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Di che cosa è fatto un sessantotto

Publie le martedì 4 novembre 2008 par Open-Publishing

riccardo orioles <riccardoorioles>
La Catena di San Libero
5 novembre 2008 n. 374


Di che cosa è fatto un sessantotto
 
Mah, questo secondo me è un sessantotto. Non è, ovviamente, il ’68
(che a sua volta dichiarava: "Non sono il Quarantotto!"), è
semplicemente uno dei tanti sessantotti che periodicamente si
verificano, cambiano il mondo in basso e vengono venduti e esorcizzati
in alto. Di che cosa sono composti i sessantotti?
 
1) Arrivano di sorpresa (Asor Rosa: "Rivolte studentesche in Italia?
Impossibile. Americanate". Rinascita, febbraio 68).
2) I giovani, quasi tutti i giovani, ne fanno parte da subito, senza
pensarci, con naturalezza.
3) Il governo è fortissimo e quasi senza opposizione. Si crede eterno.
4) I politici dapprima non li vedono, poi cercano goffamente di
corrergli dietro.
5) Gli studenti sono presbiti, vedono sfocato da vicino (nel
sessantotto del ’68 il primo slogan è stato "potere studentesco",
adesso si comincia col "siamo tutti studenti").
6) Però non sono miopi. Hanno le idee chiarissime (e in quel momento
"estreme") sui tempi lunghi. Nei volantini torinesi del ’68 c’è tutto
quello che sarebbe successo nei trent’anni successivi, inquinamento e
capitalismo selvaggio compresi. E nei documenti della Pantera di
Palermo...
7) Non credono nella violenza, e perciò sono molto pericolosi. Il rock
è stato molto più esplosivo del terrorismo. I capelloni erano molto
più "eversivi" dei maoisti. Del ’68, non a caso, si ricordano i
leaderini fighetti e i (pochi) terroristi. Non i consigli di fabbrica
e i corsi liberi nelle facoltà di punta.
8) Per fermarli bisogna dunque introdurre la violenza (nel ’68 le
bombe di piazza Fontana, nel ’77 i ragazzi sparati da fascisti e
servizi deviati).
9) Per venderli e esorcizzarli bisogna far "diventare importanti"
alcuni di loro, trasformarli da ragazzi in personale politico.
10) Bisogna cioè offrire loro il modello di organizzazione politica
che vige nel sistema. In un sistema di partiti, bisogna indurli a fare
partitini (i "gruppi" post-68). In un sistema maschile, bisogna
esaltare in loro virtù "virili" ("spranghiamo i fascisti/la polizia/ i
comunisti"). In un sistema gerontocratico, bisogna imporgli i
linguaggi delle generazioni precedenti (per esempio gli slogan a
rima).
 
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Habemus papam
 
Va bene, hanno eletto il negro. E allora? Era nell’aria da anni, era
ciò che voleva la gente. I media, fatti per imbrogliare, hanno fatto i
salti mortali per convincerci che il mondo reale non esiste e che
quello fasullo è vero. Ci sono riusciti per qualche anno, spendendoci
dei miliardi. Adesso, dalle porte riaperte, entra liberamente la
pioggia e il sole. Si comincia a tornare nella vita vera.
 
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Quanta solidarietà
 
E Saviano? Passata l’emozione, non se ne parla più. La solidarietà che
non s’è fatta, e che si poteva fare:
 
- Napolitano: chiedere formalmente conto al governo della presenza di
Nicola Cosentino, sottosegretario all’economia, chiamato pesantemente
in causa dai camorristi perriti;
- Maroni: fare avvertire discretamente Francesco Schiavone detto
"Sandokan", detenuto nelle carceri dello Stato, che le sue
esternazioni nei confronti di Saviano non sono gradite, e potrebbero
essere pericolose per chi le fa.
- Del Boca: aprire un’inchiesta dell’Ordine dei Giornalisti sui
giornali collusi con la camorra, di cui Saviano ha parlato (e che, in
tanta commozione, non sono stati citati da alcuno).
- Veltroni: denunciare l’isolamento dei giornalisti (per lo più
emarginati) che fanno antimafia oltre a Saviano, e aiutare
concretamente i loro poveri giornali e siti.
 
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Tutto sommato
 
A me sembra bene che i compagni "dei centri sociali" ecc., informati
dell’attacco ai liceali, siano intervenuti alla svelta e abbiano fatto
sgomberare fascisti, con le buone o no. Alla fine nessuno s’è fatto
davvero male e tutto sommato si può anche essere soddisfatti della
polizia (che, tutto sommato, non ha fatto un G8), dei compagni (che
non si sono spinti oltre la difesa) e persino dei fasci (che tutto
sommato non hanno usato armi da fuoco). Rispetto ai tempi miei c’è un
indubbio miglioramento. Sei più a tutti quanti.
 
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Archidiósesis de México (consigli alle donne)
 
"No uses ropa provocativa. Cuida tus miradas y tus gestos. No te
quedes sola con un hombre, aunque sea conocido. No permitas
familiaridades de tus amigos o parientes. No admitas pláticas o
chistes picantes".
 
