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Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi
Publie le martedì 2 giugno 2009 par Open-Publishing7 commenti
Sul sito dell’organizzazione britannica per la difesa dei diritti
umani e della democrazia nuovi interrogativi per il premier

ROMA - Dopo Repubblica, anche l’organizzazione no-profit britannica Open Democracy, che promuove il rispetto dei diritti umani e della democrazia, rivolge a Silvio Berlusconi altre dieci domande. Sul sito, Geoff Andrews, accademico e cronista esperto di affari italiani chiede al presidente del Consiglio di fare chiarezza su diversi temi. Ecco il testo dell’articolo pubblicato in inglese sul sito di Open democracy:
Caro signor Berlusconi,
Sono passate quasi tre settimane dalla pubblicazione su Repubblica delle dieci domande riguardo la sua relazione con Noemi Letizia. Lei ha scelto di non rispondere, sostenendo che l’iniziativa del giornale era parte di una campagna organizzata dalla sinistra. Nelle settimane successive, lei ha accusato La Repubblica di aver orchestrato un complotto di sinistra che si è esteso alla stampa internazionale, coinvolgendo, fra gli altri il Times e l’Economist. Nello stesso periodo, lei ha anche descritto il Parlamento italiano come "inutile" ed i giudici come motivati "dall’odio" e dalla "gelosia".
Mancano solo pochi giorni alle elezioni Europee, che si terranno negli Stati membri dal 4 al 7 giugno, e in Italia il 6 ed il 7 giugno. Poi l’Italia ospiterà il G8 all’Aquila dall’8 al 10 luglio. La sua risposta, ancora una volta, ha sollevato dubbi di interesse pubblico più ampio, sul suo comportamento come primo ministro italiano. Vorrei rivolgerle anch’io altre dieci domande.
1) Lei ha rivolto molte critiche al ruolo della stampa in questo caso, nonostante il fatto che Il Giornale (quotidiano di proprietà della sua famiglia), come altri giornali, abbiano difeso regolarmente la sua condotta. Pochi primi ministri hanno questo privilegio, tuttavia lei continua ad insistere sul fatto che la stampa le è contro. Qual è il suo concetto, allora, di stampa libera? Per esempio, porrebbe condizioni alle critiche che la stampa può muovere al primo ministro?
2) Le ha accusato La Repubblica di "sfruttare questioni private per fini politici". Eppure, i confini fra "pubblico" e "privato" nella sua vita politica spesso si sovrappongono, soprattutto per il fatto che lei possiede diversi quotidiani e stazioni televisive ed allo stesso tempo detiene il potere politico. Lei accettò di risolvere il "conflitto di interessi" entro 100 giorni dalla sua entrata in carica, eppure nulla è stato fatto ancora. Questa situazione solleva ampie critiche in Europa. Perché non ha risolto il "conflitto di interessi" e non crede che esso presenti un problema per la democrazia italiana?
3) Il 21 maggio 2009 lei ha descritto il Parlamento italiano come "inutile", suggerendo che solo 100 parlamentari sarebbero sufficienti per svolgere il loro compito in modo efficace. Allo stesso tempo, sostiene che il popolo italiano sia "con lei". E’ sua opinione, quindi, che il popolo italiano sarebbe felice di darle più potere per far funzionare le cose in modo più efficace?
4) Lei ha paragonato il ruolo del governo a quello di una azienda privata e in un confronto fra legislatori ed imprenditori, considera migliori i secondi. Comprende la differenza fra essere un uomo d’affari di successo e uno statista di successo?
5) Il 19 maggio, un tribunale italiano ha emesso una sentenza secondo la quale lei ha corrotto l’avvocato inglese David Mills, pagando 600,000 sterline perché testimoniasse il falso a suo favore. Mills è stato condannato a febbraio, lei invece è stato protetto da una legge che le garantisce l’immunità varata sotto il suo governo. Lei ha detto che riferirà in Parlamento sulla questione "appena ne avrà il tempo", ma non prima delle elezioni europee. Perché e quando saranno fatte queste dichiarazioni al Parlamento?
