS Arese/Basiglio
►Orazio Calì, precari E.L. Sicilia, esec. naz. Slai Cobas.
►Vincenzo Lilliu, Slai Cobas Alfa Romeo.
►Precari Sea, comune Milano, cooperative, cassintegrati Alfa, disoccupati e precari della zona, legali Slai .
ORGANIZZANO L’ASSEMBLEA LE LAVORATRICI DEL CALL CENTER
· Ad Arese 404 lavoratrici del call center (stesso padrone TRIPI di Atesia) spostate a Basiglio a 30 km di distanza
· E 400 cassintegrati dell’Alfa sono IN LOTTA da 4 anni contro i padroni e le istituzioni che vogliono liberarsi di loro per sostituirli con precari senza diritti: negli ultimi mesi hanno già assunto nell’area ex Alfa 400 precari, costretti a lavorare in condizioni schiavistiche.
RIBELLIAMOCI !
Pretendiamo il posto fisso per tutti !
SLAI COBAS CALL CENTER InAction
tel/fx 02-44428529 / 3333368603 http://www.slaicobasmilano.org/