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Numeri/ 1
 
Gli infortuni sul lavoro di operai extracomunitari in Italia nel 2007
sono stati (inail) 141mila, di cui 174 mortali. Gli operai
extracomunitari nel 2007 hanno versato all’Italia 3 miliardi e 749
milioni di euri di tasse e hanno prodotto (Unioncamere) il 9 per cento
del Pil italiano.
 
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Numeri/ 2
 
Secondo un’indagine dell’Associazione Contribuenti Italiani il 58%
degli yacht di lusso, barche a vela e automezzi di grossa cilindrata è
intestato a prestanome nullatenenti.
 
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Il bersagliere
 
E’ morto vecchissimo, il bersagliere ciclista Delfino Borroni. Era
l’ultimo soldato italiano della guerra 15-18. Era sfuggito agli
austriaci, al general Cadorna (680mila soldati uccisi nelle trincee o
negli attacchi frontali), ai carabinieri appostati dietro le trincee
(350mila soldati arrestati, 235mila in carcere, 7mila fucilati, di cui
cinquemila scelti a caso dopo Caporetto) e anche alle "celebrazioni"
di tutto ciò fatte, novant’anni dopo, da ministri che non hanno mai
visto una trincea nè una baionetta.
 
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Grillo vs Facinorosi
 
A Bologna gli studenti si vedono arrivare nel Corteo Beppe Grillo con
giornalisti, operatori, supporter, ecc. "Basta! - strilla qualcuno -
Non abbiamo bisogno di primedonne!".
Il commento di Grillo: "Va bene, però a contestarmi sono stati solo
una ventina....". "Una ventina chi?". "Gli esponenti dei centri
sociali...".
 
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Ottocento
 
A Catania la vecchina vede sfilare il corteo dal suo balcone: orride,
prende i gerani dal vaso che ha davanti e comincia a gettarli, con
ampi gesti benedicenti, sui ragazzi. A Venezia invece il corteo arriva
lungo la ferrovia, sul ponte: i macchinisti dei treni azionano la
sirena e lo salutano così, all’ottocentesca.
 
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Slogan
 
"Mercato crolla, sale il movimento ", "Il futuro deve tornare a
essere quello di una volta", "Il futuro siamo noi".
 
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Toccare col mouse il muro della vergogna
 
Quando i muri di cemento incontrano i bit fatti di idee, possono
accadere cose incredibili. Come l’iniziativa lanciata dal gruppo di
creativi olandesi Palo Dutch Concept Factory (PDCF), che ha promosso
la nascita di un servizio di scritte murali "on demand". Visitando le
pagine di www.sendamessage.nl basta spedire 30 euro e il testo che
vogliamo veder apparire sul "muro della vergogna" allestito dal
governo israeliano per ricevere tre foto in alta risoluzione della
nostra scritta, realizzata con lo spray dai ragazzi coinvolti nel
progetto. È incredibile osservare i risultati dell’incontro tra le
esigenze di una popolazione immersa in un conflitto e le competenze di
comunicazione messe a disposizione della popolazione palestinese da
questo gruppo di pubblicitari e addetti alle pubbliche relazioni.
 
Grazie al contributo della Ong olandese ICCO, la Concept Factory
continua a realizzare workshop a Ramallah raccogliendo le idee più
creative e fantasiose. Il denaro raccolto grazie alla spedizione delle
fotografie viene utilizzato per finanziare le iniziative sociali,
educative e culturali delle Ong palestinesi che partecipano
all’iniziativa. I membri della PDCF raccontano che "le chiacchiere, le
risate e il brainstorming realizzati negli anni passati hanno prodotto
molte idee davvero ispirate.
Tutto partiva dal nulla, senza fogli di carta o un programma
prefissato. Solo un gruppo di pubblicitari professionisti olandesi e
ragazzi palestinesi molto svegli. Credeteci o no, dopo un po’ di
silenzio le idee hanno cominciato a spuntare come funghi".
 
E sul sito www.palodutch.nl le tracce di questi progetti nel cassetto
sono ancora fresche: passeggiate virtuali realizzate da olandesi con
telecamera al seguito guidati a voce da ragazzi palestinesi che
indicano cosa vogliono osservare e dove puntare la telecamera, per
esplorare virtualmente il mondo fuori dalle barriere; realizzazione di
un fotoromanzo sulla storia di una coppia di olandesi che vuole
campeggiare a Ramallah e si scontra con i divieti polizieschi vissuti
quotidianamente dai palestinesi; realizzazione del più lungo graffito
murale del mondo, battendo l’attuale record dell’Iran (5 Km);
trasportare in Europa un albero di Natale raccolto a Betlemme,
coinvolgendo le città presenti lungo il tragitto. Per cambiare la
realtà, a volte bisogna partire da sogni come questi.
[carlo gubitosa]
 
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Pronto, Ordine? Vi informiamo...
 
