Home > DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”
DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”
Publie le venerdì 29 gennaio 2010 par Open-Publishing12 commenti
DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”
L’antisemitismo non è uno scherzo e non si può liquidare con freddure stupide e inappropriate sull’“antiscemitismo”, che suscitano solo l’ilarità di qualche pennuto affetto da aviaria. Quando parlo di "antisemitismo" mi riferisco anzitutto all’antisemitismo storico, convenzionalmente inteso, al classico razzismo contro gli Ebrei, ma pure all’antisemitismo contro il popolo palestinese, che appartiene anch’esso alla stirpe "semitica", anch’esso vittima di una politica di persecuzione e di aggressione militare, di spietati eccidi di massa di cui sono note le responsabilità sioniste.
Il razzismo vero e proprio, il peggior "antisemitismo", non comunemente ideologico, ma brutalmente militare, è quello messo in pratica da quelli che sono i veri assassini e terroristi, vale a dire il regime sionista di Israele e i suoi alleati storici anglo-americani.
Altrimenti, come si potrebbe definire la politica di persecuzione e sterminio portata avanti negli ultimi decenni dallo Stato di Israele con l’appoggio, più o meno tacito, degli USA, contro popolazioni inermi e non militarizzate che vivono nella striscia di Gaza?
Rammento una risoluzione dell’ONU, la 1544 del 19 maggio 2004, che ha condannato le violenze israeliane in quella regione, chiedendone l’immediata cessazione. Come altre risoluzioni delle Nazioni Unite, anche questa è stata disattesa e violata da Israele.
Rammento che Israele possiede da anni la bomba atomica, ma nessuno si è mai azzardato a condannarla per questo, mentre si cerca di strumentalizzare e criminalizzare in modo pretestuoso la volontà del regime iraniano, indubbiamente dispotico e tirannico, di dotarsi di armi nucleari, come hanno fatto in passato gli USA (gli unici ad aver usato armi atomiche contro popolazioni civili, in Giappone nell’agosto del 1945), l’ex Unione Sovietica, la Gran Bretagna, la Francia, l’India e il Pakistan.
Ricordo che il Mossad era al corrente in anticipo del piano relativo all’attentato dell’11 settembre 2001. Non a caso in quegli edifici non c’erano cittadini ebrei. Non è strano che nell’elenco delle migliaia di vittime sepolte sotto le Torri Gemelle non figuri alcun nome ebraico? Inoltre, detto per inciso, le Twin Towers furono abbattute in seguito all’impatto dei due aerei, o crollarono per effetto di un’implosione innescata volontariamente? Lo ipotizzano numerosi esperti di ingegneria edile ed altri specialisti.
Se con l’orribile accusa di "difensore di criminali" si intende infamare chiunque si schieri a fianco delle popolazioni palestinesi, assolutamente inermi, che vivono nella striscia di Gaza e sono massacrate senza pietà dalle truppe israeliane, ebbene, ammetto che quella definizione si adatta al sottoscritto. Come sono uno strenuo difensore della causa e delle ragioni del popolo ebraico quando questo è stato ed è oggetto di razzismo, come quando fu vittima della Shoah, nei lager nazisti durante il secondo conflitto mondiale.
Questa parentesi mi serve a spiegare la mia posizione in materia di "antisemitismo". Sarebbe assurdo se cominciassimo a risalire indietro nel tempo, agli albori dello Stato di Israele, o più indietro, alla nascita del sionismo. Un movimento che propugna da sempre la causa ebraica più oltranzista, che ha fatto ricorso a metodi e pratiche di stampo terroristico, tuttora una prerogativa politica di Israele e del sionismo internazionale.
Per il momento mi limito a formulare una elementare, ma agghiacciante domanda: perché chi difende a spada tratta Israele contro i suoi nemici e si adopera in tutte le maniere per denunciare ogni accenno di antisemitismo, non reagisce allo stesso modo, non si indigna e non si commuove neppure a compassione di fronte alle sofferenze e alle sopraffazioni subite dal popolo palestinese ad opera di uno Stato il cui popolo ha vissuto per secoli le stesse ostilità e persecuzioni, specie durante la seconda guerra mondiale?
