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Dove va esattamente il partito Democratico?
Publie le lunedì 23 aprile 2007 par Open-Publishing1 commento
Si apre la Costituente del Partito Democratico. Al buio. La piattaforma è costituita da un Manifesto: debole, pasticciato, confuso. Non so se la “fusione” in corso sia calda o fredda: se il risultato è quel Manifesto, la fusione è al momento fallita. L’unica cosa chiara è il riferimento al Cristianesimo. Fondamentale componente della cultura universale, non c’è dubbio. Ma un principio religioso non può costituire il fondamento costituzionale né di uno Stato, né di un’Unione di Stati come l’Europa, né di un partito politico moderno.
QUESTE SONO STATE LE PAROLE DETTE DA MUSSI CHE IO CONDIVO APERTAMENTE.
Ho ascoltato e letto con attenzione ciò che dicevano Fassino, Marini, Rutelli ma non mi hanno chiarito niente di ciò che è essenziale.
I grandi temi: lavoro, sapere, ambiente, questione morale e riforma della politica… come li affronterà il PD?
Il tema della laicità.
La legge elettorale.
E poi non è chiaro: Chi guiderà il Partito democratico? Chi deciderà? Decideranno gli iscritti, o i cittadini delle primarie? Una “testa un voto”?
E ancora… i diritti del lavoro, dell’ambientalismo… le pensioni!
Messaggi
1. Dove va esattamente il partito Democratico?, 23 aprile 2007, 08:14
Mutamenti nel "nome".
Partito Democratico.
“P”er “D”ire cosa di nuovo?
Tra i tanti, tantissimi difetti, che mi riconosco, in aggiunta a quelli assegnatimi da coloro che frequento, ve ne è uno che mi fa diventare veramente “cattivo” e reagisco con eccesso di “legittima difesa”.
Ad ogni interlocutore riconosco buona fede all’approccio ma, quando percepisco che con le parole, i fatti, i comportamenti, tende a cercare di prendermi in giro, allora sono “volatili per diabetici”. Dico cercare perché, se non mi stanco, ciò avviene difficilmente.
Sangue calabro nelle vene e certa intelligenza a disposizione mi fanno scattare come una molla caricata, che si tende - lasciata dalla pressione alla quale era sottoposta -, allorché il mio “dirimpettaio”, presente o aspirante imbonitore di folle attraverso mezzi di comunicazione, mette insieme le parole, sciorinando aulica argomentazione per dire il nulla e “far camminare i treni” con le chiacchiere.
Partito Democratico? Un mio giovanissimo amico direbbe: “Ma che sta’ a dì’”!
“L’abito non fa il monaco” ed il nome non qualifica il titolare.
Per riunire sotto una unica bandiera (democratica?; perché gli altri sono dittatori?) più “teste” e spartirsi posti di Potere, il camaleonte della Politica non tralascia di mutare nome ad ogni piè sospinto.
Sono, siamo, stanchi delle parole al vento; solo i fatti contano e le scelte dell’attuale Sinistra non sono in linea con le aspettative dei sostenitori che hanno votato.
Conflitto di interessi; falso in bilancio; Salute; Scuola; retribuzioni decenti; pensioni adeguate al costo della vita (non la presa in giro dei dati Istat; rammentate il pollo di Trilussa?); contratti a progetto per i nostri Politici (proposta scaturita da intervista su Anno Zero del 19/4 - a proposito, ficcante la lettera di Marco Travaglio al Sig. Presidente Luca - ); ecc… e basta con le inutili, ed offensive della intelligenza degli elettori, parole.
Margherita, Rosa nel Pugno, Ulivo, Casa delle Libertà, Democratici di Sinistra, di sotto di sopra, di lato, ecc… bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Chiamate le vostre “idee” come più vi aggrada; attendiamo proposte concrete che vadano nella giusta direzione e non chiedeteci quale essa sia perché noi, che pretendiamo il rispetto delle nostre capacità di intendere e di volere, non ci permettiamo di offendere le vostre intelligenze di Leaders e frequentatori - beneficiari - di Partiti.
Conoscete benissimo la “strada” da percorrere - con “volti” nuovi - verso il consenso della “maggioranza” affinché noi si possa credere ancora; vero ?
Luigi Misuraca
www.eugualemcalquadrato.ilcannocchiale.it