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Angeletti (Uil) spazientito per un accordo sulle pensioni che non arriva mai, sbotta e rivela una verità inconfutabile che è poi quella che in molti già sostenevano, e cioè che l’equilibrio dei conti Inps è solido e che non vi è alcun motivo per rimettere mano alle pensioni. Dice anche di più, e cioè che tutta questa trattativa sulle pensioni è stata aperta dal Governo solo per fare ’cassa’.
Ma allora .... perchè lo stesso Angeletti, assieme a Bonanni ed Epifani. continuano a dirci che serve un’accordo sulle pensioni, tramite l’elevamento dell’età pensionabile e la revisione dei coefficienti, per salvare la previdenza ??
Le dichiarazioni di Angeletti riportate dalle agenzie di stampa
PENSIONI: ANGELETTI (UIL), ORMAI È DISPUTA IDEOLOGICA
“Eravamo arrivati ad un passo dall’intesa, ma non abbiamo firmato perché a un certo punto Prodi ha avuto il timore dei titoli delle prima pagine dei quotidiani il giorno dopo. E cioè: il governo cede alla sinistra radicale e ai sindacati. Per i cosiddetti riformisti sarebbe stata una sconfitta. E così, dalla trattativa di merito, siamo passati alla disputa ideologica”. A dirlo è il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, in un’intervista al Mattino, affermando che i conti del sistema previdenziale non sono in pericolo: “I numeri sono sotto gli occhi di tutti: non c’è nessuna emergenza nei bilanci della previdenza. Il sistema attuale è in equilibrio. Qui il problema è un altro. C’è qualcuno che confonde i contributi previdenziali con le tasse e che vuole utilizzare i versamenti dei lavoratori per risolvere i problemi di bilancio del 2008, non è possibile. Questi sono soldi dei lavoratori, la politica non può metterci le mani”. Aggiunge poi Angeletti: “Se non ci sarà l’accordo o se resterà lo scalone, siamo pronti allo sciopero. E non credo che questo governo possa fare molta strada se non ci sarà un’intesa su questo tema con le parti sociali”.
09/07/2007 11.13
Messaggi
1. E bravo Angeletti ......, 10 luglio 2007, 10:47
La coerenza non è mai stata la virtù principe dei sindacalisti e men che mai di quelli targati UIL e CISL, per cui non c’è da meravigliarsi delle dichiarazioni del "buon" Angeletti !! Si ha comunque l’impressione che questi signori navighino un pò a vista, avendo come porto di approdo salvare quanto più possibile dell’attuale sistema pensionistico, ma con un occhio ben attento a non mettere in vera difficoltà il governo Prodi, che loro considerano, non del tutto a torto, un pò meno peggio di quello precedente. Quando però i sindacati cominciano a mettere tra i loro obiettivi anche il garantire la governabilità e il fornire sostegno ai Presidenti del Consiglio, condurre delle efficaci lotte sindacali diventa molto difficile ed è viceversa molto facile scivolare nel collateralismo di buona memoria ed assumere colorazioni che tendono a sfumare nel giallo !!
MaxVinella
2. Se Angeletti piange ... Epifani non ride!, 10 luglio 2007, 12:21
Da qualche giorno si leggono in giro le reazioni all’articolo di Scalfari su Repubblica.
Secondo il direttore del quotidiano, sembra che all’epoca del "famigerato Scalone Maroni" ci sia stato un accordo tra CGIL e Governo per rimandare il "gradino" al 1 gennaio 2008.
INCIUCIO?
Qui a Brescia, in casa FIOM il mare del malumore operaio è in burrasca.
Acciaierie, fonderie e metalmeccanici sono sul sentiero di guerra e lo testimoniano le iniziative isolate e il PRIMO sciopero generale sulla questione.
Che i conti della PREVIDENZA siano a posto è lapalissiano, ma se con i soldi dei contributi vogliamo far quadrare anche i bilanci della Sanità o della Scuola o dello STATO ... allora le cose non vanno bene e i lavoratori non sono d’accordo.
Andate a scovare i LADRI INDUSTRIALI (200 MILIARDI DI EURO EVASI DALLE GRANDI INDUSTRIE ... non dai baristi o idraulici).
Qui a BRESCIA tutte le aziende metalmeccaniche hanno una PICCOLA filiale in America.
