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Dall’Iraq alla sanità, i programmi democratici per i prossimi quattro anni
Publie le martedì 27 luglio 2004 par Open-PublishingIl "Washington Post" analizza punto per punto la piattaforma che viene presentata a Boston
Ecco, punto per punto, la piattaforma con cui i Democratici si preparano alla sfida per la Casa Bianca.
Politica estera
Iraq: Elude l’interrogativo se la guerra in Iraq sia stata un errore, affermando che «tra le persone oneste, ci sono diverse opinioni sul fatto che l’America dovesse o meno entrare in guerra». Accusa l’amministrazione Bush di aver intrapreso la guerra in Iraq senza un adeguato sostegno internazionale e afferma che l’amministrazione ha amplificato i rapporti tra Al Qaeda e il presidente iracheno Saddam Hussein, così come le prove che questi possedesse armi di distruzione di massa; accusa l’amministrazione di non aver inviato abbastanza truppe in Iraq e di non avere un piano per "vincere la pace". Accenna ad un sostegno del partito per mantenere la presenza militare statunitense in Iraq affinché il paese non diventi «un rifugio di terroristi e una forza destabilizzante per il Medio Oriente». Si impegna a inviare ulteriori truppe straniere e risorse.
Terrorismo: Si riserva il diritto di effettuare attacchi preventivi contro l’uso di armi non convenzionali, pur sottolineando che i Democratici faranno di tutto per ottenere il sostegno internazionale per far fronte a queste minacce. Accusa l’amministrazione Bush di aver "permesso" a Osama Bin Laden di scappare durante una battaglia della guerra in Afghanistan e accusa Bush di «non aver risolto la questione dell’Afghanistan, permettendo che questo paese diventasse un potenziale rifugio di terroristi». Individua negli attentati terroristici con armi di distruzione di massa la maggiore minaccia in assoluto per la sicurezza degli Stati Uniti. Si impegna a combattere le fonti di finanziamento ai terroristi, specialmente in transito per l’Arabia Saudita. Intende inviare altre 40.000 soldati per «sostenere le nostre truppe all’estero e impedire altri possibili conflitti».
Proliferazione di armi nucleari: Si impegna a dare più importanza allo smantellamento del programma di proliferazione di armi nucleari in Corea del Nord; è favorevole a un ciclo di negoziati con questa nazione comunista per risolvere il problema, proposta avversata dall’ amministrazione Bush. Si impegna a impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari. Si impegna ad incrementare le azioni per mettere in sicurezza gli armamenti e i materiali nucleari rimasti nell’ex Unione Sovietica.
Conflitto arabo-israeliano: Ribadisce l’impegno statunitense a fianco di Israele e sostiene le politiche del premier israeliano Ariel Sharon; è a favore della creazione di uno stato palestinese; si impegna a coadiuvare la "trasformazione" dell’autorità palestinese promuovendo una leadership "responsabile"; afferma che Gerusalemme appartiene a Israele e non va divisa.
Commercio internazionale: Si impegna a far osservare in modo risoluto gli accordi per il commercio internazionale e ad approfondire le proteste di cui è oggetto la Cina, accusata di aver manipolato il valore della propria valuta.
Politica interna
Tasse-economia-occupazione: Si dichiara intenzionato ad abrogare gli sgravi fiscali concessi da Bush per i redditi superiori a $200.000 l’anno. Appoggia la proposta di innalzare il salario minimo da $5,15 a $7 l’ora. Si impegna a revocare gli sgravi fiscali per le aziende che delocalizzano all’estero, riducendo invece le tasse alle aziende che creano posti di lavoro negli Stati Uniti. Si dichiara intenzionato ad abrogare il decreto dell’amministrazione Bush che limita la retribuzione per gli straordinari. E’ favorevole a ripristinare la norma che impegna il Congresso a controbilanciare l’aumento della spesa e gli sgravi fiscali con un aumento delle imposte e con tagli alla spesa pubblica. Appoggia la proposta di conferire al presidente un diritto di veto costituzionale su singoli capitoli, consentendogli di rifiutare proposte di spesa provenienti dal Congresso.
Sanità: Si impegna ad estendere la copertura assicurativa a bambini e adulti a basso reddito; sostiene la proposta di Kerry di fare intervenire il governo in caso di malattie "drammatiche"; si dichiara intenzionato ad aprire al pubblico il sistema sanitario attualmente disponibile per i membri del Congresso. Si oppone alla privatizzazione della previdenza e all’innalzamento dell’età pensionabile; si impegna a ripristinare il programma di responsabilità fiscale. Si oppone alla privatizzazione dell’assicurazione sanitaria per gli anziani e afferma che il programma di Bush per i farmaci soggetti a prescrizione medica «fa più comodo alle aziende farmaceutiche che non agli anziani»; si impegna a ridurre il costo dei farmaci. Consentirebbe la reimportazione "sicura" di farmaci soggetti a prescrizione medica dall’estero. Si dichiara intenzionato a creare una "carta dei diritti del paziente" per tutelare le persone che aderiscono a società che offrono servizi di copertura medica a pagamento. Si impegna a creare registri medici elettronici sicuri e privati per tutti gli americani entro il 2008. Si impegna ad eliminare le restrizioni imposte dall’amministrazione Bush ai contributi pubblici per la ricerca sulle cellule staminali.
Istruzione: Accusa l’amministrazione Bush di aver trascurato il programma per la tutela dell’infanzia; si impegna a erogare più finanziamenti ai distretti scolastici; si oppone ai "buoni scuola"; promette crediti d’imposta per ridurre i costi dei college; si impegna a eliminare i "sussidi sprecati" attualmente in erogati agli enti che finanziano i prestiti agli studenti.
Armi leggere: E’ favorevole all’estensione del divieto, emanato nel 1994, su 19 modelli semiautomatici di fucile, in scadenza a settembre. Sostiene la proposta di sottoporre a controlli le persone che acquistano armi nel corso di fiere e mostre. Sostiene apertamente i diritti riguardanti il porto d’armi previsti dal secondo emendamento.
Libertà civili: Sostiene il Patriot Act, ma propone una revisione non meglio specificata della legge per «proteggere meglio la privacy e la libertà che stanno a cuore agli americani onesti».
Immigrazione: Sostiene la proposta di offrire la cittadinanza agli immigrati clandestini che risultano incensurati ai controlli.
Ambiente: Accusa l’amministrazione Bush di avere occultato le prove del riscaldamento globale e di avere promosso politiche nocive per l’ambiente; si impegna ad inasprire il Clean Air Act per ridurre le emissioni di mercurio, lo smog e le piogge acide; non fa menzione del trattato di Kyoto sul riscaldamento globale, già rigettato da Bush; accusa Bush di aver trascurato i parchi naturali.
Aborto: Sostiene il diritto all’aborto.
Diritti degli omosessuali: E’ contrario alla proposta Bush di emendare la Costituzione per vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso; sostiene che spetta ai singoli Stati decidere come definire il matrimonio.
Varie: Promette a tutti gli americani l’"accesso" alle connessioni Internet ad alta velocità.
Brian Faler (Traduzione di Sabrina Fusari)