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Dalla caccia alle streghe all’anticomunismo

Publie le mercoledì 14 febbraio 2007 par Open-Publishing

Quando il Papa è infallibile, una lunga scia di scomuniche.
Storia e misfatti dell’uso della “Bolla” pontificia
Dalla caccia alle streghe
all’anticomunismo
di Maria R. Calderoni
olla papale? Vade retro, Dio
ce ne scampi e liberi. Ne ha
fatte di tutti i colori, la Bolla, e
prima ancora del Mille non più
Mille. Abbiamo sotto gli occhi
una casistica che fa rizzare i capelli,
alla larga.
”Ad exstirpanda” si chiama la
Bolla di papa Innocenzo VI, 15
maggio 1252: autorizza la tortura
dergli eretici. ”Unam
Sanctam, quella di Bonifacio
VIII, 1301: afferma la supremazia
della Chiesa e in particolare
del papa sul potere politico.
“Dum diversas”, quella di Nicola
V, 1452: autorizza Alfonso V di
Portogallo a «fare schiavi in
Africa occidentale ogni saraceno,
pagano o altro infedele». E si
chiama ”Romanus Pontifex”,
ancora quello del suddetto Nicola
V, 1455, che pure ordina la
«conduzione in schiavitù di
tutti i popoli a sud di Capo Bojador
» (Africa nord-occidentale).
Nel suol piccolo, un Innocenzo
VII, 1494, con la Bolla ”Summis
desiderantes”, ordina senza
mezzi termini di sopprimere
stregoneria ed eresia in tutta la
Valle del Reno. Nel 1520, una
”Exsurge Domine” sancisce la
condanna e il divieto di divulgazione
delle tesi di Martin Lutero
(debitamente scomunicato
con apposita bolla di Leone X
nel 1521). Il 14 luglio 1455 un
Paolo IV istituisce il ghetto
ebraico, la relativa Bolla è la
“Cum nimis absurdum”. E nel
1564 abbiamo l’ ”Index librorum
prohibitorum”, ovvero l’elenco
dei libri proibiti (vi comprese
anche le edizioni della
Bibbia in lingua volgare). E nel
1686 compare la ”Coeli et terrae
Creator” , che sancisce la
condanna ufficiale dell’astrologia
da parte della Chiesa.
1871: è la volta della “Pastor aeternus”
di Pio IX, che sancisce il
dogma dell’infallibilità del papa;
1910: è l’ora della ”Quam
singulari” di Pio X sull’ammissione
dei bambini all’eucarestia;
1950: Pio XII con la ”Munificentissimus
Deus” crea il dogma
dell’assunzione di Maria...
Di tutto di più. La Bolla papale -
B
che si chiama così per via del sigillo
di piombo, in latino bulla,
che contraddistingue il decreto
pontificio - mette il naso dappertutto
 morale, sesso, matrimonio,
verginità, famiglia,
educazione, scienza, filosofia,
medicina, matematica - un’attitudine
che non è mutata nei
secoli e, come si vede oggigiorno,
sopravvive.
Vi ricordate quel 1 luglio 1949?
E’ una Bolla, anche se non si
chiama proprio così, - è un Decreto
del S. Uffizio - la Scomunica
che lo stesso Pio XII bandisce
contro i comunisti, con
tanto di ”Avviso sacro”, grazie al
quale «fa peccato mortale e
non può essere assolto: chi è
iscritto al Partito Comunista;
chi ne fa propaganda in qualsiasi
modo; chi vota per esso e i
suoi candidati; chi scrive, legge
e diffonde la stampa comunista
». Non solo, è altresì scomunicato
chi milita nel Fronte della
Gioventù, Federterra, Cgil; e
non la scampano i partiti che
«fanno causa comune con il comunismo
ateo e anticristiano»;
né, tanto meno, coloro che «in
confessione tacciono tali colpe
», e quindi sono pure segnati
come «sacrileghi».
Bolle, decreti, sanzioni, divieti, i
papi non hanno la mano di velluto.