INDOVINELLO:
Qualcuno sa spiegarmi perchè?
Se poi leggo che Rifondazione non vuole scavalcare a sinistra il sindacato ... mi trovo a chiedermi:
IL Sindacato abbozza.
La sinistra radicale non scavalca.
Dobbiamo DIFENDERCI da soli?
Qualcuno si rende conto della pericolosità di tutto questo?
Tubal
3. E bravo Angeletti ......, 11 luglio 2007, 08:55
Pensioni, un mare di bugie per giustificare i tagli
Joseph Halevi
"Il Manifesto" 10 Luglio 2007
Chiunque abbia letto il dettagliato articolo di Luciano Gallino su La Repubblica di giovedì 5 luglio intitolato «lettera aperta all’Inps sulle pensioni italiane» capirà senza difficoltà alcuna che non esiste un problema di solvibilità futura dell’istituto preposto al pagamento delle pensioni. In particolare Gallino osserva che il fondo pensioni lavoratori dipendenti avrà per il 2007 un avanzo di esercizio di circa 3,5 miliardi di euro. Il deficit dell’Inps deriva dalla gestione di fondi impropri, come quello dei dirigenti di azienda che da solo ha un disavanzo di 2,8 miliardi di euro. Questa e altre somme vengono scaricate sul fondo dei lavoratori dipendenti che quindi non può che andare in rosso. Gallino sottolinea inoltre che il deficit imputato all’Inps origina da poche centinaia di migliaia di unità, come appunto i dirigenti di azienda. Ne consegue che la questione dell’età pensionabili dev’essere svincolata da incombenze contabili che non ci sono, ma va legata piuttosto a una valutazione del lavoro nella società contemporanea, in Italia in particolare. Ma non è di questo che si sta discutendo. La riduzione dell’età pensionabile viene venduta come un’operazione di cassa volta a salvare/garantire le pensioni dei giovani, nonché a restare nell’ambito dei criteri dei patti di stabilità europei.
Per ciò che riguarda il primo aspetto l’operazione di cassa è un puro imbroglio. Infatti l’erogazione dei contributi dipende dal reddito percepito, il quale dipende dall’occupazione, in quantità e qualità. A sua volta l’occupazione dipende dagli investimenti. Non vi è nessuna relazione tra i risparmi di cassa ottenuti attraverso la riduzione dei pagamenti e la percezione dei contributi innalzando l’età pensionabile, e l’insieme degli investimenti necessari ad assicurare un alto livello occupazionale. Pescando nell’esperienza dei paesi angloamericani si nota inoltre - tralasciando le perdite dovute ai fallimenti di fondi di investimento - che mentre aumenta l’età pensionabile, aumenta la precarizzazione e il part time nel campo occupazionale e si impoveriscono le stesse pensioni.
L’altro argomento riguarda l’ormai trita questione del rientro nei parametri dei patti di stabilità europei, speciosamente sollevata da Eugenio Scalfari con foga antisindacale e anticomunista su Repubblica di domenica. Lo si dica chiaramente: si devono arraffare soldi laddove si può, non al fondo dei dirigenti di azienda (in passivo), ma a quello dei lavoratori dipendenti (in attivo) sicuramente sì. Ripeto brevemente ciò che è stato detto molte volte. Non vi è alcuna ragione di considerare validi i parametri di riferimento dei patti. Essi sono da sempre arbitrari, come scritto più volte; ora sono superati nella recente pratica. Ieri i patti venivano ignorati dalla Francia e dalla Germania e oggi sono oggetto di scontri durissimi tra Francia ed Europa. In realtà essi non rappresentano più un punto di accordo, per quanto errato, bensì un pomo della discordia su cui si sta sfaldando la governabilità europea. Perciò il nodo-pensioni va svincolato da considerazioni su «risparmi» e solvibilità dell’Inps, nonché dai marci parametri europei. Mentre si deve partire dall’impoverimento dei pensionati odierni e futuri in atto in molte parti del mondo angloamericano, dovuto alle nuove forme di accumulazione capitalistica.
4. E bravo Angeletti ......, 11 luglio 2007, 13:55
L’articolo di Luciano Gallino sulle pensioni :
http://www.coordinamentorsu.it/doc/altri2007/2007_0705_gallino.pdf