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Dante Rossi, dal Psiup a Rifondazione

Publie le mercoledì 3 settembre 2008 par Open-Publishing
2 commenti

Dante Rossi, dal Psiup a Rifondazione

Con la scomparsa di Dante Rossi, nato da una famiglia operaia nel 1919 ad Anghiari (Arezzo), la sinistra perde una straordinaria personalità di marxista coerente, un quadro politico di grande rilievo che non ha mai smesso di lottare per l’emancipazione del mondo del lavoro e per la liberazione dei popoli.

Eletto nel 1972 al Senato nella lista unitaria Pci-Psiup, Dante fu l’unico senatore a non accettare di confluire nel Pci dopo che il Psiup aveva mancato il quorum alla Camera.

Scelse di rimanere nella nuova sinistra di allora, lottando per una sinistra di alternativa in polemica con la strategia del compromesso storico.

Una vita coerente con i suoi ideali libertari che lo hanno portato prima a fondare Democrazia Proletaria poi ad accettare la sfida della Rifondazione Comunista.

Alla sua famiglia e ai suoi cari un forte abbraccio.

Alfio Nicotra

Messaggi

  • ma che roba è la lista unitaria PCI-PSIUP? scusate l’ignoranza ma non ne avevo mai sentito parlare...
    Si dice sempre che il PSIUP si sciolse poco dopo quelle elezioni proprio per non aver raggiunto il quorum, ma non si parla di questo accordo-cartello (anche se effettivamente pare che l’80% dei psiuppini sia confluito nel PCI - tipo Bertinotti, Libertini, ecc...

    • La lista unitaria PCI-PSIUP nel 1972 ci fu solo al Senato, dove effettivamente Dante Rossi venne eletto.

      Non ci fu invece lista unitaria alla Camera, dove il Psiup si presentò da solo e dove peraltro si presentava alle elezioni anche la lista de "Il Manifesto" con capolista Pietro Valpreda, all’epoca ancora ingiustamente detenuto per Piazza Fontana ( sarà scarcerato alla fine di quell’anno).

      Nè il Psiup nè Il Manifesto raggiunsero il quorum e questo portò complessivamente alla dispersione di oltre un milione di voti di sinistra alla Camera.

      R.