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Da Bologna (Serie A) a Bologna (Serie B). Lettera aperta di un provocatore...

Publie le venerdì 23 dicembre 2005 par Open-Publishing
2 commenti

Da Bologna (Serie A) a Bologna (Serie B)
di Franco Berardi Bifo

[Da Bologna (Serie A) a Bologna (Serie B). Lettera aperta di un provocatore ai buoni cittadini bolognesi è il titolo di un pamphlet che ho scritto alla fine del novembre 2005. E’ in distribuzione gratuita in alcune librerie, edicole e locali pubblici bolognesi. Il testo completo dell’opuscolo si può trovare all’indirizzo: http://www.vag61.info/pamphletbologna.pdf]

CHE SUCCEDE?

Ma che succede nella città che un tempo si considerava vetrina del socialismo dal volto umano? Adesso il socialismo non c’è più, ma anche il volto umano è ricoperto di pustole e cicatrici. Parlo di Bologna dove da qualche tempo è arrivato un tizio che vuole metterci in riga. Da quando c’è lui, l’ordine regna sovrano. Nervosismo, discordia, aggressività, sfruttamento, violenza. Tutto nel quadro della legalità.

Quel tizio è stato eletto Sindaco tra le grida di giubilo di molta gente (tra cui me). Ci aspettavamo che venisse qui per ristabilire i diritti maltrattati dalle giunte comunali precedenti: il diritto alla casa, il diritto a un’aria respirabile, a un traffico meno concitato, il diritto a una convivenza affettuosa, cortese, o perlomeno meno paranoica.
Ma purtroppo le cose hanno girato male.
Quel tizio si è messo a minacciare i poveracci che lavano vetri abusivamente, ha mandato ruspe a cacciare altri poveracci che dormivano nelle baracche. I sudditi, impauriti e succubi, a voce bassa si chiedono che cosa sia accaduto, e sussurrando domandano perché mai li tratti così quel signore che molti avevano atteso come un salvatore.

Io, cittadino elettore, essendomi recato alle urne nel giugno del 2004 per mettere una croce sul nome di Sergio Gaetano Cofferati ora mi accingo a scrivere qualche paginetta sull’uomo che ho contribuito a insediare nel seggio di Palazzo d’Accursio. Non soltanto su di lui, intendiamoci. Colgo l’occasione per alcune riflessioni sulla volgarità ignorante del potere, sulla meschinità e sulla paura, sul cinismo disperato di chi ha perduto ogni rispetto di sé. Ma colgo l’occasione anche per alcune meditazioni sul futuro che attende il paese intero, che si annuncia orribile, se Bologna ne è il laboratorio di anticipazione.
Ho deciso di scrivere questo libretto un po’ per fare ammenda dell’errore madornale nel quale sono caduto: l’errore di credere alle parole di un uomo come questo, la cui storia politica e personale avrei dovuto conoscere.
Ho deciso di farlo perché penso che quest’uomo abbia rubato il nostro voto, e che occorra al più presto ritornare alla urne per una nuova elezione del Sindaco di Bologna. I sondaggi dicono che Cofferati ha un consenso maggioritario tra i cittadini. Bene, si torni a votare e che lui torni a vincere, ma questa volta con i voti che si merita. Non con il mio, né con quello di migliaia di persone per bene che non condividono l’arroganza, l’aggressività, l’ipocrisia dei suoi discorsi.
E siccome le cose non sono comprensibili se non se ne ricostruisce un po’ la genesi e il contesto, ho pensato di raccontare, in modo disordinato e un po’ autobiografico vicende recenti e meno recenti di questa città. E per finire ho cercato di capire come possa influire sul futuro politico italiano l’assurdo clima di furore in cui è recipitata la città di Bologna.

Messaggi

  • Che modestia la lettera di Bifo, fa quasi tenerezza.
    Come si può nel 2005 (e ora nel 2006) ancora credere che arrivi un salvatore ed accoglierlo con grida di giubilo?
    Va bè essere pecoroni... ma non alla sua età :-(
    La memoria serve, tantissimo... però c’è anche la ram che è importante, per non parlare del guardare la futuro (senza però andare troppo in là che poi ci si rimane male).
    Il sindaco è come direbbe Grillo, un dipendente dello stato al quale noi diamo lo stpendio... se non va bene, lo si licenzia.
    Il problema è alla base: il politico non dovrebbe ricevere uno stipendio.

    Heppi crismas end meri niu iar
    maso
    http://spettrodellabolognesita.splinder.com

    • ho letto il pamphlet di Bifo prima di natale.
      ci ho trovato le mie stesse sensazioni e delusioni. e anch’io, ahimè, ho votato cofferati.
      chissà, caro Maso, sarò anch’io un pecorone, una credulona?
      il problema di fondo credo che sia anche il programma. io me lo lessi (compreso anche quello con le illustrazioni di Giardino: anche per il fumetto sembrava sarebbe diventata la capitale del fumetto, mah...).
      certo, nessun politico segue alla lettera ciò con cui si propone. bisogna scremare di almeno un 40%.
      però nelle sue (poche) azioni, io ora non vedo proprio nulla dei motivi per cui l’ho votato, per cui l’ho sentito parlare -seguito da orde di bolognesi di bianco vestiti- durante la sua campagna elettorale.
      va bene aggiustare il tiro, ma qui sembra sia stato sostituito il candidato.
      Invasione degli ultracorpi?
      no, sono stata stupida a cancellare il passato del coffy, ad aver paura di un nuovo guazzaloca e a metterci l’entusiasmo che non meritava.
      però, quale alternativa?
      non so proprio, qui a bologna di uomini e donne in politica degni di nota non se ne vedono da decenni.
      malo

      zeniba_yubaba@yahoo.it

      ps non sono per niente d’accordo che il politico non debba ricevere uno stipendio. sono più per un confronto periodico con l’elettore, cosa che il nostro sindaco nega.