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E’ finita malamente la scalata dell’Unipol alla BNL
Publie le martedì 6 dicembre 2005 par Open-Publishing5 commenti
Scalata Bnl, indagati i vertici della Unipol - di GIANLUIGI NUZZI -
Tra i manager coinvolti ci sarebbe l’amministratore delegato Consorte. Ma il procuratore Toro precisa: «Smentiamo qualsiasi nome»
Gianluigi Nuzzi
da Milano
Svolta nell’inchiesta che da aprile la procura di Roma conduce per aggiotaggio informativo e ostacolo all’attività di vigilanza della Consob sulla scalata Unipol a Bnl. Due settimane fa, ma la notizia è filtrata solo ora, il sostituto procuratore Perla Lori e il procuratore aggiunto Achille Toro hanno iscritto nel registro degli indagati alcuni alti dirigenti della compagnia assicurativa di Bologna. I nomi dei manager sono top secret.
Alcune fonti de Il Giornale indicano in Giovanni Consorte, amministratore delegato di Unipol, il manager che sarebbe di recente indagato. «Una scelta inevitabile - afferma un inquirente - a tutela delle stesse persone sotto inchiesta». Ma Toro, contattato in serata, smentisce formalmente e puntualizza: «L’attività istruttoria - afferma - è segreta e quindi come nel caso Fazio, smentisco qualsiasi nome che viene o verrà indicato dai giornali».
La scelta di formalizzare delle accuse nel registro degli indagati si desume da una nota informativa che solo qualche giorno fa il procuratore capo di Roma Giovanni Ferrara ha girato al procuratore generale Salvatore Vecchione affinchè, a sua volta, la inoltrasse al Consiglio superiore della magistratura. È stato infatti il Csm a chiedere notizie sull’indagine Bnl/Unipol e, più precisamente, sul ruolo avuto dall’attuale capo del Tribunale di Sorveglianza di Milano, il giudice Francesco Castellano. Quest’ultimo era stato intercettato in estate mentre conversava con Consorte. Alla prima commissione del Csm, relatore Francesco Menditto, è pendente un’istruttoria aperta per incompatibilità ambientale o funzionale a carico di Castellano
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1. > E’ finita malamente la scalata dell’Unipol alla BNL, 6 dicembre 2005, 14:55
Unipol in rosso, fioccano le ipotesi di aggiotaggio
(06/12/2005)
MILANO (Finanza.com) - Mattinata che si preannuncia difficile per i titoli Unipol contrattati sulla Piazza milanese: le azioni ordinarie cedono sul terreno lo 0,97% a 2,44 euro, mentre le privilegio lasciano sul campo un ancora più deciso 1,90%, andandosi a posizionare a 1,961 euro. A pesare come un macigno le indiscrezioni di stampa secondo cui la Procura di Roma avrebbe iscritto nel registro degli indagati i vertici della compagnia assicurativa nell’ambito dell’inchesta sull’operazione Bnl con l’accusa di aggiotaggio e ostacolo alle attività di vigilanza della Consob. Secondo il quotidiano sarebbe coinvolto anche l’amministratore delegato, Giovanni Consorte. Ma non finisce qui. Giungono indiscrezioni di stampa che chiamano in causa anche la Procura di Milano, la quale avrebbe chiesto il rinvio a giudizio per aggiotaggio su azioni Unipol privilegio di quattro persone, tra cui due dirigenti del gruppo assicurativo, Stefano Dall’Aglio e Carlo Cimbri.
1. > E’ finita malamente la scalata dell’Unipol alla BNL, 6 dicembre 2005, 18:41
Per aggiotaggio informativo e ostacolo all’attivita’ di vigilanza degli organi competenti
Bnl-Unipol, primi indagati a Roma per la ’scalata’
Il procuratore Ferrara conferma le indiscrezioni. Ma la secretazione degli atti dell’inchiesta non permette di conoscere chi e quanti siano
Roma, 6 dic. (Adnkronos) - Ci sono indagati nell’inchiesta romana sulla scalata di Unipol alla Bnl. Ma la secretazione degli atti impedisce di conoscere chi e quanti siano. La conferma delle iscrizioni e’ stata fatta questa mattina dallo stesso procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara, il quale ha anche precisato che in seguito agli sviluppi subiti dalle indagini in questi ultimi tempi, il fascicolo di indagine aperto contro ignoti e’ ora contro noti. Aggiotaggio informativo, ostacolo all’attivita’ di vigilanza degli organi competenti sono i reati ipotizzati nell’ambito dell’indagine che presenta diversi risvolti.
