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Difendere il contratto nazionale dall’attacco di Confindustria
Publie le martedì 8 luglio 2008 par Open-PublishingDifendere il contratto nazionale dall’attacco di Confindustria
di Giuseppe Carroccia
Contrastare la finanziaria antipopolare del governo Berlusconi
Mentre siamo impegnati in un congresso decisivo e difficilissimo per mantenere in vita e rafforzare rifondazione comunista, occorre prendere l’iniziativa politica per organizzare l’opposizione al governo delle destre e per difendere le lavoratrici e i lavoratori dall’attacco più pesante mai subito alle loro condizioni di vita e di lavoro.
La mozione numero uno, che è stata capace di realizzare una sintesi tra posizioni diverse, che fin dall’inizio ha proposto una modalità congressuale unitaria (a tesi), che nel suo documento propone una gestione unitaria, che è impegnata a realizzare una unita con le mozioni e tutti i compagni che vogliono mantenere in vita il partito e che, come ormai emerge dai risultati, ha vinto politicamente e territorialmente il congresso e governerà la maggioranza dei circoli, delle federazioni e dei regionali, deve proporre all’intero partito e alle forze della sinistra di alternativa una serie di iniziative che contrastino la confindustria e la destra.
Il partito democratico si è dimostrato del tutto incapace allo scopo, sta portando allo sbaraglio e alla demoralizzazione il suo elettorato e il suo gruppo dirigente benché diviso dopo il tracollo elettorale non sembra intenzionato a modificare l’impianto liberista col quale si è impedito di realizzare il programma concordato alle elezioni del 2006.
Non casualmente sia Veltroni che D’Alema appoggiano il progetto di sindacato unico a egemonia cisl che ripropone il patto per l’Italia e asseconda e subisce di fatto l’oltranzismo della Marcegaglia, la cui idea fondamentale è che il lavoratore deve da solo contrattare con il padrone.
Cioè può solo subire.
Per questo è illusoria, ed è stata sconfitta politicamente, la posizione di Vendola, Mussi, Occhetto, Fava, di riaprire un confronto col partito democratico per una prospettiva di governo, proprio mentre la sinistra sindacale rompe con la posizione di Epifani e si accinge il 23 luglio a organizzare l’opposizione alla linea concertativa di cgil, cisl e uil.
Anche dal sindacalismo di base emerge una positiva voglia di unità e di riunificazione come dimostrano l’assemblea dei delegati di Milano e la giornata di mobilitazione del 20 giugno.
Bisogna contrattaccare come giustamente ha sostenuto il segretario della Fiom Rinaldini all’assemblea di lavoro e società in cui ha proposto a tutte le categorie di impegnarsi per il ripristino della scala mobile.
E’ necessario che in tutti i territori e in tutti i luoghi di lavoro Rifondazione Comunista apra un dibattito su queste questioni, così come vanno sostenute attivamente le lotte e le vertenze aperte nel paese.
Vi segnaliamo a tal proposito e come esempio l’iniziativa del circolo luigi longo di cinecittà che si svolgerà giovedì 10 luglio e della quale vi forniremo un resoconto.