6) Oltre alle critiche rivolte al Parlamento italiano, lei attacca regolarmente i giudici per il loro "pregiudizio" e la loro "insanità". Lei è stato recentemente oggetto di critiche per aver insidiato le procedure costituzionali, cosa che ha portato ad un contrasto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, recentemente, in particolare, per il caso del diritto a morire di Eluana Englaro. E’ stato detto che lei stesso aspira a succedere a Napolitano. Può confermare la sua intenzione di voler diventare presidente della Repubblica? E in che modo arriverebbe a ricoprire questo ruolo?
7) A luglio 2009 lei ospiterà il summit del G8 all’Aquila. In precedenti occasioni internazionali e riunioni con leader mondiali, lei ha avuto problemi di comunicazione con alcuni dei suoi pari. Crede che ce ne saranno altri quest’anno?
8) Quali sono, a suo giudizio, i maggiori successi che ha conseguito come primo ministro italiano?
9) Nelle scorse settimane, lei ha negato di essere stato coinvolto direttamente nel processo di selezione di showgirl televisive come candidate parlamentari per il suo partito, anche se il suo quotidiano Il Giornale, lo ha ammesso. Può chiarire se è stato o meno coinvolto nel processo di selezione?
10) Infine, perché Noemi Letizia, la sua amica diciottenne di Napoli, la chiama "papi"?
Cordialmente,
Geoff Andrews
Messaggi
1. Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi, 2 giugno 2009, 13:41
Allora chiamate Berlusconi e fatelo rispondere se no questo ci rimane male!!!!
O cazzo!
Sal.
2. Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi, 2 giugno 2009, 13:42
Michael Binyon, vicedirettore del Times, replica a Berlusconi
"Se il nostro premier fornisse tante versioni contraddittorie dovrebbe dimettersi"
"Noi ispirati dalla sinistra? Ridicolo
Se è nei guai con le donne è una notizia"
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - "Noi influenzati dalla sinistra italiana? Un’accusa semplicemente ridicola. Quando vediamo una notizia, noi del Times la riportiamo, tutto qui. E il primo ministro di uno dei maggiori paesi d’Europa che si mette nei guai con le donne, è una notizia". Michael Binyon è uno dei più autorevoli commentatori del Times, membro della direzione del quotidiano londinese. È lui a rispondere a Silvio Berlusconi, che nella sua prima reazione al pesante editoriale di ieri del Times, "Il clown cala la maschera", ha detto che i giornali stranieri sono "ispirati dalla sinistra italiana". Non è la prima volta che il premier italiano accusa una testata inglese di essere "di sinistra": aveva dato del comunista perfino all’Economist, settimanale liberal-capitalista, quando lo ritrasse in copertina come "indegno di governare" a causa del conflitto d’interessi e dei suoi processi.
Sostenere che è di sinistra il Times suscita analoga ilarità, a Londra: fondato nel 1875, a lungo il miglior quotidiano del mondo, è sempre stato un bastione del conservatorismo, e lo è rimasto - nonostante la simpatia per Tony Blair - anche dopo essere stato acquistato nel 1981 da Rupert Murdoch, il magnate dei media, proprietario di televisioni e giornali quasi tutti di centrodestra, come la rete tv Fox e il Wall Street Journal negli Usa, il Sun e appunto il Times in Gran Bretagna.
Michael Bynyon, che pensa degli ultimi sviluppi della Berlusconi-story?
"Penso che Repubblica stia facendo un lavoro magnifico. Ed è piuttosto sorprendente, per un osservatore straniero, che vi siano così scarse critiche di Berlusconi, sugli altri media italiani. Naturalmente la ragione è nota: Berlusconi controlla o almeno influenza, direttamente o indirettamente, gran parte dei media italiani, a cominciare dalle tv. Ma è un triste spettacolo, per un giornalista libero, assistere a un tale servilismo verso il potere da parte di altri giornalisti".
Che cosa sarebbe accaduto, secondo lei, se uno scandalo simile fosse scoppiato qui, nel Regno Unito?
