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DOPO L’ALITALIA ANCHE IN FIAT: I LAVORATORI CHE SCIOPERANO SONO SANZIONATI
Publie le domenica 22 maggio 2005 par Open-PublishingAlla SEVEL di Atessa (Ch), dove la Fiat produce il Ducato, le lavoratrici e i lavoratori che lo scorso sabato hanno aderito allo sciopero proclamato dal Sincobas contro lo straordinario stanno ricevendo a centinaia la comunicazione aziendale che preannuncia il taglio di un sesto del premio annuo (pari a 91,00 euro) con la minaccia di ulteriori tagli qualora aderissero ad altri scioperi in occasione dei prossimi sabati e domeniche di straordinario già programmato.
Oltre al provvedimento ai lavoratori la Sevel ha comunicato alla Rsu del Sincobas che, ritenendo illegittimo lo sciopero, procede per vie legali per chiedere il risarcimento della mancata produzione dovuta allo sciopero stesso.
Sevel è una delle poche aziende del gruppo Fiat che produce utili e che non è interessata allo stillicidio di cassa integrazione cui sono sottoposti gli altri stabilimenti Fiat, e questo spiega, forse, la ferocia con cui reagisce agli scioperi indetti dal solo Sincobas, unica organizzazione sindacale che non ha firmato il recente accordo aziendale che, tra l’altro, prevede 12 sabati consecutivi di straordinario, compresi 6 turni montanti di domenica notte.
“E’ un’iniziativa chiaramente antisindacale e finalizzata ad intimidire i lavoratori” ha dichiarato Paolo Sabatini, coordinatore nazionale del Sincobas, che ha appreso la notizia proprio mentre stava organizzando in un’altra fabbrica la raccolta di fondi per sostenere la campagna in difesa del diritto di sciopero in corso in questi giorni, che si manifesta anche con lo sciopero della fame dei due dirigenti sindacali del Sult che dal 16 maggio sono davanti al Ministero dei Trasporti.
“Un chiaro attacco al diritto di sciopero quello messo in atto dalla Fiat, che fa eco alle restrizioni e alle sanzioni (gli autoferrotranvieri, i lavoratori del trasporto aereo, ...) applicate dalla Commissione di garanzia nei servizi pubblici. Il diritto di sciopero è garantito in Italia dalla Costituzione - prosegue Sabatini - ma con la legge antisciopero (legge 146/90) nel settore pubblico e le sanzioni come questa della Sevel nel privato, si vuole rendere inefficace lo strumento dello sciopero e il diritto stesso. Forse che per scioperare bisogna prima chiedere il permesso a padroni e amministrazioni, altrimenti lavoratori e organizzazioni sindacali diventano illegittimi e selvaggi? “.
“Ma non ci faremo intimidire - conclude Sabatini - , gli scioperi proseguiranno : non è accettabile che mentre ci sono migliaia di lavoratori del gruppo Fiat in cassa integrazione e fabbriche che chiudono, in altre aziende del gruppo si impongano straordinari obbligatori. Le necessità produttive devono essere distribuite nel gruppo a partire dai lavoratori in Cig. Sono state attivate le nostre strutture legali per tutelare i lavoratori colpiti dai provvedimenti, chiaramente illegittimi, così come procederemo per contestare la condotta antisindacale attuata dalla Fiat, ma la migliore risposta la daranno i lavoratori aderendo ai prossimi scioperi”.
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Ufficio stampa Sincobas




