Home > DUE COSTITUZIONI: UNA COMMEMORAZIONE
di Carmelo R. Viola
Sinceramente mi sorprendo come i cosiddetti “costituzionalisti” non abbiano notato che la nostra Repubblica ha ben due Costituzioni, fuse e confuse in una. La cosa è ben comprensibile se si pensa che la carta costituzionale sia il prodotto di due diverse concezioni dello Stato: una che preferisco definire “garantista” (di che? dei diritti naturali, ovviamente) e che porta dritto allo Stato sociale o “di diritto”; l’altra che, a nome di un malinteso liberalesimo, promuove la libertà di ridurre la libertà altrui, specie se lo si fonde oscenamente con la professione clericale, porta al capitalismo esasperato (neoliberismo), alla proprietà privata senza limite, insomma alla “società antropozoica” come dire ad una giungla antropomorfa sui generis fatta di prede e di predatori, di padreterni e di pezzenti, a cui ci tocca assistere nel momento stesso in cui si commemora una Costituzione che non esiste.
La Costituzione garantista si basa sul lavoro, “garantisce i diritti inviolabili dell’Uomo”, sancisce l’uguaglianza di tutte le religioni, “promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, ritiene inviolabile la libertà personale oltreché “la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione”, tutela il diritto di professare ed esprimere il proprio pensiero oltreché l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, tutela “la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” ,garantisce “cure gratuite agli indigenti”, ritiene libere l’arte e la scienza, ritiene la scuola aperta a tutti, tutela il lavoro dei minori, provvede al fabbisogno degli invalidi, dei vecchi e dei disoccupati. Queste le linee essenziali della Costituzione garantista.
La seconda non ha bisogno di molti articoli: è espressa dal 41 , che definisce libera l’iniziativa economica privata. L’art. 42, che riconosce il diritto alla proprietà privata ma da limitare allo scopo “di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”, avrebbe potuto far parte della Costituzione appena delineata, ma è la prima vittima dell’articolo precedente, in ossequio al quale, durante i sessant’anni di esistenza repubblicana, quel limite non è stato mai stabilito! La libera iniziativa economica privata è il coefficiente della seconda Costituzione, la quale è scientificamente incompatibile con la prima. Il passato governo ha fatto del tutto per rafforzare la seconda a danno della prima! E vi par poco?
I profani della materia - e credo siano i più - possono storcere il naso a questa affermazione, ma la realtà è solare come un’operazione elementare di matematica. La libera iniziativa economica privata è innocua - e perfino utile -al livello individuale-familiare artigianale e finalizzata a procurare una vita decente ai suoi operatori: diventa una “bomba a frammentazione” come impresa affaristica di stampo capitalista - oggi neoliberista - finalizzata alla produzione illimitata di profitti parassitari, la quale cancella intanto ogni uguaglianza teorica, dilata illimitatamente la proprietà, mobiliare e immobiliare e dà vita a quella superfetazione finanziaria, che è la “monetocrazia” - che è già una piovra globale-mondiale - per effetto della quale la banca - intesa nella sua piena accezione - preposta alla tutela degli interessi degli imprenditori, si sostituisce al potere dello Stato (che magari carica di debiti ad usura provocando il ridicolo debito pubblico) e rende praticamente inagibili gli articoli “positivi” della Costituzione.
Per convincersene basta ripercorrere lo stesso iter. Il diritto al lavoro non è garantito Con o senza l’ignobile legge Biagi (“mercato del lavoro”), il lavoro ce l’ha chi ce l’ha. Chi non ce l’ha si arrangia. Eventuali “ammortizzatori sociali” (sussidi et similia) sono insufficienti e limitati nel tempo. Si può arrivare all’età pensionabile senza pensione! La ricerca scientifica non è libera dovendo fare i conti con la prepotenza clericale (vedi “cellule staminali”) a cui i liberali-cattolici (contraddizione in termini) dànno libero accesso, con o senza il modificato articolo Sette; l’Italia non ripudia la guerra perché i liberali atlantici (altra contraddizione in termini) devono obbedienza (sudditanza, anzi servitù) agli Usa sulla scia di De Gasperi (Piano Marshall) e di quanti hanno consentito che il nostro paese diventasse una colonia feudale della Nato. Le comunicazioni private sono suscettibili di ogni controllo occulto!
La libertà culturale dipende dal potere pecuniario dei soggetti specie con l’impresa predatoria SpA Poste Italiane, che ha tra l’altro abolito, con la grottesca complicità del potere legislativo, l’entità reale (roba da papi!) delle stampe “dei privati”, le cui spese postali per l’ invio superano di molto il valore del contenuto! Il diritto alla salute è limitato dai ticket e dai lunghi tempi di attesa ma anche da altre circostanze che inducono i pazienti a rivolgersi agli operatori privati (dalle parcelle d’oro) - quando hanno i soldi! Non è il caso di parlare di cure gratuite per gli indigenti. Il lavoro dei minori non è tutelato, almeno di fatto. La legge non è uguale per tutti: poiché costa, e molto, come una merce preziosa, la può acquistare solo chi ha soldi sufficienti. La scuola dell’obbligo non è gratuita: basti pensare al costo enorme dei soli testi, su cui le rispettive imprese editrici realizzano una speculazione vergognosa. La tutela del risparmio è una proposta oscena se si pensa all’investimento azionario, in cui azionario sta per “parassitario”.
Dulcis in fundo. Accanto a chi non possiede nemmeno un letto per morirci, ci sono dei “berlusconi” che posseggono dei complessi abitativi sconfinati (con verde boschivo, parco, piscina e quant’altro), che sono veri e propri pezzi di paradiso terrestre: fenomeno che rende ovviamente impossibile il previsto possibile accesso - costituzionale - di tutti i cittadini alla proprietà privata!
Due costituzioni, insomma, di cui quella liberale-liberista-cattolica “fagocita” quella garantista-sociale, ma una sola commemorazione, puntuale, bugiarda e ipocrita!