Home > Disastro ambientale

Disastro ambientale

Publie le domenica 13 gennaio 2008 par Open-Publishing

La crisi ambientale di un paese allo sbando comincia a mostrare tutti i suoi disastrosi effetti. I mercati ortofrutticoli hanno cominciato a respingere i prodotti del territorio campano, inquinato al 45%; una legge impone che sia messa in chiaro l’origine dei prodotti alimentari e nessuno intende comprare cibo concimato a diossina o raccolto presso le distese di rifiuti o latticini di pecore infette. Ortofrutta (35%), latte, formaggi (40%) e turismo (drammatico e non quantificabile): sono i settori piu’ colpiti dalla gravissima emergenza rifiuti in Campania. Siamo ormai a molti miliardi di euro di danni e la situazione puo’ solo peggiorare. Quello che il buon senso o una media onesta’ sociale dei nostri governanti non hanno smosso in politica, forse lo smuovera’ un mercato recessivo che rischia di aumentare la crisi dei produttori alimentari.
E quando l’Europa avra’ capito bene questo, rigettera’ i prodotti italiani da qualunque parte del paese provengano.

Ma quello che gli italiani ancora non hanno ben capito e’ che la crisi sta per abbattersi su tutta Italia, perche’ le discariche sono ovunque al limite, nella stoltezza degli amministratori, mentre all’orizzonte continua il vuoto complice di leggi forti, di imperativi validi, e si continua a blaterare di inceneritori e discariche.

E ancora lo Stato si trattiene dall’intervenire a livello nazionale con norme punitive. Si tenta di deviare l’attenzione della gente sulla 194, quando si profila un crimine peggiore dell’aborto: la distruzione di un territorio con rischi di morte gravissimi per i suoi abitanti e il blocco della produzione alimentare.

Inutile prendere la Campania come capro espiatorio, in materia ambientale Milano non ha nulla da vantarsi rispetto a Napoli, se Napoli e’ 84ma, Milano e’ 81ma, sono tra le citta’ peggiori. Ma prodi di riciclo ancora non parla. Parla di esercito.

I primi comuni per riciclo del 2006 sono tutti in provincia di Treviso: Preganziol, San Biagio di Callalta, Spresiano, Ponzano Veneto e Casale sul Sile. Poi San Casciano Val di Pesa (Fi), San Miniato (Pi), Capannori (Lu) e Montemurlo (PO) ai primi posti, seguiti da Gubbio .. ferme da 5 anni le citta’ toscane. Torino ha solo il 35, 7% di raccolta differenziata. Milano e Firenze sfiorano il 30%, mentre lontane da un risultato dignitoso restano Roma, Palermo e Napoli.

La classifica dei Legambiente 2006 da’ : Bolzano 1ma, Mantova seconda, Cremona 10ma, tutte le altre xitta’ lombarde espulse dal gruppo di testa e che addirittura perdono posizioni. Formigoni ha poco da vantarsi e la Moratti niente, Milano e’ in fondo alla classifica e anche le citta’ lombarde migliori scompaiono di fronte alle citta’ europee, segno di come il degrado del territorio non sia una priorita’ per gli amministratori italiani nel totale degrado delle istituzioni nazionali.

Un paese che sta diventando sempre piu’ una discarica eterna, mentre anche Governo e Parlamento assumono anch’essi le sembianze di una discarica eterna, dove l’unica cosa che ci ricicla certamente sono i pessimi politici.

E fa proprio senso che si faccia portavoce del degrado della Capitale proprio quel Papa che ancora non ha abbassato l’inquinamento cancerogeno delle proprie emittenti e rifiuta di pagare sia l’ICI delle sue sterminate proprieta’ immobiliari che l’acqua e le fogne del Vaticano.

Ma nessun parametro ambientale e’ da esposizione.
Pavia e Como sono maglia nera per il biossido d’azoto (NO2) e Lodi per i valori medi più alti di PM10. Sul fronte delle acque: Milano e Brescia hanno le maggiori concentrazioni di nitrati (NO3), e Milano e’ un vero e proprio spreco di acqua, 360 litri al giorno a testa! Mentre Cremona, Brescia e Varese peggiorano le perdite idriche con punte del 30%. E magari e’ poco contro una Sicilia che dal suo acquedotto fatiscente perde punte del 73%!
In fondo alla classifica dell’eco sistema urbano troviamo dall’ultima in su:
L’Aquila (103°) , Taranto (csx), la Catania di Scapagnini (FI) premiata anche con contributo per legge fatta ad hoc, Ragusa, Trapani, Oristano, Siracusa, Isernia, Catanzaro, Agrigento, Latina….inutile guardare i colori, destra o sinistra sono pari. E fanno solo a gara a chi fa peggio.

Quando poi l’ambiente urbano e’ paragonato alle citta’ europee, la pochezza che nostri governanti appare in tutta la sua evidenza. Pecoraro dei Verdi puo’ anche difendersi, ma se in Germania i Verdi sono arrivati a essere il terzo partito e in Francia un eroe nazionale come l’agricoltore Jose’ Bove’ guida la riscossa ambientalista, da noi i Verdi sono a rischio di estinzione, le cose fatte sono proprio poche e anche di questo qualcuno se ne dovra’ assumere le responsabilita’.

Nel confronto europeo vanno a picco anche le citta’ italiane migliori. E non fa gioco dare la colpa ai cittadini, come vuole fare qualcuno, o alle amministrazioni di sx come vuol fare Berlusconi. Questo andazzo va avanti da troppo tempo per non mettere al muro tutti. E le leggi che Berlusconi prese da subito “contro” l’ambiente, depenalizzando i reati ambientali delle imprese e dequalificandoli a semplici sanzioni amministrative non gli fa certo onore.

Ma gli scempi ambientali sono vecchi come l’Italia e sempre impuniti, dai morti di tumore mai vendicati di Marghera agli incrementi della malattie cancerogene di oggi.
Inutile perditempo parlare di cittadini incivili. Se c’e’ giusta informazione e ci sono leggi valide, cioe’ con sanzioni, e queste leggi sono applicate, i cittadini si educano e si mettono in riga, come avviene sempre e ovunque. Ma se gli amministratori locali e centrali sono essi la prima causa di scandalo, di inosservanza alle leggi, di impunita’ grave perseguita ad ogni costo nello smantellamento di ogni principio democratico e nell’annichilimento del sistema penale, siamo fuori dal novero delle nazioni civili. E’ un assioma.

“In Europa tutte le citta’ italiane sono bocciate per l’ambiente Napoli ultima, Milano penultima, Roma quintultima. E non solo in classifica. Nei parametri esaminati, Roma, Milano e Napoli hanno prestazioni di gran lunga peggiori non solo rispetto alle prime della classe, ma anche rispetto alla media europea, per smog, rifiuti, verde urbano e depurazione.

Ecosistema Europea l’anno scorso prese in esame 26 citta’ europee con 20 eco-indicatori.
Prima risulto’ Helsinki, Finlandia, davanti a citta’ come Berlino e Barcellona. Vienna e Stoccolma erano appena sotto la sufficienza. Madrid e Parigi, Londra e Bruxelles non erano sostenibili. Ma quella che stava peggio era l’Italia: Napoli la peggiore per verde urbano, 2mq ad abitante contro i 181 di Goteborg. Milano ha spazi pedoni 80 volte meno di Goteborg. Napoli non ha piste ciclabili, Helsinki ne ha 193 metri ogni 100 abitanti.

Qui non e’ da commissariare Napoli, ma l’Italia.
..

da
Nuovo Masada n. 612

http://www.masadaweb.org