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DON BENZI, COFFERATI ’PRIMA DI RIMUOVERE ZINGARI, CREI SPAZI PER LORO SOPRAVVIVENZA’
Publie le lunedì 24 ottobre 2005 par Open-PublishingSergio Cofferati non sia ’’forte coi deboli’’ e sulla legalita’, con i rom e i lavavetri, ma sia giusto come lo fu da sindacalista con i licenziati e i disoccupati.
E’ il senso di una lettera aperta di Don Oreste Benzi, il presidente dell’associazione Comunita’ Papa Giovanni XXIII, in cui auspica che Cofferati trovi soluzioni per gli
emarginati e non solo sgomberi.
’’Attendiamo con grande interesse - scrive don Benzi - l’ordine del giorno riguardante la legalita’ che il sindaco Sergio Cofferati presentera’ il 2 novembre al Consiglio Comunale.
Gli zingari sono arrivati a Bologna nel 1422, 583 anni fa. Non e’ stata mai raggiunta una soluzione corrispondente alle loro necessita’. Le conseguenze di questa mancata valida accoglienza sono visibili a tutti’’. ’’Ora e’ pronto un piano del sindaco - dice Don Benzi - per sgomberarli dalle loro sistemazioni raggiunte con fatica dai loro terreni legalmente acquistati.
E’ pronto un piano del sindaco per lo sgombero forzato di tante famiglie con molti bambini che non sanno dove andare. Perche’ prima di rimuovere le loro catapecchie, le loro campine (roulotte), il sindaco non provvede spazi dove anch’essi possano sopravvivere? In questa situazione, lo sgombero forzato non e’ forse un’illegalita’ contro il diritto fondato sulla dignita’ dell’essere umano di avere un piccolo spazio di terra dove potere collocare la propria povera roulotte?’’, ’’Cristo ci ha detto - prosegue il sacerdote - non e’ l’uomo per il sabato ma e’ il sabato per l’uomo. E’
facile essere forte con i deboli.
La rimozione senza previa soluzione e’ un atto di ingiustizia e l’ingiustizia e’ sempre illegale e porta ad un peggioramento della situazione. Chiediamo al Sindaco di ispirarsi a tutte le determinazioni che sono state via via prese dal ministero dell’Interno per trattarli come se fossero riconosciuti minoranza etnica. Noi ricordiamo con gratitudine le battaglie di Cofferati per la difesa dei disoccupati, dei licenziati senza ragione, degli oppressi e’ questo ci fa sperare che egli voglia agire in maniera giusta anche verso questi rifiutati della societa’ ’’. (ANSA)