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Diritto naturale
"Io sapevo che Livio Gironi (il tesoriere della Fininvest, ndr) era direttamente legato a Silvio Berlusconi, che era l’uomo che amministrava il patrimonio personale. Ho avuto conferma di questo fatto in un incontro per me importante, avvenuto a Milano in quella che credo fosse la casa di Berlusconi: era una villa con un bellissimo giardino e una biblioteca a due piani, in legno... Fu in quell’occasione che Gironi mi disse che bisognava fare un’operazione: lo scopo fondamentale era destinare una parte del patrimonio privato di Silvio Berlusconi ai figli del suo primo matrimonio. L’idea era costruire due veicoli societari che dovevano fare trading (intermediazione) sui diritti e quindi ottenere profitti, che si voleva fossero destinati a Marina e Piersilvio... Il documento l’ho scritto io con le indicazioni che mi ha dato Gironi: fu lui a dirmi che la cosa doveva restare assolutamente riservata e quindi era necessaria una banca fuori d?Italia. Fu sempre Gironi a sottolineare che i figli sarebbero stati i beneficiari, ma la gestione pratica doveva essere sempre soggetta al consenso di Silvio Berlusconi, che nel documento viene denominato ’X’" (David Mackenzie Mills, legale inglese del gruppo Fininvest, interrogato dai pm di Milano il 18 luglio 2004).
"C’è una norma di diritto naturale che dice che se lo Stato ti chiede un terzo di quello che con tanta fatica hai guadagnato, questa ti sembra una richiesta giusta, e glielo dai in cambio di servizi che lo Stato ti dà. Se lo Stato ti chiede di più, o molto di più, c’è una sopraffazione nei tuoi confronti e allora ti ingegni per trovare dei sistemi elusivi o addirittura evasivi, che senti in sintonia con il tuo intimo sentimento di moralità, e che non ti fanno sentire intimamente colpevole" (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio in visita ufficiale al Comando della Guardia di Finanza, 11 novembre 2004).
(3 marzo 2005)