"Se si sospettasse che il primo ministro ha una relazione con una 18enne a cui promette dei favori, e sua moglie affermasse che va con minorenni, e il premier in questione fornisse di continuo versioni contraddittorie sull’accaduto, tutti i media nazionali gli starebbero addosso 24 ore su 24. Dovrebbe dimettersi nel giro di settimane".
Berlusconi dice che i vostri editoriali, critici nei suoi confronti, sono ispirati dalla sinistra italiana.
"Un’accusa insensata, ridicola. Sostenere che c’è una cospirazione, dietro i nostri articoli, è infantile. Una cospirazione della sinistra italiana, poi: e come farebbe, la sinistra italiana, a far scrivere quel che vuole al Times di Londra? Noi non scriviamo per fare piaceri a questo o a quello. Scriviamo quando vediamo una notizia. E il premier dei uno dei maggiori paesi d’Europa, membro della Nato, presidente di turno del G8, che si mette nei guai con le donne e poi dice cose chiaramente non vere su com’è andata, è una notizia, la che vedrebbe anche un cieco".
E la sua iniziativa per bloccare la pubblicazione delle 700 fote scattate alla festa nella sua villa in Sardegna?
"Difendere la privacy, in assoluto, è giusto. Ma in questo caso, se Berlusconi volesse mettere a tacere ogni sospetto, direbbe: pubblicatele. Non facendolo, contribuisce a lasciar credere che in quelle foto ci sia qualcosa da nascondere".
Magari gli italiani pensano che mentire su relazioni extraconiugali è lecito.
"Può darsi, ma la menzogna non può cambiare di continuo, dev’essere credibile. E le cose che dice Berlusconi non lo sono. Senza contare che la menzogna di un leader politico, per qualunque ragione, è imperdonabile. Ovunque. Anche in Italia".
(2 giugno 2009)
www.repubblica.it
1. Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi, 2 giugno 2009, 13:49
E bhe, che risposte sono queste?
Sembra che uno detta e l’altro scrive. Sara’ che Repubblica ormai ha perso un po’ l’orientamento!
Sal.
2. Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi, 2 giugno 2009, 16:17
Caro Sal, capisco benissimo che ti sta sulle scatole qualunque cosa targata UK ... e devo dire in tutta sincerità che anch’io ho un istinto di questo tipo ...
Ma da questo a difendere, di fatto, il Berluska ce ne corre ....
Solo ieri la Ministra degli Interni UK si è dovuto dimettere perchè suo marito ha fatto addebitare all’erario l’aquisto di due dvd porno per il costo complessivo di 70 euro
Vedi al link :
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/londra-scandalo-rimborsi/dimissioni-smith/dimissioni-smith.html
Credo anche io che dietro certi avvenimenti made in UK ci sia molta ipocrisia .... e che gli scandali veri probabilmente sono altri ...
Ma se poi penso agli aerei militari, a spese dell’erario, usati dal Berluska ogni fine settimana per far trasportare in Costa Smeralda suoi personali ospiti, puttaname vario e musicanti .....
K.
3. Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi, 2 giugno 2009, 16:49
K,
quello del DVD porno non e’ niente. Ci sono mutui pagati dallo stato per le case di ministri Inglesi che erano comunque gia’ stati estinti, per non parlare di champagne per feste private ecc. ecc. ( A Mastella lo hanno crocifisso per un paio di appartamenti comprati a sottoprezzo!!! )
Non hanno ancora rigirato la pietra Universita’:
Quando anche quella e le connessioni con il governo, la massoneria monarchica e tutto il resto sara’ scoperto, possiamo anche vedere la fine della monarchia Inglese! FINALMENTE!!!!!!!!!!!! (Io vorrei solo vedere un po’ di rettori Inglesi stronzi in carcere e poi potrei dichiararmi soddisfatto. La mia piccola battaglia, insieme con gli altri la potrei dichiarare conclusa per sempre.
Combatteremo sino alla morte!
Sal.
4. Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi, 2 giugno 2009, 17:01
Non ho difficoltà a crederti.
