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Domani a Bergamo una importante manifestazione regionale del Prc
Publie le sabato 7 febbraio 2009 par Open-PublishingDomani a Bergamo una importante manifestazione regionale del Prc
Rinnovato impegno e unità le nostre parole d’ordine
di Aletto
Una manifestazione regionale, quella che si terrà a Bergamo, al cinema Alba Blob House, domani, che già dal titolo ci dà il senso del lavoro e della proposta politica che Rifondazione Comunista intende portare avanti: «Ripartire dalle lotte per costruire l’alternativa».
La mattina di domenica da tutte le federazioni della Lombardia le compagne e i compagni si riuniranno per una discussione che cercherà di avere in agenda davvero molti temi. Si vuole parlare prima di tutto di lavoro e degli aeroporti, delle vicende dei pendolari e dell’ambiente, dei giovani, della scuola e dell’università, del carovita e dei migranti per provare a dire cosa si sta facendo e cosa si vuole fare. Tutto questo aiutati dalla presenza di un consigliere regionale, Luciano Muhlbauer, che quindi ben conosce la realtà lombarda; di un europarlamentare, Vittorio Agnoletto, che potrà spiegare come l’Europa affronta questi temi; di Claudio Grassi, responsabile nazionale dell’Organizzazione, e con il nostro direttore, Dino Greco. A Paolo Ferrero il compito di concludere la lunga mattinata di lavori.
A introdurre l’assemblea ci saranno il segretario regionale Alfio Nicotra ed Ezio Locatelli, segretario di Bergamo, con il quale abbiamo scambiato alcune battute.
Ezio, avete voluto proporre questa giornata per discutere di un ventaglio di temi di primaria importanza nell’agenda del nostro lavoro politico. Partiamo proprio da Bergamo: qual è la situazione di questa federazione oggi e quali le difficoltà che riscontrate nel lavoro politico?
Intanto mi sembra importante rimarcare il doppio significato di questa manifestazione: dopo la sconfitta elettorale, nel senso dell’apertura di una fase di rinnovato impegno e di una scelta di unità per il nostro partito. E’ una scommessa contro corrente, dentro una fase che tende a produrre fenomeni di divisione, di scollamento. In questa situazione tu devi dare segnali di riaggregazione, non di ulteriori frammentazioni, assolutamente incomprensibili all’esterno. Proprio per questo nessuno a Bergamo - dove pure la mozione 2 aveva al congresso ottenuto la più alta percentuale di pronunciamento con oltre il 61% - ma proprio nessuno, ha condiviso la scelta di fuoriuscita dal Prc.
La Lombardia è un territorio ampio che vive molte delle contraddizioni presenti oggi in questa società: dal problema dei migranti, proposto dalla Lega come chiusura delle frontiere, ai problemi del lavoro, oggi sempre più drammatici (la paradigmatica vicenda Alitalia ha toccato in particolar modo questa regione con Malpensa), all’expo di Milano con tutto quel che gira intorno a questa vicenda. Il lavoro quindi, in Lombardia più che mai, non manca davvero per Rifondazione...
Quando parliamo di Lombardia, parliamo di una realtà che è sempre stata considerata dal punto di vista del suo dinamismo economico e non dal punto di vista della sua capacità di produrre benessere sociale, qualità dell’ambiente, maggiori diritti e tutele sociali. Anzi, tutti gli indicatori di qualità parlano di una regione in forte arretramento di posizione e di una società sempre più vulnerabile ed esposta a rischi sociali di povertà, precarietà, di solitudine e di disgregazione sociale. La Lega pesca in questo brodo, tanto più in assenza di un adeguato contrappeso politico a sinistra. Tutto ciò carica di responsabilità sia Rifondazione che la sinistra nel suo complesso.
Lo sbarramento del 4% alle elezioni europee. Secondo te, questo ennesimo attacco alla democrazia, che tenta di togliere la rappresentanza ad almeno 6 milioni di elettori, può portare ad uno scatto di orgoglio? E come sollecitarlo? Nei territori c’è sconcerto e rabbia, ma anche la voglia di dire: ce la faremo! E’ così?
E’ chiaro a tutti che lo sbarramento ha come obiettivo quello di tagliarci fuori. Con le difficoltà, io vedo anche la volontà di reagire, di combattere una battaglia. Ovviamente, abbiamo il problema di sottrarci a delle scelte che ci chiudono semplicmente in un angolo. Detto ciò, penso che al di là della giusta protesta contro lo sbarramento, il nostro problema è di come pensiamo di riguadagnare consenso e di ricostruire un insediamento sociale che possa incidere positivamente sui processi politici ed elettorali.
Un’ultima cosa: se tu dovessi spiegare oggi ad un elettore perché votare Rifondazione Comunista, cosa gli diresti? E magari, cosa aggiungeresti per convincerlo anche ad iscriversi?
Rifondazione ha patito nei mesi scorsi una durissima sconfitta elettorale, ma rimaniamo un partito che ha radici in esperienze importanti di mobilitazioni operaie, di giovani, di donne, su contenuti e valori della partecipazione. Bisogna ripartire da questa esperienza e da queste radici. La stessa RIfondazione Comunista con tutti i suoi limiti ha un ruolo indispensabile da continuare a svolgere nella politica e nello scontro sociale. Penso che tutto sarebbe più difficile senza la tenuta di Rifondazione Comunista.