Il passaggio del fascicolo dalla intestazione da ignoti a noti e’ avvenuto una quindicina di giorni fa. E di questo e’ stata data comunicazione in un documento che la Procura ha inviato al Consiglio Superiore della magistratura interessato a chiarire alcuni risvolti della vicenda Bnl-Unipol e in particolare quale ruolo possa avere avuto l’attuale capo del Tribunale di sorveglianza di Milano, Francesco Castellano.
Il suo nome verrebbe fatto dall’amministratore delegato della Unipol Giovanni Consorte nel corso di una conversazione intercettata. Il fascicolo aperto dalla Procura di Roma sulla posizione di Castellano e’ attualmente all’esame, per competenza, della Procura di Perugia.
2. > E’ finita malamente la scalata dell’Unipol alla BNL, 7 dicembre 2005, 22:57
Ricordo quest’ estate qualche "pasdaran" diessina che, sulle pagine di Bellaciao, contestava aspramente chi, come il sottoscritto, sosteneva che dietro la vicenda Fazio-Antonveneta-Popolare Lodi-Bnl-Unipol ci fosse un colossale inciucio bipartisan ( o meglio D.S. - Forza Italia - Lega Nord).
Ora anche le inchieste giudiziarie lo stanno acclarando pienamente.
Del resto, non sta avvenendo la stessa cosa con la Cooperativa "rossa" C.M.C. ( tra i principali soci di Unipol ) implicata insieme alle imprese di Lunardi in Val di Susa e insieme alla Impregilo di Romiti e Berlusconi nel progetto del Ponte sullo Stretto ?
D’ACCORDO, E’ IMPROROGABILE E NECESSARIA LA CACCIATA DI BERLUSCONI, MA IL "BERLUSCONISMO", IL "PECULIA NON OLET", E’ ORMAI BEN DIFFUSO ANCHE IN CERTE LOGICHE DI PSEUDOSINISTRA.
Rafaniello
Consorte (Unipol) indagato a Milano per scalata Antonveneta
mercoledì dicembre 7, 2005
MILANO (Reuters) - Il presidente e amministratore delegato della Unipol Giovanni Consorte è indagato a Milano per concorso in aggiotaggio nell’ambito dell’inchiesta sulla scalata della Banca Popolare Italiana ad Antonveneta.
Lo dicono fonti giudiziarie, confermando quanto scritto stamani da alcuni quotidiani.
"E’ indagato per Antonveneta" ha detto la fonte spiegando che si tratta di un caso diverso dalle indagini che riguardano il caso della scalata della stessa Unipol sulla banca romana Bnl.
Su Bnl, Unipol ha lanciato una offerta da poco meno di 5 miliardi di euro in attesa dell’autorizzazione della Banca d’Italia.
Solo ieri la procura romana ha detto di avere iscritto alcuni nomi in un fascicolo sul caso Unipol-Bnl senza nominare le persone iscritte in tale indagine.
Emilio Ricci avvocato di Consorte ha detto che alla procura di Roma sono stati forniti tutti gli elementi e che Consorte allo stato non risultava indagato a Roma.
