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Donne In Nero - Como : Tristi notizie dalla Palestina

Publie le sabato 16 aprile 2005 par Open-Publishing

di Donne In Nero - Como

Come Donne In Nero di Como denunciamo l’ennesima violenta incursione dell’esercito israeliano nel Al Azzeh Refugee Camp di Betlemme. Si tratta di uno dei più piccoli e dei meno assistiti tra i campi profughi della Cisgiordania, dove sono raccolte circa 1700 persone provenienti per la maggior parte dal villaggio Beit Jibrin.

Intorno alle tre di mattina tra giovedì 14 e venerdì 15 più di trecento militari israeliani hanno invaso il campo Al Azzeh che si trova nelle vicinanze del centro di Betlemme. L’abbaiare di cani, lo scoppio di petardi, il lancio di razzi sono stati il "biglietto da visita" dell’esercito che, terrorizzando uomini e donne, vecchi e bambini, ha circondato alcune case. I megafoni urlavano istruzioni -rigorosamente in ebraico - e nomi per identificare alcuni ragazzi. Tre giovani sono stati arrestati, senza fornire alcuna giustificazione: legati e bendati, caricati su una jeep, portati verso una "destinazione ignota". Va precisato che le case dei prigionieri non sono state perquisite.

La Palestinian Prisoners Organisation è sicura che i tre uomini arrestati siano in un campo di detenzione presso Hebron. Ma le "leggi" israeliane autorizzano il fermo per 18 giorni senza contatti con avvocati e familiari.

Uno dei giovani arrestati, Mohanad l’abbiamo conosciuto nel corso di una nostra recente visita a Betlemme. Frequenta l’università e attraversa tutti i giorni il check point di Abu Dis. In particolare conosciamo bene la sorella Manar che anima il centro culturale Handala e coordina le donne del progetto di artigianato locale che, come Donne In Nero di Como, abbiamo scelto di sostenere.

E’ proprio Manar che disperata, ma forte e determinata ci chiede di farci testimoni, di raccontare di non lasciare che tutto avvenga, come sempre, nell’indifferenza più totale del nostro mondo che tanto sbandiera ideali di democrazia e rispetto dei diritti umani.

Cristina Quadrio, Letizia Bucchiarone, Mariateresa Lietti