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Da Mola no ad una centrale nucleare

Publie le giovedì 10 luglio 2008 par Open-Publishing

Da Mola no ad una centrale nucleare

MOLA – Niente centrali nucleari a Mola, ma piena disponibilità all’insediamento ed utilizzo delle cosiddette fonti di energia alternative e rinnovabili.

E’ questo l’indirizzo emerso dai lavori del Consiglio comunale, convocato per una discussione monotematica sul tema. La discussione era stata richiesta da alcuni consiglieri della maggioranza di centro-sinistra in seguito a notizie di stampa (ne hanno parlato, tra gli altri, Il Sole 24 ore e la Repubblica) che riportavano l’indicazione di Mola come sito idoneo alla allocazione di una centrale nucleare. L’indicazione era contenuta in un presunto piano elaborato dal Pdl e reso noto nella scorsa campagna elettorale dal leader dei verdi, Pecoraro Scanio.

Nell’usuale caldo infernale di questi giorni, in un’aula priva di qualsivoglia climatizzazione fosse pure la parvenza di un sia pur piccolo ventilatore, la discussione su questa asserita centrale a Mola si è svolta nell’ambito dei consiglieri di centro-sinistra (con, alla fine, l’intervento del consigliere Palazzo, del movimento civico Moderati Molesi), data l’assenza pressoché totale del centro-destra del Popolo della Libertà e dell’Udc.

Il consigliere Delre (Forza Italia) si è espresso criticamente al’iniziio di seduta sulla sua stessa utilità. «Come Popolo della Libertà» abbiamo discusso su questa tesi e pensiamo che quest’aula non sia idonea per lo svolgimento del dibattito. Queste» ha aggiunto Delre «sono cose molto complesse e sicuramente da dibattere in una sede con persone tecnicamente preparate». Dopodichè il Pdl è stato anche fisicamente assente, con la sola “eroica” (considerato il clima) eccezione del consigliere Francesco Palazzo (Alleanza Nazionale), da tutta la discussione.

L’assessore all’Ambiente, Pietro Santamaria, ha chiarito subito che le voci di stampa erano solo voci e tali restano a tutt’oggi.

«Al momento non esiste in Italia una carta dei siti» ha ribadito Santamaria. «A questa Amministrazione comunale non risulta che Mola sia tra i siti idonei ad ospitare una centrale nucleare. Le uniche notizie certe che abbiamo sono i documenti prodotti negli anni Settanta e Ottanta, quando all’interno del Piano Energetico Nazionale furono definite le carte dei siti e per la Puglia gli unici siti idonei erano indicati nel basso Adriatico e non certamente nel Sud Est barese.

E’ l’occasione comunque» ha aggiunto Santamaria «di discutere e approfondire l’argomento della produzione di energia soprattutto dal punto di vista del consumo e dei costi. Questo, considerato il caro-gasolio che pesa sulla nostra marineria, è un problema notevole».

E la discussione si è incentrata tutta sulla situazione energetica regionale, nazionale e mondiale, saltando come un fatto meramente accidentale l’ipotesi di una centrale nucleare a Mola, deludendo magari quello scarsissimo pubblico presente che, sfidando l’afa, desiderava forse ascoltare qualcosa di più concretamente a lui vicino.

D’altra parte, l’assessore Santamaria aveva già sinteticamente ribadito le motivazioni di non idoneità del territorio molese. «E’ risaputo a livello internazionale che l’area di rispetto per una centrale nucleare prevede un raggio di almeno quindici chilometri. Provate a percorrerli in qualsiasi direzione e finirete certamente al di fuori del confine comunale». Un’area, quindi, che interesserebbe necessariamente anche i comuni viciniori, non escludendo neanche il capoluogo Bari. Per non parlare della densità abitativa di tutto il territorio.

Motivo conduttore di tutti gli interventi è stata la volontà di indirizzarsi verso la realizzazione di impianti rivolti all’utilizzo di altre fonti di energia, diverse dal nucleare, anche se quest’ultimo non è stato escluso a priori da qualcuno.

Una direzione già intrapresa dall’Amministrazione comunale, la cui azione, ha ricordato Santamaria, è rivolta da tempo a «promuovere le energie alternative. Abbiamo in corso una trattativa con una importante Banca e stiamo cercando anche di valutare delle proposte che ci sono arrivate per l’eolico e non escludiamo di sviluppare anche il discorso dell’idrogeno».
Generale, se non proprio unanime, la volontà di portare l’argomento-energia, con tutti gli annessi e connessi, al di fuori della sede del Consiglio comunale, organizzando incontri pubblici cittadini per favorire il confronto, la partecipazione e la condivisione delle scelte.