© Reuters 2005.
www.reuters.it
3. > E’ finita malamente la scalata dell’Unipol alla BNL, 8 dicembre 2005, 13:14
Piovono guai su Giovanni Consorte
Bnl-Unipol La procura di Roma conferma che i vertici della compagnia di assicurazione sono sotto inchiesta. Il titolo crolla in Borsa
BRUNO PERINI
L’onda lunga della ferocissima battaglia per il controllo della Bnl lambisce anche i vertici dell’Unipol e getta un’ombra grigissimasull’opa lanciata dalla compagnia di assicurazione sul colosso bancario guidato da Luigi Abete. Ieri la procura di Roma, gelando i piani alti dell’Unipol, ha confermato che nel registro degli indagati relativo all’inchiesta sulla scalata a Bnl ci sono anche importanti personaggi della compagnia assicurativa. Ancora non si sa se tra le persone colpite da un avviso di garanzia ci sia anche il presidente Giovanni Consorte. Ai quesiti pressanti posti dai giornalisti la compagnia risponde con un sospetto «no comment» ma pare prioprio che sia quello di Consorte il nome eccellente di cui si parla in questi giorni negli ambienti giudiziari romani.
Per non sbagliare gli operatori di Borsa hanno scaricato migliaia di titoli Unipol sul mercato provocando una perdita di oltre il 3% delle azioni. Si teme, infatti, che la tenaglia giudiziaria che stringe Unipol da Roma a Milano possa avere un pesante riflesso sull’opa. Un film che si è gia visto nel corso della vicenda Antonveneta, quando sulla scena della scalata alla banca è scesa in campo la magistratura. La secretazione degli atti, che avviene in genere quando ci sono di mezzo personaggi importanti, impedisce di conoscere chi e quanti siano nell’inchiesta romana sulla scalata di Unipol alla Bnl ma la conferma delle iscrizioni è stata fatta ieri mattina dallo stesso procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara, il quale ha anche precisato che in seguito agli sviluppi subiti dalle indagini in questi ultimi tempi, il fascicolo di indagine aperto contro ignoti è ora contro noti. Aggiotaggio informativo, ostacolo all’attività di vigilanza degli organi competenti sono i reati ipotizzati nell’ambito dell’indagine che presenta diversi risvolti. Il passaggio del fascicolo dalla intestazione da ignoti a noti è avvenuto una quindicina di giorni fa. E di questo è stata data comunicazione in un documento che la Procura ha inviato al Consiglio Superiore della magistratura. Perché questo passaggio di carte? Sembra che l’interessamento del Csm sia dovuto ad alcuni risvolti inquitanti che si sono aggiunti alla vicenda Bnl-Unipol e in particolare quale ruolo possa avere avuto l’attuale capo del Tribunale di sorveglianza di Milano, Francesco Castellano. Il suo nome verrebbe fatto dall’amministratore delegato della Unipol Giovanni Consorte nel corso di una conversazione intercettata.
Il fascicolo aperto dalla Procura di Roma sulla posizione di Castellano è attualmente all’esame, per competenza, della Procura di Perugia.
La conferma della Procura della Repubblica di Roma cade in un momento assai delicato dell’opa lanciata da Unipol su Bnl.
Dopo l’ok dell’Isvap e le critiche molto severe lanciate dal presidente della Bnl, Luigi Abete, che in più occasioni ha messo a nudo tutte le anomalie della filosofia che ha guidato la compagnia, la parola dovrebbe passare al governatore della Banca d’Italia, che ancora una volta si dovrà pronunciare nel bel mezzo di una bufera giudiziaria su un caso tutt’altro che lineare.
All’inizio della settimana, tra l’altro, il Pm di Milano Eugenio Fusco, titolare dell’inchiesta milanese sul caso Bnl, ha presentato richiesta di rinvio a giudizio verso quattro personaggi per l’ipotesi di aggiotaggio su azioni Unipol privilegiate. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda due dirigenti Unipol e due dirigenti Mps.
www.ilmanifesto.it
4. > E’ finita malamente la scalata dell’Unipol alla BNL, 9 dicembre 2005, 10:44
Nella morsa delle procure
Unipol: «Nessun avviso di garanzia». Ma fonti giudiziarie confermano. Salta l’opa su Bnl?
