Home > DUE DOMANDE

DUE DOMANDE

Publie le venerdì 14 luglio 2006 par Open-Publishing
4 commenti

PEPPE SINI: DUE DOMANDE

La prima: la Costituzione della Repubblica Italiana va rispettata come legge
fondamentale del nostro ordinamento giuridico (tale che se una legge
confligge con essa decade in quanto incostituzionale), si’ o no?
E l’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana recita
testualmente che "L’italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
liberta’ di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali", si’ o no?
E la guerra in corso in Afghanistan e’ una guerra, si’ o no?
E la partecipazione militare italiana alla guerra afgana confligge con il
dettato costituzionale, si’ o no?
E i ministri della Repubblica hanno dovuto giurare fedelta’ alla
Costituzione all’atto dell’assunzione del loro incarico, si’ o no?
E la violazione della Costituzione e’ un atto criminale, si’ o no?
E la criminale violazione della Costituzione da parte del governo e’ un atto
eversivo, si’ o no?
E noi dovremmo favoreggiare il crimine di un governo golpista che in totale
continuita’ col governo golpista precedente viola la Costituzione?
*
La seconda: la guerra - vietata dalla Costituzione - consiste nella
commissione di omicidi di massa, si’ o no?
E coloro che in parlamento voteranno per la guerra - vietata dalla
Costituzione - voteranno per la commissione di omcidi di massa, si’ o no?
E commettere omicidi di massa e’ un crimine, si’ o no?
E noi dovremmo consentire la commissione di omicidi di massa?
*
Chi elude queste domande e’ un triste e un tristo sofista.

* * *

"La nonviolenza e’ in cammino"
Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Messaggi

  • scusami Doriana, per una tantum faccio uno strappo
    alla regola di non intervenire più e ti giro questa
    riposta che ho mandato su indy
    a EMERGENCY
    vittoria oliva

    con tutto il rispetto e la stima per voi

    non è il caso di uscire dalla mistica della Costituzione
    e della mistica dell’arta 11 in specie?

    in fatti l’art.11 non si limita solo a dire
    l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa
    ma recita:

    "l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."

    siccome queste sono spacciate per missioni di pace
    stanno osservando l’art.11, del resto "consente, in condizini di parità con altri Stati, alle limitazioni di sovranità eccc....."

    quindi stanno perfettamente in regola con l’art 11!!!
    in Iraq non del tutto ma in Afghamistan si!!!!

    Perciò voi e non solo voi smettetela con questa mistica dell’art.11!!!

    del resto stanno in regola pure con questo di articolo:

    Art. 78. Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari.

    vittoria

  • tecnicamente e storicamente Vittoria ha ragione ; la Costituzione è stata scritta in un momento storico in cui , a fianco del ripudio della guerra come mezzo per risolvere le questioni fra le nazioni, vi era la necessità di individuare uno strumento sovranazionale che riuscisse ad evitare appunto l’uso dello strumento bellico : si voleva evitare di creare un organismo sovranazionale inutile perchè imbelle come la Società delle Nazioni , ma piuttosto si pensava ad un organismo che potesse imporre , anche con la forza , la pace fra le nazioni . In sostanza non vi è nella carta costituzionale un rifiuto aprioristico dello strumento bellico , ma vi è il divieto di servirsi di tale strumento a certe condizioni . Pertanto il vero problema è , secondo me :

     il valutare la funzione dell’ONU : in Afghanistan il ruolo delle truppe ONU va assolutamente rivisto , ed è necessario che la presenza statunitense fra i soldati ONU venga o drasticamente ridotta od eliminata . Ma la esistenza di truppe sotto il comando dell’ONU non può essere messi in discussione, truppe anche con regole di ingaggio severe , che prevedano in situazioni quali quelle del Ruanda, l’uso della forza.

     il capire che la sinistra al governo deve avere a che fare con soldati, missioni, armi ed alleanze e che pertanto , secondo la buona arte del compromesso che è alla base del saper governare , non può semplicemente dire NO , ma deve in qualche modo e misura farsi parte diligente di una gestione complessiva del problema secondo una propria originale impostazione . In sostanza una gestione democratica delle forze armate .

    Buster Brown

    • Intanto ogni giurista dice che esiste una costituzione scritta ed una di fatto.

      Cosa che del resto constatiamo sulla nostra pelle ogni giorno, altrimenti per l’articolo 1 non ci sarebbero disoccupati, per eesmpio.
      Del resto la costituzione americana, sempre per esempio, dice che ogni americano ha diritto alla felicità(cosa meglio del diritto al lavoro) come la mettiamo coi ghetti e la discriminizione razziale?

      Del resto carte su carte sono scritte ad iosa.
      Una cosa sono le carte altre i fatti, legati alla questione di classe e di chi detiene il potere, di sicuro nei fatti si assicurano la felicità solo per loro col DIRITTO allo sfruttamento.
      Per questo trovo fuorviante ed imbelle appellarsi alla Costituzione, perchè, tra l’altro essendo una carta nata da un conpromesso fra diverse istanze, ci trovi tutto e il contrario di tutto.

      Se non si vuole la guerra basta dire che si non si vuole la guerra che i popoli hanno un LORO DIRITTO che è contro la guerra, è inutile e imbelle appellarsi al diritto di chi la guerra la vuole.
      Specialmente in una situazione come l’ attuale dove la ridifinizione dei mercati, la concorrenza fra imperialismi rodati (america) e quelli nascenti rampanti (cinese, arabo,russo, ed indiano), la crisi strutturale del sistema capitalista; non scordiamoci in proposito che tutto il debito americano è in mano ai cinesi che non chiedono il conto solo perchè non possono far fallire l’America perchè fallirebbe pure la loro di economia, tutti questo coacervo di fattori sta portando ad una nuova guerra mondiale planetaria questa volta.
      E’ evidente che Israele sta attaccando il Libano come battistrada perchè l’America poi intervenga in Siria.
      E a questo punto la Russia dovrà tirare i conti sul suo accerchiamento., e così via.....

      Ci sono alcuni come me che pensano che il movimento pacifista è in impasse, è sostanzialmente morto, perchè si limita ad essere antiamericano soltanto, soltanto antimperialista, non ANTICAPITALISTA.
      Non solo ma sull’onda dall’antiamericanismo imbarca forze reazionarie solo perchè sono antiamericane(almeno in italia), essere antiamericani è facile pure i nazi e i fasci sono antiamericani, per di più sposando acriticamente
      le posizioni reazionarie del capitalismo islamico che sta portando il popolo palestinese iraqueno e afghano e non solo questi ad una mattanza continua per interessi di bande contrapposte.

      Il dato reale ora come ora è:
      COMUNISMO O BARBARIE
      PROLETARI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI

      E nessuno mi venga a dire che parlo a slogans, perchè a parte che ho argomentato anche se in breve, pure questa è una cosa che possiamo verificare nel personale.

      Naturalmente tutte queste considerazioni non hanno nulla a che vedere con gli equilibrismi di governo o con l’ONU che è diventato un organismo superfluo, buono solo a ratificare le decisioni che si prendono altrove.
      vittoria Oliva
      L’avamposto egli Incompatibili
      www.controappunto.org

    • Sono d’accordo, stavolta concordo totalmente col tuo intervento.

      Dove di slogan ce n’è uno solo, ma è uno che rappresenta una ottima sintesi del discorso più generale ....

      Ciao, Keoma