La "diaspora" sofferta dal popolo palestinese non merita lo stesso rispetto e la stessa considerazione che riconosciamo giustamente alla "diaspora" del popolo ebraico?
Lo sterminio a danno del popolo palestinese non merita la stessa condanna, la stessa risposta assunta nei confronti del genocidio consumato in modo crudele contro gli Ebrei?
Detto questo, mi preme far presente che non sono antisemita. Non lo sono in quanto non disprezzo, non perseguito e non insulto alcun popolo di origine semita, sia che si tratti del popolo ebraico che di quello arabo, dato che non ho ragioni personali, o di altro genere, per farlo. Invece, confesso di essere antisionista, nella misura in cui condanno con fermezza la politica di aggressione e di espansionismo economico militare perseguita da Israele a scapito dei Palestinesi, confinati e incalzati nella striscia di Gaza, costretti a subire stragi, ostilità, persecuzioni e violenze d’ogni tipo dalle truppe occupanti.
Ricordo uno dei più grandi uomini della storia universale, un ebreo socialista, laico e antisionista: Martin Mordechai Buber. Il quale sosteneva che lo Stato di Israele, che non era ancora nato, non avrebbe dovuto assumere un’identità etnico confessionale.
Quest’uomo di buon senso pensava alla creazione di uno Stato che riunisse tutti i semiti in Palestina. Invece, altri “padri fondatori” della nazione israeliana hanno voluto la formazione di uno Stato su basi etniche, strutturato in senso esclusivista e razzista.
Tra i nomi dei vari leader sionisti che hanno contribuito alla fondazione dello Stato israeliano come si configura oggi, bisogna citare: Davide Ben Gurion, capo dell’Hagamah, l’Agenzia ebraica sionista; Shamir e Begin, capo dell’Irgun, nonché la famigerata Banda Stern, descritte dai Britannici come vere e proprie organizzazioni terroristiche.
In direzione esattamente opposta si muoveva Martin Buber. Questi è ritenuto uno dei padri spirituali della patria e della nazione israeliana, un po’ come Giuseppe Mazzini. E’ stato uno dei più importanti filosofi del XIX secolo. Era di orientamento esistenzialista e socialista, ma dissentiva profondamente nei confronti dell’ideologia sionista.
Martin Mordechai Buber era di nazionalità austriaca e di origine ebraica. Aderì inizialmente al movimento sionista, ma se ne distaccò non appena si rese conto della vera natura del movimento, per aderire ad una filosofia di ispirazione esistenzialista e socialista, ed abbracciare la causa della convivenza pacifica tra i popoli in Palestina.
Egli sosteneva che lo Stato di Israele, che si sarebbe costituito nel 1948, non dovesse reggersi su un fondamento etnico confessionale (come poi è accaduto), tantomeno di tipo oltranzista. Basti pensare ai gruppuscoli estremistici di destra e alle formazioni politiche e religiose integraliste, ben rappresentate nel Parlamento israeliano. Si pensi al Likud, un partito di orientamento ultraconservatore, che costituisce la principale forza politica del paese, insieme al partito socialista (“socialista” per modo di dire).
Martin Buber pensava alla creazione di uno Stato che riunisse Ebrei e Arabi musulmani, per metterli in condizione di coesistere pacificamente e di condividere, con pari dignità e pari diritti, le responsabilità della direzione e dell’organizzazione politica, economica e sociale di uno Stato non confessionale o integralista, ma laico e inter-religioso.
Altro che "due popoli e due Stati": un solo popolo e un solo Stato! Questa era la geniale, ambiziosa, ma non utopica, soprattutto "profetica" visione di Martin Mordechai Buber.
