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Da un amico: cronaca di un altro 22 ottobre a BARI
Publie le domenica 23 ottobre 2005 par Open-Publishingdi Mich
Allora, partiamo in 5 per Palese, per andare al primo concentramento e cioè di fronte al CPT che è stato ormai completamente costruito e che tra breve "ospiterà" i nuovi carcerati che non si chiamano carcerati ma "clandestini" in un carcere che non si chiama carcere ma Centro D’Accoglienza.
Il posto ovviamente è ora vuoto, non c’è nessuno dentro dato che il CPT non è ancora aperto. Alll’inizio si sapeva che una delle tappe del primo concentramento era anche e soprattutto la "baraccopoli", cioè il Centro di Prima Accoglienza, in cui ci sono invece dei carcerati che non si chiamano carcerati.
Da lì invece non siamo passati proprio, a un certo punto si poteva intravedere la baraccopoli di Stato ma eravamo ben distanti. Tra noi
e il CPT e tr noi e la baraccopoli dei nuovi carcerati solo POLIZIA.
Cioè noi eravamo di fronte a niente altro che mura altissime dell’appena
costruito CPT e SBIRRI in quantità notevole. Nessun altro e di fronte al
posto dove stanno davvero i nuovi carcerati NON CI SIAMO PASSATI. 2 ORE
CIRCA SOTTO AL SOLE A GUARDARE IL MURO PERCHE’ SIMBOLICAMENTE
RAPPRESENTAVAMO IL RIFIUTO DEI CPT.
Per come la vedo io rapresentavamo il "nulla" che dà ampio agio alle Istituzioni di fottersene alla grande di queste sfllate penose e che al massimo portano la questione in televisione.
Molto meglio il giornalista dell’Espresso che ha testimoniato ciò che ha
passato lui nel CPT di Lampedusa, dico io! Mediaticamente ha fatto davvero una cosa buona ma che guarda caso è partita da "un’azione diretta" e cioè buttarsi a mare e fingersi clandestino;
Per favore, notare LA NON SOTTILE DIFFERENZA TRA AZIONE SIMBOLICA E
AZIONE DIRETTA; L’AZIONE DEL GIORNALISTA DELL’ESPRESSO E’ STATA UN’"AZIONE DIRETTA" E HA AVUTO GIUSTAMENTE UN ALTISSIMO VALORE, LA NOSTRA PRESENZA DAVANTI ALLE MURA E ALLA POLIZIA NON PORTA A NIENTE SE NON ALLA SPERANZA DEI PARTITI DI SINISTRA DI RACCATTARE UN PO’ DI VOTI IN PIU’ ATTRAVERSO LA MEDIATICITA’ DELLE LORO "AZIONI SIMBOLICHE" INSIEME ALLA SICUREZZA CHE IN QUESTO MODO SI ABITUANO LE PERSONE A NON FARE LOTTE "VERE" ( PRENDENDOSI LE COSE CIOE’) E A FARE INVECE LOTTE "SIMBOLICHE" CHE NON PORTANO A NIENTE SE NON ALLA DISABITUDINE ALLA LOTTA SUL SERIO.
Poi finalmente ce ne siamo andati da quella postaccio e da quella
situazione che più che inutile, era dannosa(il "simbolismo" sempre e
comunque ribadisco che porta a non fare più lotte VERE e a puntare tutto
sulla "medaticità" E SIAMO FOTTUTI, COSI).
Arriviamo a Bari al luogo del secondo concentramento e cioè del corteo
dentro Bari. Appena arriviamo ci troviamo di fronte a una scuola
abbandonata occupata "SIMBOLICAMENTE!" per dimostrare che a bari c’è
bisogno di spazi sociali. Una volta, a Bari, neppure tanto tempo fa, i
posti si OCCUPAVANO DAVVERO, ora si occupano "simbolicamente". E poi se vai a una scuola abbandonata perchè c’era l’amianto va bè, è chiaro che la occupi "simbolicamnte", a meno che non ti vuoi prendere il cancro. Ma che cazzo di posto hanno scelto, dico io? Il tutto per esser certi, dico io, che tutto si mantenesse nei limiti della "simbolicità".
Bene, parte il corteo dalla scuola occupata e disoccupata alla partenza del corteo, la verità vera era che eravamo 500 persone, io e
la mediaticità non andiamo affatto d’accordo, come si è potuto notare e
questa è la verità, 500 persone.
Sfilata dentro Bari, Sindaco presente, pseudo-sinistri di Rifondazione
tutti contenti di quella che ritengono la riuscita "mediatica" della
manifestazione dato che pure così si fanno 4 voti in più, compagni
partecipanti per lo più inconsapevoli di essere finiti in un gioco
miseramente "mediatico", "virtuale", NON REALE(con una piccola soddisfazione mia però e cioè che quando dicevo al megafono esattamente come la pensavo anche sulla manifestazione, bè, chi mi era vicino era inevitabilmente propenso a "capire" , cioè la coscenza chiara ancora non c’è, ma sono in molti, a mio parere, che cominciano a farsi serie domande sulle Istituzioni in quanto tali o che si sentono già NEMICHE delle Istituzioni tutte ma che non trovano la situazione giusta in cui chiarirsi del tutto e diventare "agenti di se stessi", quindi non manipolati dai furbastri dei partiti e all’interno di una situazione di conflitto reale e non mediatico. C’erano settori del corteo che ripetutamente hanno gridato slogan tutt’altro che propensi all’abbraccio con le Istituzioni e anche slogan espliciti contro gli sbirri chiamandoli per quel che sono e cioè SERVI DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI e i piu’ infami tra gli INFAMI).
Insomma, "mediaticità" a sbufo, conflitto reale ZERO, ma settori del corteo si capisce che sono già ora per un conflitto vero.