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Dov’è la democrazia irachena?

Publie le giovedì 4 gennaio 2007 par Open-Publishing

Dicono che Saddham è stato processato secondo le leggi irachene e giustiziato secondo le leggi irachene. Ma Bush non ha giustificato la sua aggressione come esportazione di democrazia in un paese barbaro? Dov’è il miglioramento?
E’ stato più volte dichiarato che la democrazia è stata esportata con pieno successo. Dov’è questo progresso?
Se l’Iraq ha la stessa barbarie della dittatura precedente, quale democrazia è stata esportata? Tutti questi morti e l’equilibrio del mondo in pezzi per consolidare la barbarie precedente e ripetere gli stessi delitti?

Ma è anche peggio. Qualunque legge in Iraqè stata concordata con la sovrintendenza USA e da uomini di paglia voluti da Bush sotto il controllo delle armi di Bush. Le elezioni sono state una farsa, prive di qualsiasi tutela democratica. La nuova Costituzione è stata una farsa, voluta così da Bush, senza alcun processo democratico e addirittura escludendo la partecipazione di un terzo degli irakeni.
Non c’è atto, legge, decreto, opera che non sia stata voluta espressamente da Bush e dai pupazzi o carnefici che egli ha imposto nel governo iracheno.

Certo, sappiamo che, se avessero avuto la meglio gli sciti o i sunniti, la pena di morte e i processi illegali di pura vendetta sarebbero stati gli stessi.

Ma questi crimini sono avvenuti sotto l’egida americana, in nome della democrazia americana! E se questo processo è stato illegale e con una impiccagione, ciò è stato espressamente voluto così da Bush.
Dove sta il progresso? Dov’è la democrazia?
Dov’è il famoso passaggio da uno stato barbaro che doveva essere invaso "per il suo bene" e il nuovo stato dell’Iraq democratizzato?
Certo, Saddham avrebbe assassinato i suoi nemici politici. Noi non lo difendiamo. Ma non vogliamo veder reiterati i suoi crimini, in nome di una presunta democrazia!
Bush assassina i suoi nemici politici come faceva Saddham. Questo vediamo.
E dunque hanno fatto migliaia di morti perchè si passasse da una barbarie a un’altra?

Ci hanno detto che portavano la democrazia in Iraq. Ci hanno rimbombato i cervelli con questa democrazia. Hanno fatto una predazione e un cimitero di morti,allargando i soprusi e la sofferenza. Un paese ed è passato dalla dittatura di un irakeno a una dittatura mascherata con prestanome stranieri.
L’iniquità è aumentata. La pena di morte è aumentata. La tortura è aumentata.
La guerra civile è aumentata. Le menzogne sono aumentate.
I morti sono spaventosamente aumentati. E così i carceri abusivi, le ingiustizie, gli orrori,
le torture, le distruzioni.
Esplodono fanatismi religiosi che Saddham non avrebbe mai consentito, e sabotatori stranieri entrano nel paese infiammandolo, come Saddham non avrebbe mai consentito.
Il terrorismo dilaga ovunque. Il caos è accresciuto. Il territorio è contaminato. Le risorse non sono più del governo iracheno ma degli invasori. La vita è più ardua e pericolosa. Si sfrenano le rabbie peggiori e gli uomini sono sempre più simili a bestie. Quei pochi progressi che Saddham aveva portato sono distrutti da profondi passi indietro. L’integralismo ha la sua impennata feroce e si torna alle faide religiose e all’imperio degli imam. L’acqua, la luce, la mobilità, la vita civile... È stato distrutto anche il rispetto religioso mentre l’instabilità aumenta e milioni di mine uccideranno vite per sempre.
L’uranio e le altre armi proibite hanno alzato in modo spaventoso l’agonia della popolazione con cancro e malattie ignote.
Il governo protegge solo alcuni come avveniva con Saddahm. I processi sono illegali. La pena di morte è inflitta con la stessa disumanità per pura vendetta.

Ma c’è chi ha supportato tutto questo e lo fa ancora. Ha vilipeso i pacifisti, minimizzato i morti, chiuso gli occhi davanti alle torture, riso sul diritto internazionale infranto.
C’è chi ha detto: "Se Bush tortura, lo faceva anche Stalin", o : "Se hanno impiccato Saddham, lo hanno fatto anche con Mussolini", come si potesse giustificare un delitto con un altro delitto. E continua così senza vergogna, senza coscienza o coerenza, o memoria.

Ma cosa credono sia la democrazia?

Credono sia il governo di un solo uomo che impone spietatamente il suo volere? Come faceva Saddham?O Bush? O Putin? Credono sia imporre gli interessi di uno solo? di una fazione? di una casta? un trust di multinazionali? una cricca di finanzieri?
Credono consista in elezioni fantoccio? o in una Costituzione variabile in funzione degli interessi di chi comanda?
Quando ci farciamo la testa con la parola "democrazia", a cosa pensano alcuni?
A un privilegio innato dei paesi occidentali?
Alla pseudo-democrazia USA, che corrode ogni giorni i suoi diritti civili e nega la conoscenza della verità?
Al potere dei più ricchi, i più armati, i più prepotenti, chi possiede i media e conculca cinicamente falsi miti e visceralità cieche?
All’alibi con cui si fanno oggi le guerre aggressive di pura predazione, che vuol dire furto, distruzione e rovina?
Ma cosa pensano quando dicono "democrazia"? Non c’è parola più abusata, violentata, stuprata!

La democrazia è la difesa della legge giusta per ogni uomo nell’interesse di tutti, non la legge imposta ad arbitrio di un padrone nel suo interesse personale.
È l’osservanza della legge giusta da parte di chi comanda e soprattutto da quello.
Ma una legge giusta rispetta l’uomo ovunque egli sia, nella sua vita, nei suoi beni, nelle sue libertà, nei suoi valori, nel suo credo, nella sua partecipazione politica al governo dello stato, nella sua sicurezza, nei servizi sociali che lo stato ha il dovere di prestargli, nel rispetto che lo stato ha il diritto di conservargli, nell’autodeterminazione che un popolo ha su ciò che lo riguarda e per cui ha il diritto di vivere senza invasioni straniere e ha diritto di decidere della propria moneta e dei propri commerci e della propria politica e del proprio pensiero.
La democrazia è là dove è l’uomo con tutta la sua sfera di libertà riconosciute ad emergere.
E questo non è il caso dell’Iraq. Ma nemmeno degli USA.

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