Invece, Ben Gurion, Begin, Shamir e altri leader sionisti, moderati o estremisti che fossero, hanno pensato e partecipato alla creazione di Israele come si struttura oggi: uno Stato ebraico di tipo etnico confessionale, con aspirazioni imperialistiche prepotenti, con una decisa predisposizione all’aggressività e all’espansionismo verso l’esterno.
Restando in tema, voglio citare una frase molto bella. L’autore è sicuramente ebreo, ma ignoto; tuttavia il senso è condivisibile da parte di tutte le persone dotate di buon senso.
La frase dice: "Se tu scrivessi ebrei invece di israeliani, coinvolgeresti anche me che sono ebreo, ma non israeliano, e che sono antisionista". In questa asserzione è riassunta tutta la differenza semantica, politica e culturale tra "antisemitismo" e "antisionismo".
Alcuni opinionisti “filoscemiti” e filosionisti di casa nostra affermano che Israele avrebbe fatto bene a violare le risoluzioni dell’ONU, per proteggersi dai suoi nemici. Dunque costoro, come Israele, il principale "Stato canaglia" del Medio Oriente, si auto-escludono dalle norme della legalità internazionale, dalla civile convivenza tra i popoli, per cui meritano solo parole di disapprovazione.
Tornando alla questione dell’antisionismo, ribadisco la mia posizione contraria al sionismo come dottrina politica. Tuttavia, tale posizione non può essere confusa, se non in malafede, con l’antisemitismo, tantomeno con il negazionismo. Bisogna condannare qualsiasi manifestazione razzista, contrastare ogni insorgenza neonazista, rigettare le opinioni che tendono a separare gli uomini e i popoli in “superiori” e “inferiori”.
Proprio per tali ragioni ritengo che l’assunzione del sionismo come fondamento dello Stato israeliano abbia condotto a politiche aggressive e persecutorie verso i popoli confinanti e soprattutto verso i legittimi abitanti della Palestina, gli Arabi Palestinesi.
Occorre proclamare con forza che Israele, fino a quando sarà lo Stato Ebraico anziché uno Stato laico e non confessionale, sarà sempre uno Stato fondato sull’esclusione e sulla discriminazione religiosa e razziale. E’ necessario denunciare le occupazioni e le aggressioni israeliane contro i popoli e i Paesi mediorientali, fino a quando Israele continuerà ad aggredire ed occupare territori altrui, violando le risoluzioni dell’ONU.
Infine, è molto importante saper distinguere tra ebrei e israeliani, e parlare di “politiche aggressive di Israele e dell’esercito israeliano”, e non di Stato ebraico.
Lucio Garofalo
Messaggi
1. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 29 gennaio 2010, 10:41
Condivido la sostanza dell’articolo che però viene, a mio giudizio, rovinata dall’affermazione sull’ "assenza di ebrei" nelle Torri Gemelle l’11 Settembre 2001.
Che il Mossad possa entrarci con la vicenda - almeno nei termini che "sapeva" ed "ha lasciato fare" - è cosa di cui sono ampiamente convinto pure io.
Ma che non ci fossero ebrei all’interno delle Torri è invece una minchiata pazzesca, frutto della vulgata "complottista" in perfetto stile neo-nazi che purtroppo trova sempre più chi ci crede anche a sinistra.
Gli ebrei morti in quell’attentato sono stati più di centocinquanta , tra i quali pressochè l’intero organico della banca d’affari Salomon Brothers.
Evidentemente al Mossad degli ebrei morti nelle Torri non gliene poteva fregare di meno ...
Ma io ritengo sia possibile esercitare la più irriducibile critica alla politica criminale di Israele senza per questo doversi accodare alle farneticazioni neonaziste, sia pure mascherate da "antimperialiste".
Raf
1. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 29 gennaio 2010, 11:37, di Lucio
Hai ragione. Infatti il passaggio sul Mossad e sull’attentato dell’11 settembre avevo intenzione di tagliarlo in quanto rischia di inficiare il senso dell’articolo.
2. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 29 gennaio 2010, 22:35
Differenza ben rimarcata, del resto ultra familiare e ben chiara ad ognuno che si dichiari comunistaLa cosa piu’ ipocrita infatti quando fanno propaganda anticomunista è accusarci di essere antisemiti, solo perchè siamo antisionisti
Accusare un comunista di essere antisemita è come accusare il papa di essere anticattolico, non solo infatti tutti i principali fondatori del pensiero ,appunto marxista ,sono ebrei ma la stragrande maggioranza dei leader o personaggi carismatici di allora e di ora sono ebrei Lenin,Trotsky ,Kaganovich,Stalin,Kun,Luxenburg,Goldman,Liebknecht,Eizenstein,Ehrenburg ecc,un buon 70% per cento dell’organico bolscevico della rivoluzione d’ottobre era ebreo,erano in maggioranza gli ebrei tra i gloriosi ed indimenticabili volontari dell brigate internazionali in Spagna,. vedi es la colonna Thaelmann, potrei continuare a lungo ma penso basti.
Nell’est europeo ogni volta che Hitler uccideva un ebreo in un campo di concentramento, uccideva con alta probabilità anche un comunista,i pogrom dei fascisti polacchi erano contro gli ebrei in quanto comunisti,i nazisti coniugavano giedeo con bolscevismo come papa Pacelli del resto, vicario in quella Monaco republica sovietica.Sarebbe giusto che si dicesse anche questo, quando si parla di Shoah, che fu uno sterminio di ebrei ma anche di comunisti,ai collaborazionisti fascisti ebrei i Kapo’ o anche ai protosionisti, il trattamento era piu’ comprensivo.
Alex
3. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 30 gennaio 2010, 13:13
Nè Lenin nè Stalin erano ebrei ...
E’ vero invece che la sinistra, sia in Europa che negli Usa, nasce "ebraica" ... su questo non ci sono dubbi ....
Così come non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che "dire ad un comunista di essere antisemita è come dire al Papa di essere anticattolico".
E’ però anche vero che da almeno un quindicennio la sacrosanta repulsione per la politica colonialista/criminale di Israele ha a volte portato alcuni comunisti ( o presunti tali) a scivolare in alcuni casi in analisi e posizioni effettivamente al limite dell’antisemitismo ...
E’ inutile nascondercelo ... basta dare una guardata al sito Come Don Chisciotte.
Dove tesi innegabilmente antisemite vengono portate avanti non solo da fascistelli, apertamente dichiarati o vagamente "mascherati" che siano, ma pure da persone del tutto insospettabili di posizioni fascistoidi come ad esempio Fulvio Grimaldi che ha addirittura rievocato panzane allucinanti provenienti da testi falsi attribuiti al Talmud ebraico ( cioè la Bibbia degli ebrei), testi falsi utilizzati in passato dai peggiori sostenitori del nazifascismo ...
Per non parlare di personaggi pure con una storia di sinistra ( per tutti il prof. Claudio Moffa, ex dirigente di Lotta Continua ed ora sedicente "comunista ortodosso") che indulgono alla negazione della Shoah e fanno comunella coi peggiori "negazionisti" e "revisionisti" in stile Faurisson.
Un qualcosa dal quale i VERI comunisti ritengo debbano stare assolutamente lontani .... non solo a salvaguardia dell’ideale comunista ma anche e soprattutto a salvaguardia della giustezza della critica alle politiche israeliane e della sacrosanta solidarietà col popolo palestinese.
Ed invece equivoci di questo tipo sono spesso all’ordine del giorno.
Anche nel per il resto apprezzabilissimo articolo di Lucio Garofalo che apre questa discussione il credere alla panzana nazistoide sull’assenza di ebrei nelle Torri Gemelle ne è un esempio evidente ed inquietante.
Radisol
4. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 30 gennaio 2010, 14:57, di Lucio
Sono d’accordo con Radisol, il cui stile mi ricorda qualcuno che conosco...
