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E’ MORTO STEFANO CHIARINI, CI MANCHERA’.
Publie le sabato 3 febbraio 2007 par Open-Publishing5 commenti
03/02/2007
CI MANCHERAI, STEFANO

Attorno alle 18 di oggi è improvvisamente morto nella sua casa romana Stefano Chiarini, giornalista del quotidiano Il Manifesto.
Se lo è portato via un infarto, non c’è stato niente da fare.
Il Medio oriente era da sempre la sua passione, ed è stato l’unico giornalista italiano ad essere presente a Baghdad durante la prima Guerra del golfo, nel 1991 ed a tornarci anche in questi ultimi anni, sfidando la guerra e quegli squadroni della morte che hanno fatto pagare con la vita molti giornalisti troppo curiosi.
Aveva da subito aderito al Forum Palestina, convinto della necessità di schierarsi apertamente e senza ambiguità dalla parte del popolo palestinese, informando sulla situazione in Medio Oriente dalle pagine del Manifesto e poi de la Rinascita, e dai microfoni di Radio Città Aperta e di altre emittenti libere.
Ricordiamo con emozione la sua determinazione e il suo coraggio nel sostenere la causa palestinese e quella più in generale delle popolazioni arabe. Ricordiamo la sua accuratezza nel descrivere l’attualità mediorientale, sempre accompagnata da una riflessione e da una analisi preziosissime e originali in un panorama informativo dominato dal pregiudizio antislamico e filoisraeliano.
Ricordiamo la sua disponibilità a partecipare a mille iniziative su e giù per l’Italia, il suo attivismo come promotore e animatore dell’annuale delegazione nei campi profughi palestinesi in Libano. Ka campagna "Per non dimenticare Sabra e Chatila" è diventato negli ultimi anni uno strumento importantissimo contro la rimozione delle responsabilità israeliane nel massacro della inerme popolazione palestinese nei campi di Sabra e Chatila.
Stefano ci ha raccontato cos’è Hezbollah senza pregiudizi e con lungimiranza, da giornalista e da compagno, quando per tutti questa parola significava solo "Partito di Dio".
Di Stefano vogliamo anche ricordare l’amicizia e la sensibilità di tutti i popoli oppressi e sfruttati: ricordiamo il suo lavoro di approfondimento sulla lotta del popolo irlandese attraverso alcuni testi pubblicati dalla casa editrice Gamberetti, che aveva contribuito a fondare.
Ci mancherai Stefano, ci mancheranno i tuoi articoli, ci mancherà la tua voce tranquillizzante, il tuo lavoro di inestimabile valore.
Un abbraccio da tutta la redazione di Radio Città Aperta
Messaggi
1. E’ MORTO STEFANO CHIARINI, CI MANCHERA’., 3 febbraio 2007, 23:53
03/02/2007
MORTO STEFANO CHIARINI, GIORNALISTA DEL "MANIFESTO"
AGI - Roma, 3 feb. - E’ morto a Roma all’eta’ di 55 anni, per un infarto, Stefano Chiarini, inviato del "Manifesto" ed esperto di Medio Oriente. Era stato l’unico giornalista italiano presente a Bagdad nella prima guerra del Golfo, quando ebbe inizio l’attacco USA. Fu il fondatore della casa editrice Gamberetti, particolarmente attenta ai temi del Medio Oriente. Stefano Chiarini era nato nel settembre del 1951; lascia la moglie Elena e due figli, Tullia di 12 anni e Lucio di 9. A Bagdad, nel gennaio 1991, era stato con Peter Arnett della Cnn l’unico giornalista occidentale a inviare corrispondenze; aveva cominciato a collaborare con il manifesto agli inizi degli anni Ottanta da Londra. La sua casa editrice aveva pubblicato tra gli altri diversi testi di Noam Chomsky. I funerali si svolgeranno lunedi’ alle ore 12 presso la parrocchia di Nostra Signora di Coromoto, in Largo Nostra Signora di Coromoto 2 (Colli Portuensi) a Roma.