Finalmente un esponente del giornalismo istituzionale, Franco Abruzzo,
si accorge che a Catania la deontologia è calpestata ("La Sicilia" di
Ciancio, con lo scandaloso editoriale/lettera del boss Vincenzo
Santapaola) e fa una proposta concreta:
 
"I Consigli dell’Ordine sono chiamati dalla legge professionale e
dalle sentenze della Corte costituzionale a vigilare sulla condotta
degli iscritti che, con i loro "omissis", minano i principi della
buona fede e della lealtà verso i lettori nonché il rapporto di
fiducia che deve esistere tra stampa e cittadini. Il giudice
disciplinare amministrativo è l’Ordine regionale".
 
Sì, ma se l’Ordine regionale non interviene?
 
"In caso di inerzia - precisa Abruzzo - il Consiglio nazionale,
informato, potrebbe decidere di affidare il procedimento a un altro
Consiglio regionale".
 
Quanto a informarsi, immagino che il Consiglio Nazionale non abbia
difficoltà: noi siamo qua. Se vorranno ascoltarci, ci mettiamo
formalmente a disposizione.
 
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*
 
Appuntamenti. Giovedì 6 novembre a Castelvolturno l’avvio della
Campagna contro la camorra di Sd "Facciamo neri i camoristi". Lotta
alla camorra, alle mafie e al razzismo. Paolo Beni (Arci), Roberto
Natale (Fnsi) e Claudio Fava.
 
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*
 
Libri. Umberto Santino, "Breve storia della mafia e dell’antimafia",
Di Girolamo Editore.
(Info: 347.186342-339.1956128)
 
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"Una barbarie"
 
Peppe Sini <nbwac> wrote:
 
< La decisione dell’amministrazione comunale di Viterbo di impedire a
chi è nel bisogno di chiedere un minimo aiuto ai passanti, decisione
analoga a quelle già prese da altre amministrazioni locali in varie
parti d’Italia, mi colpisce per la sua crudeltà.
Invece di prendere iniziative per aiutare chi è nella povertà e nel
disagio, si impedisce loro finanche di chiedere l’aiuto del prossimo.
C’è un modo di dire, "chiedere la carità", che con la forza del
linguaggio evoca ciò di cui stiamo parlando: la carità, che è una
delle forme dell’amore, ovvero dell’umana convivenza.
Proibire la carità è una barbarie.
Sono un cittadino di Viterbo, chiedo che quel disumano provvedimento
sia revocato >
 
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"Ai margini del vostro mercato"
 
"Ultimi" (gruppo capitano ultimo) wrote:
 
< Non siamo violenti, anche se conosciamo la violenza del vostro
denaro, quello che usate per comprare ogni cosa. Noi non amiamo la
proprietà privata se non in quanto svolge una funzione sociale, e
vediamo la pura avidità con cui accumulate e recintate case e palazzi
e città. Non siamo razzisti, e vediamo le vostre distinzioni tra
bianchi e neri, ricchi e poveri, regolari ed irregolari, sudditi e
clandestini. Noi non vi combattiamo con la violenza che legittima la
vostra reazione, noi non vi combattiamo con la superficialità e l’
opportunismo che legittimano il vostro nepotismo.
Noi cerchiamo di costruire ogni giorno, nelle piccole cose quotidiane,
un mondo che si allontana dalla vostra prigione, dove gli esseri umani
nella loro semplicità sono autentici, dove l’uguaglianza significa
uguaglianza, dove la solidarietà significa solidarietà, dove la
dignità significa dignità. Queste parole sono un sentiero su cui
cammina la gente piccola, quella che vive ai margini del vostro
mercato. Ci perdonerete se non amiamo la vostra violenza, ci
perdonerete se non amiamo i vostri soldi, la vostra arroganza, la
vostra competizione truccata.
Non siamo eroi, non siamo niente, il fatto è che semplicemente il
vostro mondo vuoto ci fa schifo >
 
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"Tutti ma proprio tutti"
 
Bianca wrote:
 
< Nella mia scuola, il Boggio Lera, alla notizia che era stato
approvato il decreto, siamo usciti tutti, ma proprio TUTTI (gente che
non era mai stata a un corteo in tutta la sua vita). Via Vittorio
Emanuele era bloccata e - scusate - noi del Boggio Lera eravamo il
doppio di quelli dello Spedalieri .-) e domani sono intenzionati a
venire al corteo in molti >
 
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Poesie della Seconda Repubblica
 
Mimmo Lombezzi wrote
 
< Il manganello Tonfa,
che ruppe molti denti,
Fa finta di dormire,
pronto per gli studenti.
 
Dai tempi del G8,
è quasi sempre appeso.
Liscia schiene di negri,
cose di poco peso...
 
Ma ora sente la brezza
di un altro autunno caldo,
e una mano accarezza
quel manico ben saldo...
 
Avviso ai naviganti:
"Okkio al cranio ribelle!
Se restate occupanti
vedrete ancor le stelle.
 
Cercando gli infiltrati
delle Brigate Rosse
Potreste esser coinvolti
da presunte percosse... >
 
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