Comunque, può capitare a tutti di incorrere in errore, l’importante è (spero) accorgersi e ravvedersi in tempo utile. Francamente, non ho fatto in tempo ad eliminare il riferimento al Mossad e alla presenza di cittadini ebrei nei locali delle Twin Towers. Un passaggio che non è funzionale al senso complessivo del mio ragionamento. Anzi, rischia di essere controproducente.
5. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 30 gennaio 2010, 21:13
Dunque Stalin faceva di cognome Judas ..vili e mi sembra abbastanza eloquente Lenin da parte di madre.
Alex
6. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 31 gennaio 2010, 00:01
eccoci... già siamo alla disamina dei nomi e dei cognomi per carpire chi fosse di "stirpe ebrea" e chi no... Sicuri che il dibattito si stia indirizzando nella giusta direzione?!
7. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 31 gennaio 2010, 15:14
E’ vero che se si fa una questione di "stirpe" si comincia decisamente male ...
Ma non trovo nulla di male a rilevare il fatto che la sinistra nasce, nel cosiddetto mondo occidentale, quasi sempre dall’ "intellighenzia ebrea", cioè da intellettuali di origine ebraica, anche se pressochè sempre atei da un punto di vista strettamente religioso.
Cosa che, fuor di dubbio, dovrebbe servire da antidoto a qualunque tentazione antisemita o anche di generico pregiudizio antiebraico per chi di sinistra, e soprattutto comunista, si definisce.
Nessuno però, salvo Garofalo, risponde sul fatto che negli ultimi decenni oggettivamente non sempre è stato così.
Che questo certamente derivi, oltre che dalle infamie commesse da Israele in Palestina dalla prima Intifada in poi ( senza dimenticare la tentata invasione del Libano) fino al massacro di Gaza, anche da una propaganda sionista ossessiva che ha in parte anche funzionato da "richiamo della foresta" in senso filosraeliano per molti intellettuali ebrei di sinistra, è cosa oggettiva ed in parte anche comprensibile.
Rimane però il fatto che troppo spesso, in nome di un "antisionismo" che nasconde un oggettivo ed innegabile "pregiudizio antiebraico" per non dire di peggio, si sono realizzate strane "alleanze" tra ambienti di ultradestra, visceralmente antisemiti anche quando tendono a nascondersi dietro progetti tipo "eurasia" e simili o dietro tesi "terzoposizioniste", ed ambienti di sinistra attratti troppo da tesi "geopolitiche" con particolare riferimento al Medio Oriente ed alla logica delle "piccole patrie" che si opporrebbero, oltre che ad Israele, alla globalizzazione ed all’imperialismo Usa.
Qualche esempio di questo è arrivato anche su queste pagine con le prese di posizione acriticamente filo- ayatollah in Iran o con la riproposizione, col copiaincolla, di articoli di origine "terzoposizionista" come quelli dei siti "aurora" ed "eurasia", gestiti da vecchi arnesi nazifascisti ora vagamente "mascherati".
Impensabile, solo venti anni fa, qualcosa del genere ... quindi l’inquietante fenomeno non è affatto da sottovalutare.
