Dichiarazione di voto sull’Odg presentato da Elisabetta Piccolotti

Dichiarazione di voto sull’Odg presentato da Elisabetta Piccolotti

di Simone Oggionni

Direzione nazionale PRC 2 Dicembre 2008

Dichiaro un voto di astensione rispetto al documento presentato da Elisabetta Piccolotti.

In primo luogo perché non ho condiviso le modalità di costruzione del testo. Sarebbe stato molto meglio, su di un tema così delicato, anziché consegnare alla presidenza il testo a mezz’ora dal termine della direzione, coinvolgere preventivamente perlomeno i dipartimenti scuola, università e ricerca del partito. Ma prendo atto che, ancora una volta, non sono prevalsi atteggiamenti di collegialità e di condivisione.

Nel merito, apprezzo l’accoglimento da parte della presentatrice di alcuni emendamenti da noi proposti, che migliorano ampiamente il testo. Mi riferisco, per esempio, all’eliminazione di tutti quei passaggi strumentalmente critici nei confronti di una presunta autosufficienza e di una sostanziale estraneità del partito (e di una parte dei giovani comunisti, come Elisabetta ha esplicitato nel suo intervento) ai movimenti di queste settimane.

Tuttavia, rimane un elemento che impedisce l’espressione di un voto favorevole: il testo contiene l’impegno a «cedere sovranità» ai movimenti. Cosa significa concretamente? Che, come è stato rivendicato in diverse occasioni, i nostri compagni devono partecipare alle assemblee del movimento senza una linea politica democraticamente assunta all’interno della propria organizzazione? Che vi debbono partecipare «in quanto singoli», rinunciando alla propria appartenenza (che, come è evidente, implica un dovere di rappresentanza di un soggetto collettivo più ampio)? Dato che questo è il nodo (giacché è tautologico che ciascuno riconosce ai movimenti la propria autonomia di elaborazione e di proposta politica), non possiamo che esprimere, su questo, il nostro dissenso.