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Dipartimento Immigrazione del PRC : Solidarietà effettiva ai migranti dei paesi colpiti dal maremoto

Publie le giovedì 6 gennaio 2005 par Open-Publishing

Ai Parlamentari europei

Ai Deputati e Senatori del Parlamento italiano

Alle forze sociali e politiche

Alle espressioni della società civile e del movimento

Alle associazioni dei migranti e dell’antirazzismo

Lo sconvolgimento naturale che ha colpito le popolazioni asiatiche, potenziato dalle condizioni di povertà e dalla debolezza sociale e sanitaria indotte dalla globalizzazione neoliberista, ha determinato una situazione drammatica senza precedenti. Si calcola che siano cinque milioni solo i profughi, 140000 i morti fino ad oggi accertati, decine di migliaia i dispersi. Sono cittadini di Sri Lanka, Indonesia, Bangladesh, Thailandia, India, Maldive, Malesia, Filippine, Myanmar, ma anche paesi africani come Somalia e Kenia. Per loro il rischio di epidemie devastanti è altissimo.

Non bastano gli aiuti internazionali, anche cospicui, che, faticosamente e lacunosamente, raggiungeranno i disperati, quando non intercettati dai singoli governi che, spesso, escludono dalla distribuzione le minoranze con cui sono in conflitto. Non basta la vecchia formula "aiutiamoli a casa loro", occorre aiutarli anche "a casa nostra", in questi nostri paesi europei che si sono chiusi a fortezza contro i migranti.

Crediamo che sia necessario un impegno comune delle forze politiche e associative europee per una immediata politica di accoglienza che preveda in ogni paese:

una moratoria per la scadenza dei permessi di soggiorno di quanti abbiano bisogno di interrompere il rapporto di lavoro per tornare nel proprio paese a cercare i congiunti e a piangere i morti;

l’estensione del concetto di ricongiungimento familiare anche ai parenti del terzo grado e ai minori rimasti senza genitori ma con parenti risiedenti in Europa, con una facilitazione ed accelerazione delle pratiche;

regolarizzazione immediata degli "irregolari" e ingresso per ricerca di lavoro e per ragioni umanitarie, con libera circolazione nei paesi europei, di chi proviene dalle aree colpite (secondo la direttiva europea a cui, per quel che riguarda l’Italia, fa riferimento l’art. 20 del T.U. sull’immigrazione).

Occorre costruire una grande alleanza trasversale in seno al Parlamento europeo per una sospensione degli accordi di Schengen nei confronti dei migranti dei paesi colpiti dal maremoto. L’apertura delle frontiere è l’unica forma di sostanziale solidarietà.

Patrizia Sentinelli (Segreteria naz. PRC Responsabile Aera movimenti)

Carlo Cartocci (Resp Naz. Dipartimento immigrazione PRC)

Stefano Galieni (Dip. Immigrazione PRC)