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Palazzo Margherita
Il recente incontro dei G20 in Londra ha partorito il topolino ed il Presidente degli Stati Uniti d’America ha deciso di affrontare la crisi mondiale stampando carta-moneta; dollari.
L’economia è una strana materia, ma regolata da leggi ferree per le quali il benessere e la solidità di una collettività si misura con la quantità di beni e servizi prodotti e disponibili sul Mercato e dalla Massa Monetaria, ma non solo dalla quantità di denaro circolante; effettivo e/o surrogato.
A parità di tali quantità, l’immissione di carta-moneta in surplus non può che generare inflazione.
Sul finire della seconda Guerra Mondiale gli Americani si erano stabiliti in Roma occupando il Palazzo Margherita quale sede del loro Comando Generale. Circolavano le AM lire, stampate direttamente dal Comando Alleato in Italia, ed i vincitori, innamorati del sito storico, chiesto ed ottenuto il prezzo richiesto per l’acquisto indicato dallo Stato Italiano, non fecero altro che stampare carta moneta (AM lire in quantità sufficiente, facendo girare le rotative velocemente) e consegnare pezzi di carta al venditore per impossessarsi della stupenda dimora; oggi sede della loro Ambasciata U.S.A. in Roma.
Questa è la Storia del Potere dei soldi.
Messaggi
1. Denaro e Potere, 4 aprile 2009, 17:21
Oggi che il sistema dell’economia basata sul credito è saltato, avendo superato ogni livello critico, gli Usa stanno cercando, nonostante tutto, di conservarne un meccanismo, che, pur essendo perverso, è diventato parte integrante delle relazioni internazionali.
La Cina, infatti, continua a finanziare il debito Usa ed è diventata nel 2008 il primo detentore di titoli del tesoro Usa.
Parlano solo di soldi..........da stampare............e non hanno capito che l’immissione di liquidità non può essere la soluzione, perchè il fattore che ha innescato la crisi non è stato la scarsa di liquidità, bensì l’eccesso di liquidità, che ha favorito la speculazione e la bolla immobiliare.
K.
2. Denaro e Potere, 7 aprile 2009, 15:27
Guarda K che la crisi è stata innescata proprio dalla crisi di liquidità. E’ vero che c’è stato un eccesso di liquidità ma questa è stata integralmente drenata dai titoli spazzatura per cui le banche si sono ritrovate senza un euro per le normali attività di credito e con titoli giustamente definiti " tossici" nelle casse. La crisi è quindi una crisi di liquidità nel senso che non ci sono euro o dollari nele banche per cui il rischio era (e probabilmente c’è ancora) che si andasse verso una forzata rivalutazione monetaria(il contrario dell’inflazione) che avrebbe rallentato gli investimenti produttivi aggravando la crisi. Da qui la decisione di stampare moneta per ricapitalizzare le banche e creare artificialmente un’inflazione che sia speculare al suo contrario e quindi lasci invariato il valore della moneta. Purtuttavia non sono convinto che la cura sia quella giusta per varie ragioni. La prima è che l’esecuzione della stessa è demandata a quegli stessi manager che hanno lasciato bellamente fallire le loro società e mi sembrerebbe strano che tali strapagati incapaci diventino dei sottopagati geni tutto di un tratto. La seconda è che non si può combattere la deflazione con l’inflazione così come non si può combattere un tumore al fegato con un altro tumore al polmone, al massimo si può ottenere una stagflazione come negli anni "70.La terza è che finchè questa enorme massa di danaro resta confinata nel circuito bancario prestata da banca a banca come garanzia reciproca non raggiunge il circuito produttivo e quindi non produce effetti sul consumo e quindi sugli investimenti che al contrario si vanno riducendo facendo salire la disoccupazione. Bene sarebbe stato se lo stato avesse dato questa massa monetaria direttamente ai consumatori oppure alle aziende innescando un circuito virtuoso che alla fine avrebbe coinvolto anche le banche ma così non è stato se non in minima parte(vedi salvataggio auto).Michele