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Diffamazione in tv di Legacoop, Berlusconi indagato
Publie le venerdì 10 febbraio 2006 par Open-PublishingDiffamazione in tv di Legacoop, Berlusconi indagato
di red
Alla fine la querela al premier è arrivata. Ed è pesante: «diffamazione con l’aggravante dell’uso del mezzo televisivo». A presentarla alla Procura di Roma il presidente della Legacoop Paoletti per accuse infamanti ed infondate, gravemente lesive dell’onorabilità di Legacoop e delle oltre 15.000 cooperative aderenti» pronunciate dal rpemier durante la tramissione Omnibus di La 7 il 3 febbraio scorso.
In quell’occasione il premier ci andò giù pesante. Preso dal fervore di uno dei suoi innumerevoli eccessi mediatici, tra gli altri insulti e accuse a "toghe rosse" e Ds, ci aveva infilato anche quello alle cooperative. E aveva affermato di aver letto le carte di un processo dalle quali risultava che «una cooperativa della Lega delle Cooperative nella regione Campania aveva avuto finanziamenti legati alla camorra».
Ne seguirono immediate e indignate reazioni. Anche perchè i processi a cui il premier allude si sono tutti conclusi con le assoluzioni dei dirigenti delle Cooperative e non con prescrizioni (tranne che per un unico capo di imputazione). tanto che arrivò anche la smentita della Procura della Repubblica di Napoli e una lettera aperta al premier dell’ex presidente del Consorzio cooperative costruzioni (Ccc), Fabio Carpanelli, che ha passato ben sette mesi in carcere nell’inchiesta napoletana sui presunti rapporti tra esponenti della Legacoop e il clan di Carmine Alfieri per il controllo degli appalti in Campania. Accuse da cui fu assolto con la formula piena “per non aver commesso il fatto”.
Ovviamente dal premier non sono arrivate né scuse né tanto meno correzioni di rotta. Così il presidente della Lega nazionale delle Cooperative e mutue, Giuliano Poletti, ha deciso di presentare alla Procura di Roma (con l’assistenza dell’avvocato Fausto Tarsitano) una denuncia contro le parole di Berlusconi: «accuse infamanti ed infondate, gravemente lesive dell’onorabilità di Legacoop e delle oltre 15.000 cooperative aderenti».
Legacoop chiede quindi alla Procura della Repubblica di procedere contro Berlusconi per il reato di diffamazione con l’aggravante dell’uso del mezzo televisivo. «Alla luce del comunicato della Procura di Napoli (ndr la smentita) le affermazioni di Berlusconi appaiono di enorme gravità - spiega Poletti - non solo perché la notizia della collusione tra camorra e Cooperative è stata data dal presidente del Consiglio dei ministri, autorità a cui si dà credito per via dell’alta funzione che esercita, ma anche perché l’onorevole Berlusconi ha soggiunto di aver letto le carte del processo, di averle direttamente e personalmente esaminate per cui il suo dictum ha avuto un’efficacia poderosa».
Il risultato: Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Roma per diffamazione.