Contro i dissidenti, chiamati
eretici, si usa il ferro e il
fuoco, nel senso letterale del
termine. Una storia orribile,
per mano della famigerata Inquisizione
(detta anche Santa
Inquisizione), le cui tracce già
si ritrovano prima dell’anno
1000, ma che è codificata e legittimata
nel 1215 sotto Gregorio
IX.
Eretico, colui o colei che, con
scritti, parole o atti, si opponeva
alle norme dettate dalla
Chiesa. La quale non scherzava.
Guai all’eretico, nel senso
letterale del termine. Esattamente
407 anni fa, il 17 febbraio
1600, Clemente VIII imperante,
Giordano Bruno, accusato di
eresia, è bruciato vivo a Roma ;
e nel 1633 tocca a Galileo Galilei,
lui è torturato e condannato
al carcere perpetuo, colpevole
di affermare che la Terra gira intorno
al Sole. Solo due delle vittime
più illustri. Nel 1155 è bruciato
vivo Arnaldo da Brescia,
reo di aver denunciato l’immoralità
ecclesiastica; nel 1300 fa
la stessa fine Fra Dolcino; nel
1414 Jean Hus e Girolamo da
Praga sono fatti a pezzi e mandati
al rogo per avere predicato
contro il possesso di beni materiali
da parte della Chiesa; Giovanna
D’Arco è arsa viva nel
1431 per stregoneria; e il 23
maggio 1498 in piazza della Signoria
a Firenze fa la stessa fine
Girolamo Savonarola; nel 1736
Pietro Giannone, filosofo e storico,
muore sotto le torture
(aveva osato sostenere la supremazia
del re sulla curia romana).
Impiccagioni, taglio
della testa, ”mazzolatura”, carcere
a vita continuarono nel
Settecento e nell’Ottocento: e
non si colpiscono soltanto le
eresie contro la fede; è la volta
anche dei cospiratori politici,
dei progressisti che si battono
contro l’oscurantismo clericale.
Ci sono noti e tramandati solo i
nomi celebri. Ma i pogrom e le
stragi di massa della Santa Inquisizione
sono un capitolo
nerissimo (e nel 2000 Giovanni
Paolo II ha fatto pubblica ammenda,
chiedendo perdono
per i delitti commessi in nome
della Chiesa). Intere città sono
state sacchegggiate, come Béziers,
in Francia, almeno 20.000
persone uccise; sinistramente
celebre in Spagna il domenicano
Tommaso Torquemada, al
quale si ascrivono, in 18 anni di
fervente attività, 800 mila ebrei
allontanati previa confisca dei
beni, 10 mila bruciati vivi, 97
mila condannati al carcere perpetuo.
E sotto la solita accusa di
”eretica pravità” vengono perseguitati
catari, valdesi, protestanti.
Il dissenso religioso si
trasforma subito in un crimine
di natura politica (di lesa maestà)
e gli eretici, definiti ”ministri
Diaboli” non sono solo coloro
che contestano i dogmi
della Chiesa, ma anche e soprattutto
quelli che non sono
ottemperanti sul piano della
sfera morale e sessuale. Le streghe,
abbondantemente torturate
e frequentemente bruciate
vive, erano in commercio col
diavolo in quantoché fornicavano
e praticavano la lussuria.
E vale la pena di annotare che,
suppergiù con la prima Bolla,
compare anche la pratica della
tortura: 1252, decretale ”Ad Extirpanda”,
firmato da Innocenzo
IV. E si calcola che almeno
cinquecentomila sono le vittime
della Santa Inquisizione
Romana (ma complessivamente,
contando anche quelle
delle consorelle di Spagna e
Portogallo, si parla di due milioni
di morti).
Ha cambiato nome. Ma l’Inquisizione
in Italia, unico paese
al mondo, esiste ancora. Pio X
nel 1908 la ri-nominò in ”Sacra
Congregazione del Sant’Uffizio”
e Paolo VI, nel 1965, ne
cambiò ancora il nome in
“Congregazione per la difesa
della fede”. A capo della quale
Giovanni Paolo II, nel 1981,
chiamò tale Joseph Alois Ratzinger...
Bolla papale (!!), non suona bene.
http://www.liberazione.it/giornale/070214/default.asp