Rimane comunque il fatto che, in odio a certa ipocrisia UK, non si può però difendere il Berluska ....
Tanto più che la sua improbabile "linea difensiva" è più o meno proprio quella ...
"E’ un attacco di Murdoch" .... oppure "Inglesi ed americani mi odiano perchè sono amico di Putin" ( manco Putin fosse Lenin ...) .... oppure "Che s’impicciano questi stranieri delle cose italiane ?" .....
Però alle domande, tanto quelle di Repubblica che queste altre, si guarda bene dal rispondere ....
K.
5. Dall’inglese Open Democracy altre 10 domande a Berlusconi, 3 giugno 2009, 12:55
Commento del quotidiano tedesco nota la contraddizione: Berlusconi si scaglia
contro chi viola la privacy, ma lui per primo ha creato la politica spettacolo
Sueddeutsche: "Privato e politico"
Su Open Democracy il disagio degli italiani
Valanga di risposte sul sito del think tank britannico
che ha pubblicato le sue "dieci domande" al premier
Del caso Berlusconi si occupa oggi la Sueddeutsche Zeitung con il vistoso articolo al centro della pagina editoriali. "Il privato come politico", s’intitola il commento di Hans-Juergen Jakobs. Scrive: "Per anni il politico populista di destra non ha mai temuto di sfruttare la sua vita personale al servizio del suo potere e del suo ego. Per questo appare oggi grottesco che egli combatta contro i fotografi... quanto può essere privato un politico che con tanto amore si denuda e mette in scena se stesso davanti al popolo? La risposta è semplice: non può esserlo.
"Chi si mette sul mercato con ogni mezzo e si espone in spettacolo così volentieri - continua la SZ - ha spostato da solo pesi e misure. Chi confonde vino, donne e canzoni con le public relations di un governo non può aspettarsi di essere un giorno onorato nel Pantheon con un busto come statista... in Italia il dibattito è serio come fu su Clinton negli Usa: il capo del governo mente? ... e così il presidente del Consiglio così vicino agli show e alle showgirl alla fine è riuscito a ricordare un vecchio slogan del Sessantotto: il privato è politico".
Il quotidiano pubblica anche una vignetta in cui Berlusconi è raffigurato mentre con in mano una rete acchiappafarfalle cerca di afferrare foto-santini di donne nude che volano nell’aria. Il titolo della vignetta è "Sammler aus Leidenschaft", cioè collezionista per passione.
Open Democracy. Il sito del think tank britannico, che il 1 giugno ha pubblicato le sue "altre dieci domande a Silvio Berlusconi", sta facendo il pieno di feedback da parte dei lettori. Decine di risposte al post di Geoff Andrews, esperto di politica italiana. Quel che colpisce, in primo luogo, è che si tratta in larga misura di italiani, alcuni residenti in Gran Bretagna altri no. Come se, scrive Charles Lambert, "in Italia mancasse uno spazio di questo tipo, dove le opinioni possano essere diffuse" mentre gli stranieri si curano poco della vicenda perché "l’uomo ha già screditato la posizione del paese nel mondo a un punto tale che nessuno si cura ormai più dell’Italia". Rosa, da Londra, lancia il suo "grido" via internet: "Voglio essere libera. E’ un concetto così difficile, pensiamo di esserlo già e per questo in Italia lo votano ancora (...) Forse hanno dimenticato cosa significhi la vera libertà". C’è chi va giù duro e definisce gli italiani "popolo storicamente ineducato alla democrazia" e dunque abituato a politici che non rispondono a nulla e di nulla. "Thunder Cat" riprende la definizione data da Time di "Berlusconistan" e aggiunge: "Qui i fatti non contano più, la verità non è importante". Una sindrome da "assedio" - e molti citano le inchieste di Repubblica come unico esempio alternativo - sembra dominare i lettori di Open Democracy: "Abbiamo bisogno di aiuto dall’esterno per liberarci di questo incubo politico. Meritiamo il cambiamento".
(3 giugno 2009)
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-5/stampa-estera-3giugno/stampa-estera-3giugno.html