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Dal discorso di Prodi a Roma 9-10-2005

Publie le lunedì 10 ottobre 2005 par Open-Publishing

Dal discorso di Prodi alla manifestazione di Roma contro la finanziaria e il tentativo di riforma elettroale

"Oggi non siamo qui per una manifestazione di parte o di propaganda. Siamo qui per testimoniare la nostra passione e il nostro amore per l’Italia. Un grande Paese, le cui speranze ed energie da quasi cinque anni sono umiliate da un governo e da una maggioranza che hanno promesso miracoli e prodotto disastri. Un premier inadeguato e una maggioranza litigiosa stanno concludendo la loro esperienza. Gli italiani sono stati umiliati nel loro amor di patria. Hanno visto un governatore della banca d’Italia sfiduciato dal presidente del Consiglio sedere a fianco a un ministro dell’Economia capace solo di dileggiarlo di fronte alla stampa internazionale. La loro incapacità è sotto gli occhi del mondo".

“Il nostro Paese è stato guidato per cinque interminabili anni da una classe politica attenta solo a cambiare le leggi a proprio vantaggio e a tenere insieme con favori e regalie un blocco sociale abbacinato da promesse di ricchezze e di abbondanza».

“La maggioranza ha promesso miracoli e prodotto disastri, siamo offesi da tanta inettitudine.”

«Chi si ricorda delle tre I? Le famose tre I significano irresponsabilità, interesse e incompetenza. Delle tre I di Berlusconi non si ricorda più nessuno, ha detto Prodi, "ma oggi quelle tre I sono diventate irresponsabilità, interesse e incompetenza. “

"Gli italiani sono stati spettatori dell’arroganza di un potere che non ha esitato a ricorrere a leggi ad personam per salvare dalla giustizia il presidente del Consiglio e i suoi amici. Leggi talmente spudorate che perfino chi ne ha curato la prima stesura oggi se ne vergogna e le disconosce: la legge Cirielli oggi si chiama ex Cirielli".
”Un bilancio disastroso perché il Paese è stato addormentato, anestetizzato e ingannato
Questa maggioranza ha umiliato Ciampi, insieme a tutti gli altri organi di garanzia».

“La loro incapacità è sotto gli occhi di tutto il mondo, e noi non meritiamo di essere governati così male. La politica etera si è ridotta ad incontri in ranch, dacie e sfarzose ville private fortificate con i nostri soldi. Siamo stati trascinati in un’avventura militare non voluta e non sentita solo perché il presidente del consiglio potesse essere invitato alla corte del mondo anche se dalle tavole sono arrivate solo le briciole all’Italia».
"Il presidente del Consiglio ha scambiato la politica internazionale con un sistema di rapporti e relazioni strettamente personali, quasi che i capi di Stato e di governo fossero proprietari dei loro Paesi, come gli imprenditori lo sono delle loro imprese. “

"Il ministro dell’Economia è tornato senza alcuna spiegazione al posto da cui era stato cacciato due anni fa, ha presentato una legge finanziaria priva di contenuti reali e di interventi e misure strutturali. Una Finanziaria che prevede solo tagli e vincoli per le amministrazioni locali, quelle più vicine ai cittadini e ai loro bisogni. Di fronte a un deficit che oggi marcia ben oltre il 5 per cento, e che deve essere ridotto entro due anni al 2,8 per cento, questa Finanziaria prevede una manovra che per quest’anno si limiterà a ridurre il deficit del solo 0,8 per cento".

“Non si potrebbe essere più irresponsabili. Questa è una Finanziaria di chi sta scappando e sa che l’anno prossimo non dovrà essere lui ad affrontare i problemi del Paese. Problemi che proprio le inadempienze e le negligenze di oggi renderanno domani più difficili. Ma non è soltanto irresponsabile, è anche una Finanziaria che continua a scaricare sulla fasce meno protette della popolazione tutti i costi della crisi del Paese. I tagli e i tetti di spesa che essa prevede per gli enti locali vanno a colpire i servizi ai cittadini e ciò determinata una vera e propria perdita di protezione e di sostentamento per le fasce svantaggiate".

“In questo contesto va in scena l’ultimo atto, una legislatura al tramonto e una maggioranza parlamentare che sa di essere da tempo minoranza nel Paese sta tentando in questi giorni l’ultimo affondo. Cinque anni di cattivo gusto stanno ora concludendosi nel dramma".

"Questa è una maggioranza classista che ha fatto una politica di classe. Una maggioranza di scontro che ha fatto una politica di scontro. Una maggioranza non omogenea e conflittuale al suo interno che ha costantemente scaricato sul Paese i costi delle sue divisioni. Questa maggioranza, ormai minoranza nel Paese, timorosa di perdere le prossime elezioni, sta per cambiare la legge elettorale con una legge che prevede liste bloccate, senza preferenze, con candidati decisi dai partiti e con un parlamento scelto di fatto da poche persone. Un sistema che prevede un premio di maggioranza troppo basso per garantire la governabilità e non l’elezione diretta del premier anche se la coalizione è caratterizzata dal fatto stesso di proporre un candidato primo ministro". “.. una legge elettorale dettata dalla paura di una sconfitta imminente, per limitare le perdite, una legge che riporta l’orologio ai tempi della partitocrazia.”

"Il Capo dello Stato è umiliato insieme a tutti gli altri organi di garanzia per le conseguenze delle riforme costituzionali sostenute dalla Casa delle Libertà che vanno sotto il nome "devolution". Una riforma sciagurata che "va avanti solo perché lo vuole la Lega che ne ha fatto la sua bandiera. E questo è il Paese in cui vogliamo vivere? Il Paese che gli italiani si meritano? Io dico no, mille volte no". E se sarà approvata "non resterà che riporre ogni speranza nell’inevitabile referendum, certi che il Paese risponderà con un sonoro e corale no".
"No, noi non ci rassegniamo e sappiamo che la maggioranza degli italiani è con noi, crede in noi e ha fiducia in noi"

"L’economia può ricominciare a correre. Il nostro popolo è capace di grandi slanci e di grande volontà. Ciò di cui c’è bisogno è una classe politica e un governo all’altezza del compito. Che sappia risanare i conti. Che creda nella giustizia e nell’equità, garantendo la coesione sociale e la partecipazione di tutti allo sforzo collettivo".

”Occorre far pagare a tutti le tasse, di tassare di più le rendite finanziarie e di meno il lavoro".

“Le famiglie sono elemento essenziale non solo per lo sviluppo della persona ma anche per la crescita della comunità. Noi aiuteremo le famiglie a crescere i propri figli grazie a misure più serie di quelle risibili adottate in questa legislatura".

"Dobbiamo ridare fiducia al Paese, riappropriarci del nostro futuro e insieme renderemo forte di nuovo l’Italia. Daremo ai nostri figli e alle generazioni che verranno quel futuro di democrazia, di pace, di progresso e di crescita che hanno il diritto di avere"
"Saremo fermi nell’etica, lungimiranti nella politica, coraggiosi nell’economia, fedeli alla nostra Costituzione".

"Io, come tutti gli altri candidati alle primarie, sto vivendo una grande esperienza e ringrazio gli altri per il fair play e lo spirito di amicizia. Saremo tutti uniti. Il giorno dopo le primarie tutti insieme cominceremo la nostra campagna per la vittoria elettorale".

“È una piazza meravigliosa e bella». «Un sole meraviglioso». E «una dimostrazione di forza serena e non aggressiva, stando tutti insieme