2. E’ MORTO STEFANO CHIARINI, CI MANCHERA’., 4 febbraio 2007, 11:16
I funerali del compagno Stefano Chiarini si terranno lunedi 5 febbraio alle ore 12.00 alla Chiesa di Nostra Signora di Coronato in via dei Colli Portuensi a Roma (zona Monteverde)
1. E’ MORTO STEFANO CHIARINI, CI MANCHERA’., 5 febbraio 2007, 00:24
Attorno alle 18 di oggi è improvvisamente morto nella sua casa romana Stefano Chiarini, giornalista del quotidiano Il Manifesto.
Con Stefano sono stato in Libano nel 2005. Durante il viaggio ho conosciuto Stefano giornalista, compagno, amico. Ogni anno ha portato in libano decine di attivisti per visitare insieme i campi profughi palestinesi, per portare solidarietà alle famiglie dei "sopravvissuti" per non dimenticare i massacri, le continue ingiustizie e la pulizia etnica che il popolo palestinese sta subendo. Voglio ricordare Stefano con la sua frase più ricorrente: "Due pesi e due misure", non si riferiva ancora all’abbraccio Olmert, Prodi, Mastella, Napolitano. Ci mancherà
[Rosario Citriniti]
3. E’ MORTO STEFANO CHIARINI, CI MANCHERA’., 5 febbraio 2007, 22:30
A STEFANO CHIARINI
Ci sono vite che pesano come piume,
altre che pesano come montagne,
ci sono uomini che vivono per se stessi,
altri che vivono per l’Umanità.
Un compagno è morto ma vivo resta
nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Un compagno che tutta la vita
ha dato per difendere i dannati della terra,
un compagno che sempre ha lottato
contro l’ingiustizia, contro la guerra
dei padroni della terra, un compagno
che con la parola e la penna,
in Palestina, in Libano. in Irak,
le bandiere ha alzato dei diritti, delle libertà.
Un compagno è morto ma vivo resta
nei nostri cuori e nelle nostre menti :
il suo nome onoriamo nell’esempio, nella memoria.
Gian Luigi Nespoli
4. E’ MORTO STEFANO CHIARINI, CI MANCHERA’., 6 febbraio 2007, 02:41
La perdita di Stefano Chiarini, è incommensurabile.
Ci mancherà un amico.
Per noi Stefano è stato un interlocutore intenso, e una possibilità di orientamento, allor quando a partire dal testo di Jean Genet sul massacro di Sabra e Shatila del 1982 a Beirut, per noi è nata forte l’esigenza di approfondire ancora di più la condizione dei profughi palestinesi in Libano,
lui con la sua conoscenza e capacità ci ha aiutato a comprendere meglio i fatti, le circostanze e gli avvenimenti storici, sociali e culturali della causa palestinese e per questa causa e anche per questo ci mancherà sempre.
Ci mancherà questo uomo capace di introdurre, i giovani, gli studenti e il pubblico a questa storia, suscitando il desiderio di approfondimento e coscientizzazione.
Ci mancherà questo uomo per la sagacia e la determinazione con cui, in tutti questi anni, ha tenuto viva la necessità di difesa dei diritti del popolo palestinese.
Le ultime due volte che abbiamo incontrato Stefano sono momenti che custodiamo con amore nei nostri cuori:
a settembre 2006 eravamo nel campo profughi di Rashidye, a sud del Libano, a quasi neanche un mese dal cessate il fuoco della guerra, stavamo svolgendo un workshop sulla costruzione dei burattini con diversi bambini e ragazzi del campo e un pomeriggio sono arrivati Stefano, Monica, Sandro, Carlo, Stefania e altri del "Comitato per non dimenticare Sabra e Shatila", in delegazione, in visita al campo e per incontrare Sultan Abu Alaynen, responsabile di Fatah in Libano; poi ci siamo rivisti, a distanza di un mese, ad ottobre al bar vicino alla sede del Manifesto dove ci si incontrava, nell’intervallo di pranzo, per scambiarci pareri e opinioni sui film, autori e ospiti da invitare e spettacoli da proporre per "La Linea di Pace", manifestazione dedicata alla questione dei profughi palestinesi.
Se la memoria ha ancora un senso gli uccelli riusciranno a volare liberi senza frontiere oltre l’ultimo cielo.
Tutto il nostro cordoglio alla sua compagna e ai due giovanissimi figli.
Cam e Joerg - Deposito Dei Segni