Unipol-Bnl La Consob riapre il dossier in attesa che la Banca d’Italia si pronunci sull’opa
BRUNO PERINI DA "IL MANIFESTO" 8.12.2005
Unipol nega ma le fonti giudiziarie della procura di Milano confermano: Giovanni Consorte è ufficialmente indagato a Milano per la vicenda Antonveneta. Presto si saprà se è indagato anche a Roma per la scalata alla Bnl. Adesso la bufera giudiziaria rischia di far saltare l’opa della compagnia assicurativa sulla banca guidata da Luigi Abete. Bankitalia non si è ancora pronunciata e si dice che stia monitorando con grande attenzione le ultime novità giudiziarie. Antonio Fazio si è già bruciato una volta con la Popolare di Lodi e non è detto che voglia capitolare di fronte all’Unipol. Pare che la Consob abbia ripreso in mano il dossier Unipol-Bnl dopo le notizie giudiziarie uscite ieri sui quotidiani. Ma andiamo con ordine. La mattina di ieri si è aperta con una nota di Unipol. «Nessuna comunicazioni di avvisi o indagini» è pervenuta ad Unipol. La società di Consorte nel suo comunicato parla di «voci generiche» ed «esprime grave preoccupazione per i pregiudizi che siffatti comportamenti arrecano all’azienda, ai suoi soci e al mercato nel suo complesso», confermando «la piena tranquillità per avere sempre operato nel pieno rispetto di tutte le normative vigenti» e la fiducia nell’adempimento da parte della Magistratura dei doveri di tutela degli operatori e del mercato da strumentalizzazioni.
Tutto falso dunque? La procura di Milano non ha replicato al comunicato Unipol ma fondi giudiziarie hanno confermato che nei giorni scorsi i pm di Milano Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco hanno iscritto per concorso aggiotaggio anche il presidente e amministratore delegato di Unipol Giovanni Consorte e il vicepresidente Ivano Sacchetti. Secondo l’accusa, Consorte e Sacchetti avrebbero preso parte al rastrellamento dei titoli dell’istituto di credito padovano insieme agli altri «concertisti» già finiti nel mirino della Procura nei mesi scorsi indagati, appoggiando quindi l’ex amministratore delegato di Bpi (già Banca Popolare di Lodi) Gianpiero Fiorani nel tentativo di ottenere il controllo della la banca veneta. Ad allungare con nomi eccellenti la lista degli indagai sarebbero stati una serie di accertamenti compiuti dagli inquirenti dopo le intercettazioni telefoniche e anche un allegato, presentato insieme alla denuncia dei legali della banca lodigiana alla Procura nei confronti di Fiorani e dell’ex responsabile della finanza di BPI Gianfranco Boni.
In base alla nuova situazione giudiziaria pare che la Consob abbia riaperto il dossier Unipol-Bnl. E, in particolare dopo gli ultimi sviluppi delle indagini delle procure, di Roma e Milano, avrebbe avviato un attento monitoraggio dell’operazione (il prospetto d’offerta ha già ricevuto l’ok da parte della Commissione ed è già stato pubblicato). Dalla Commissione guidata da Lamberto Cardia non trapela nulla, ma secondo fonti autorevoli gli uffici starebbero riesaminando tutta la documentazione. A cominciare dalle dichiarazioni della primavera scorsa quando, dietro esplicita richiesta della Consob, Unipol ribadì più volte che il proprio interesse in Bnl era legato solo alla difesa dell’investimento in Bnl Vita, e successivamente chiarì le tre opzioni aperte: incrementare la propria quota, aderire all’offerta Bbva, oppure difendere l’investimento in Bnl Vita. Ora il dubbio è che Unipol si sia messa nelle condizioni di essere obbligata all’opa, anche attraverso un «patto occulto».
Ieri in Borsa il titolo è salito. A guidare gli acquisti sul titolo, secondo gli analisti assicurativi, è la prospettiva che le nuove accuse sul vertice di Unipol possano indurre la Banca d’Italia a non dare l’autorizzazione per l’Opa su Bnl. «Se ciò avvenisse - scrive in una nota JC Associati - l’impatto sulla società potrebbe essere positivo, in quanto il mercato ricomincerebbe a puntare sul Bilbao per Bnl e Unipol si troverebbe ipercapitalizzata e con un core business in miglioramento e sottovalutato».
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