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Debacle per il csx anche per Province e Comuni

Publie le martedì 9 giugno 2009 par Open-Publishing

Province:
Il csx aveva 50 Province contro 9, ora ne ha solo 14.
Il cdx invece, che ne aveva solo 9, ora ne ha 26.
Il csx regge bene solo in Emilia e Toscana.
Sicure Firenze, Pisa, Livorno, Pistoia e Siena. Quasi certe Arezzo, Grosseto e Prato.
In Emilia sicura Bologna, al ballottaggio Ferrara, Parma e Rimini, E’ perduta Piacenza.
Ma se Emilia e Toscana ridono, non e’ lo stesso per il resto del paese.
3 Province su 3 perse in Abruzzo: Pescara, Teramo e Chieti.
Lo stesso in Campania dove gli stolti vertici del Pd non vollero estromettere il detestatissimo Bassolino (ricordate l’abbracio di Veltroni?) e ora raccolgono il male che hanno seminato. Il cdx vince a Teramo con 59,1% contro il 34,5%, ad Avellino e Salerno oltre il 55%.
A Milano si va al ballottaggio, l’uscente Penati (csx) raggiunge un insoddisfacente 38,8% .
Ballottaggio a Torino.
Il Cdx prende tutta la Lombardia: conquista Cremona, Lecco e Lodi e tiene Bergamo, Brescia e Sondrio. Al ballottaggio Monza, appena nata

Nei Comuni
Il csx aveva 26 amministrazioni contro 4. Al 1° turno il cdx prende 9 Comuni.
Il Pdl dovrebbe conquistare i 3 capoluoghi del Piemonte.
Il Pd fa il pieno in Emilia ma perde ovunque.
Ballottaggio nelle Marche sia ad Ancora che ad Ascoli Piceno.

B e’ insoddisfatto dei risultati conseguiti, si dice penalizzato dalla moglie e dal complotto comunista e che la campagna elettorale gliel’ha fatta la moglie. Riconosce che era meglio se stava zitto e non sbandierava sondaggi che lo davano super vincente al 45%, ma sappiamo come anche sbandierare sondaggi artificiali faccia parte del suo sistema di governo e crei una forza trainante per i dubitosi. Ci ha giocato molto e forse ci ha anche creduto a questi sondaggi esagerati che avevano prodotto dichiarazioni deliranti nei suoi cloni., Ora da’ la colpa a tutto il suo gruppo organizzativo e attacca il proprio partito che ha fatto poca propaganda, se la prende persino con Bondi.

In modo paradossale, il Pd che ha perso in modo tremendo finge sollievo e dichiara di aver tenuto, e B che sperava in una vittoria stracciante e che comunque resta il primo partito italiano. piange e pesta i piedi per la stizza.

Il premier e’ poi delusissimo dalla scarsita’ dei consensi personali. In una campagna elettorale dove, contro ogni regola europea, ha messo la sua faccia e la sua persona sopra ogni candidato di paglia alluvionando il paese con la sua immagine e le sue barzellette, non ha riscosso poi molte preferenze personali, lo sforzo profuso e’ stato superiore al risultato, provando che una campagna basata solo sulla sua persona e’ fallimentare, la sua faccia non spacca piu’ il video ma genera insofferenza, e’ stato battuto persino da una new entry come Debora Serracchiani, che, a Udine, ha preso piu’ preferenze di lui, 144.000 e che in Friuli lo batte prendendo piu’ preferenze di lui. Addirittura Mastella prende a Benevento piu’ preferenze di B.

Il nuovo vince, e B, che non accettera’ ai di essere lui il vecchio, guarda di malo occhio tutti i suoi che sono sopra i 40 anni e si sente accerchiato anche da loro.