Radisol
8. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 31 gennaio 2010, 18:08
Non ne volevo assolutamente fare una questione di stirpe,basterebbe pensare che il comunismo non è soltanto europeo ,ha una dimensione che "la sua patria è il mondo intero" quindi siamo agli antipodi, tutt’altro che questione di stirpe,basterebbe pensare agli altri milioni di comunisti che in asia in sudamenerica ecc ,che non sono certo ebrei Ho detto quello per ribadire quanta ipocrita diffamazione viene fatta contro di noi, proprio da quei sionisti ed ebrei fascisti che adoprano l’antisemitismo per coprire le nefandezze commesse contro il popolo palestinese, nefandezze che infangano doppiamente la memoria dei loro caduti,caduti proprio anche e perchè comunisti ,oltre che ebrei
E’ proprio questo il punto chiave, il popolo ebreo ha storicamente reagito alle ingiustizie che ha subito per tanti secoli in due maniere completamente differenti ed antitetiche una col voler creare un pensiero ,qualcosa di universale perchè questo non accadessse piu’ non solo per gli ebrei ma per tutti i popoli della terra ed un’altra tipica del fascismo e del fondamentalismo religioso di voler rifare agli altri quello che è stato fattto a loro ,questi sono i sionisti e tutti i numerosi viscerali anticomunisti ebrei che costituiscono l’altro radicato e diffuso aspetto che costituisce l’asse tra le lobby ebraiche in america e israele
da Kissinger aWolfovitz e compagnia
In questo non vedo nessuna differenza tra il fascismo degli Ayatollah che qualcuno vorrebbe difendere e quello dei partiti ultraconservatori Israeliani
Alex
9. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 31 gennaio 2010, 21:50, di Nando
Sono d’accordo con Alex e ringrazio Lucio, per l’ottimo servizio, molto interessante. l’unico neo sulle Torri Gemelle...
10. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 1 febbraio 2010, 10:33
Mi sembra sinceramente che si continui a fare finta di non aver capito.
Che Israele non possa permettersi di definire "antisemitismo" qualunque critica, anche blanda, alla sua pratica criminale neocolonialista nei confronti dei palestinesi - e pure del Libano e degli altri paesi dell’area - siamo perfettamente d’accordo.
Cio’ non toglie, però, che oggettivi elementi di "antisemitismo" o almeno di generico pregiudizio anti-ebrei si stiano effettivamente manifestando, in modo particolare in Francia ma anche in Italia ed in altri paesi occidentali, anche in settori di sinistra o che quantomeno si definiscono tali.
Ha ragione Radisol, tutto nasce da un errato concetto di "geopolitica" che fa scambiare situazioni come il regime iraniano o le variegate resistenze afgane o irachene per "antimperialismo" - facendo addirittura assurdi paralleli storici tra queste situazioni ed il Vietnam - quando invece al massimo si tratta di scontri tra diversi apparati di potere borghesi, clericali se non addirittura aristocratico/feudali.
Ma c’è decisamente chi va anche oltre questo ed effettivamente è portato a fare, in nome dell’ "antisionismo" e dell’ "antimperialismo", strane comunelle con ambienti fascistoidi - è ad esempio il caso del giro di strani personaggi, alcuni pure implicati coi bombaroli di destra degli anni settanta, che ruota intorno al cosiddetto Campo Antimperialista - quando non direttamente coi revisionisti/negazionisti come Irving e Faurisson.
E questo è decisamente un fenomeno assai pericoloso per la sinistra e per i comunisti.
Saluti, Raf
11. DIFFERENZE TRA ANTISIONISMO, ANTISEMITISMO ED “ANTISCEMITISMO”, 1 febbraio 2010, 11:18
Per Raf Guarda che abbiamo capito e mi sembra che abbiamo anche citato chi pur non arrivando ai livelli che citi , comunque prende posizione pro iraniana. Le comunelle purtroppo ci sono sempre state,i Merlino, i nazimaoisti ecc far confusione giova a qualcuno ma siamo nel campo della pseudo sinistra,e dello scemitismo.é stato penso molto piu’ interessante e proficuo per la comprensione del problema antisemitismo/antisionismo, andare oltre, sviscerare l’ipocrisia dell’accostamento proprio con dei dati alla mano ,far vedere al contrario che i fascismi, siano tedeschi,siano italiani che ebrei ,agiscono tutti nella stessa maniera Abbiamo visto i misfatti di un popolo colto come i tedeschi e vediamo quelli di un altro popolo colto ed intelligente come quello ebraico che nel sonno della ragione ,sionista e clericale, travolti da questa ideologia fascista e perversa compiono le stesse identiche cose atroci, talvolta con le stesse identiche modalità.Alex