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DIAZ Testimonianza choc in aula del vice questore aggiunto Fournier

Publie le mercoledì 13 giugno 2007 par Open-Publishing
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«Durante le indagini non ebbi il coraggio di rivelare un comportamento così grave: la scuola Diaz come una macelleria»

GENOVA - Sugli incidenti accaduti a Genova in occasione del G8 è arrivata un’ammissione importante: «Durante le indagini non ebbi il coraggio di rivelare un comportamento così grave da parte dei poliziotti per spirito di appartenenza». È questa la testimonianza resa da Michelangelo Fournier, all’epoca del G8 a Genova vice questore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma e oggi uno dei 28 poliziotti imputati per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz. In aula, Fournier ha fornito infatti una nuova versione su quello che aveva visto nella scuola al momento della sua irruzione: non manifestanti già feriti a terra, ma veri e propri pestaggi ancora in atto.

«I POLIZIOTTI HANNO INFIERITO» - «Arrivato al primo piano dell’istituto - ha detto Fournier - ho trovato in atto delle colluttazioni. Quattro poliziotti, due con cintura bianca e gli altri in borghese stavano infierendo su manifestanti inermi a terra. Sembrava una macelleria messicana». Nelle dichiarazioni invece rese precedentemente dal poliziotto ai pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini il poliziotto aveva raccontato di aver trovato a terra persone già ferite e non pestaggi ancora in atto. «Sono rimasto terrorizzato e basito - ha spiegato - quando ho visto a terra una ragazza con la testa rotta in una pozza di sangue. Pensavo addirittura che stesse morendo. Fu a quel punto che gridai: "basta basta" e cacciai via i poliziotti che picchiavano».

«HO DETTO DI CHIAMARE LE AMBULANZE» - Fournier, sollecitato dalle domande del Pm Francesco Cardona Albini ha aggiunto: «Intorno alla ragazza per terra c’erano dei grumi che sul momento mi sembrarono materia cerebrale. Ho ordinato per radio ai miei uomini di uscire subito dalla scuola e di chiamare le ambulanze». Fournier ha poi raccontato di aver assistito la ragazza ferita fino all’arrivo dei militi con l’aiuto di un’altra manifestante che aveva con sè una cassetta di pronto soccorso. «Ho invitato però la giovane - ha raccontato - a non muovere la ragazza ferita perché per me la ragazza stava morendo».
«HA SBAGLIATO A TACERE» - «Il dottor Michelangelo Forrnier - scrive in un comunicato il Comitato Verità e Giustizia per Genova - ha sbagliato a tacere per sei anni su quello che ha visto dentro la scuola Diaz. Proprio lo "spirito di appartenenza" avrebbe dovuto spingerlo a raccontare tutto e subito. Solo così avrebbe servito nel migliore dei modi, con lealtà e responsabilità, lo stato di cui è funzionario. Ad ogni modo, sia pure in ritardo, ha raccontato ciò che ha visto, confermando le testimonianze di decine di persone. Il dottor Fournier ha parlato di "macelleria messicana". L’attuale ministro degli Esteri, nel 2001, parlò di "notte cilena". Si ricorre all’esotismo, ma siamo di fronte a una "perquisizione all’italiana" che ha macchiato la credibilità della polizia e dello stato. A questo punto chiediamo: il capo della polizia non ha niente da dire? Il ministro degli Interni farà finta di nulla anche stavolta? Il parlamento continuerà a tenere in un cassetto la legge sulla commissione d’inchiesta?

COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA - «La testimonianza resa da Michelangelo Fournier è l’ennesima conferma della necessità di istituire quella commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del G8 di Genova, prevista nel programma di governo dell’Unione e che il centrodestra, nella precedente legislatura, ha sempre negato». Lo afferma il vice presidente della Camera e parlamentare della Sd, Carlo Leoni, commentando la deposizione di oggi presso il tribunale penale di Genova.

13 giugno 2007

Messaggi

  • Fournier ha solo ribadito episodi noti e stranoti !! Quello che era successo dentro la scuola era noto a tutti, solo che i giudici, palesemente intimiditi , non hanno mai dato peso e rilevanza alle testimonianze delle "vittime", avvalorando le manipolazioni delle prove ed i depistaggi messi atto da chi aveva interesse ad insabbiare ed occultare la verità!!
    MaxVinella

  • Genova, 17:46

    G8: GIORNALISTI LIGURI, "BUGIE" DIVENTANO AMARA REALTA’

    Presa di posizione dell’Associazione liguri dei giornalisti sulla svolta di quanto e’ accaduto all’interno della scuola Diaz durante il G8. Poche ore dopo i fatti, quattro giornalisti (due free lance un italiano e un francese, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria e il segretario dell’Associazione Ligure) raccontarono al Pm di turno quanto era successo alla scuola Diaz e alla "Press center" della "Pascoli". Tutto sembrava poco credibile ma il giorno dopo i media di tutto il mondo documentarono la provocazione: "giornalisti malmenati da forze di polizia e da dimostranti, arresti alla Diaz (tra questi Lorenzo Guadagnini e altri free lance stranieri), denuncie per violazione del segreto investigativo o per avere diffuso notizie false". Sei anni dopo le provocazioni dei giornalisti e di altre associazioni come Amnesty International, trovano conferma nella deposizione rilasciata ieri dal funzionario del Reparto Mobile di Roma, Michelangelo Fournier. La scuola Diaz? "Una macelleria messicana", l’immagine usata da Fournier nella sua deposizione, prima negata per carita’ di patria e perche’ - aggiunge - era difficile denunciare i propri uomini. "Sei anni dopo l’amara conferma: i giornalisti alla Diaz non avevano visto macchie di pomodoro ma sangue".

    www.repubblica.it 14.6.07