Intanto 3 delle sue bellone sono andate in Europa. Ne voleva mettere in lista un dozzina ma i suoi gerarchi lo hanno frenato e poi il crack del divorzio ha fatto il resto per cui ha dovuto straparlare di candidate preparatissime con due o tre lauree (ma chi le ha mai viste queste due o tre lauree?). Ha preteso che la Barbara Matera, la sua amatissima supermaggiorata, rimanesse (130.000 voti ma nemmeno una laurea) ma anche i suoi corsi per bellone da mandare in Europa gli ha fatto danno, senza parlare del disdoro di due ministri che gli facevano da manutengoli nella scelta dai book. Certo che nel Parlamento europeo con bel pieno di veline e pornostar il belvedere sarebbe stato maggiore. E vuoi mettere la bella soddisfazione di esportare un po’ del bordello italiano anche in Europa? Ma sulla stampa internazionale la sua immagine e’ a pezzi e i suoi carinissimi inviti ai leader internazionali al bordello di Villa Certosa si scontreranno con qualche no del protocollo. Prudenza richiedera’ che i capi di stato ci pensino due volte prima di farsi fotografare in intimita’ con lui o in giro per piscine.

Ma B e’ anche arrabbiatissimo dalla supervittoria di Bossi che indica come la sua campagna nel nordest sia stata insufficiente e come molti nei territori imprenditoriali non siano affatto soddisfatti del modo con cui ha ignorato la crisi. E’ vero che il Pdl resta pur sempre il primo partito in Lombardia e Veneto, ma la supercrescita della Lega lo irrita non poco. E’ facile aspettarsi che lo scontro tra i due sara’ mortale. E la posizione opposta sul referendum non giovera’ certo alla pacificazione.

Il successo della Lega e’ parallelo al successo della destra in tutta Europa. Sappiamo tutti che quando c’e’ crisi economica e i governi sono incapaci di governarla, la prima conseguenza e’ che la destra gonfia.
Ma la vittoria di Bossi aumenta i dissensi all’interno del Pdl. L’ex An ha sempre guardato la Lega come un orzaiolo in un occhio e lo stesso presidente della Camera e’ molto critico e non apprezzi affatto un Governo a trazione leghista, mentre B ha deciso di abbandonare il Sud a cui ha tolto i fondi del Fas, destinati a progresso e sviluppo delle aree meridionali, e i risultati di questo brusco abbandono si sono visti subito, senza contare la brutta pagina del Governatore Lombardo che ha sciolto autarchicamente il proprio Consiglio, disorientando gli elettori che hanno mandato tutti a quel paese disertando i seggi. In Sicilia ci sono zone dove e’ rimasto a casa piu’ del 60% dell’elettorato. E questo pesa. Se B si inimica il Sud, con un Nordest in mano alla Lega e una avanzata leghista anche nelle zone rosse, c’e’ poco da scherzare e Fini, che del Sud e’ stato sempre il patrono, lo vede benissimo, per non parlare di Casini che dalla Sicilia ha ricevuto un aumento dei voti.

Meno fondi al Sud significheranno meno voti e l’inimicizia della mafia che i voti controlla che sui fondi ci conta, ma B non ha saputo ridurre le spese del carrozzone pubblico in altro modo, moderando gli sprechi, per es., e deve coprire il buco aperto dall’improvvido regalo elettorale dell’Ici e dai 14 miliardi di spesa in cacciabombardieri e affondo in Agfghanistan, mentre Tremonti non sa dove trovare i soldi per i terremotati e non parliamo neppure delle Grandi Opere o di quegli sgravi fiscali promessi in campagne elettorale alle politiche e poi frettolosamente dimenticati, mentre nulla e’ stato fatto per facilitare il credito delle banche o aiutare la piccola e media impresa. Gli ammortizzatori sociali, poi, restano una delle tante burlette di B, che arriva a dire di aver gia’ provveduto, quando in Europa siamo il paese piu’ scoperto sulla disoccupazione. Insomma la coperta e’ corta, nessuno fa nulla per allungarla eliminando almeno spese inutili, troppi restano scoperti e continuano gli sprechi e gli abusi dei superricchi che mostrano in modo plateale i loro vizi e le loro super spese, con il premier in testa, vero schiaffo a quella miseria che aumenta e coinvolge una famiglia su 4. La politica delle barzellette e delle gaffe comincia a non bastare piu’. Nessuno dei ministri mette mano a nessuno degli enormi problemi italiani. I ministri continuano nella sagra delle spese inutili e degli abusi, e l’unico che mostri di fare qualcosa e’ l’irritante Brunetta che continua a offendere i dipendenti dello stato (ora da’ di panzoni anche ai poliziotti) mentre nulla fa per sanare abusi o coprire le spese o innalzare gli stipendi.