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Dicesi terrorista

Publie le giovedì 5 giugno 2008 par Open-Publishing

Sul piano internazionale dicesi terrorista lo Stato che contrasta gli interessi di qualche grossa potenza per rivendicare i diritti che gli dovrebbero essere riconosciuti dall’equita’ di un diritto internazionale.

Sul piano interno dicesi terrorista il cittadino che contrasta gli interessi di qualche grosso politico per rivendicare i diritti che gli dovrebbero essere riconosciuti dall’equita’ di un diritto costituzionale e ordinario.
In entrambi i casi, la denominazione di terrorista e’ un’etichetta di comodo che viene appiccicata di arbitrio da chi gestisce il potere per difendere i suoi interessi, ogni volta che ritiene di poter stare sopra le legge comune e di arricchirsi contro il bene collettivo.

Dal che si deduce che la denominazione di terrorista attiene piuttosto a chi la usa a suo pro in modo iniquo che a chi ne e’ accusato.

In Italia sono stati accusati di terrorismo i pacifisti del G8 di Genova, i cittadini della Val Susa che si opponevano alla TAV, i cittadini di Vicenza che non volevano una base USA nella loro citta’, i cittadini di Chiaiano contro la discarica inquinante...

Sono risultati palesemente terroristi : D’Alema che ha facilitato l’ascesa di Berlusconi, Veltroni che adesso lo aiuta in tutto, Prodi che ha disertato il programma per cui era stato votato e ci ha imposto OGM, precariato e spese militari, chi ora ci impone discariche o centrali nucleari o altre guerre o inutili Ponti di Messina, i berlusconiani associati alla mafia e alla P2, i leghisti che hanno in odio l’Italia, i fascisti che hanno preso il potere e impongono il loro truce armamentario di morte, chi affama le famiglie, chi impone una religione insana e imperiosa, chi incapretta la magistratura, chi usa il suo titolo e la sua carica per aumentare il malessere dei cittadini e rubare risorse allo Stato e futuro ai nostri figli...
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Masada n. 718. Un paese assurdo e cattivo

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