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E’ finito il partito delle auto blu e dei salotti
Publie le mercoledì 30 luglio 2008 par Open-Publishing4 commenti
Ho girato parecchi circoli del PRC a giugno per i congressi come garante di Federazione. Ho partecipato anche molto attivamente al mio congresso di circolo, nel quale ho avuto l’onore di essere eletta come segretaria. Già in quei momenti forti di discussione e dibattito non mi convincevano le idee proposte da chi presentava la mozione 2 – Manifesto per la Rifondazione.
Molti concetti, molte idee, erano troppo uguali alla mozione 1 – Rifondazione Comunista in movimento. Essenzialmente di diverso c’era un piccolo concetto, che quasi rischiava di passare inosservato “la costituente della sinistra”. Ho sentito con le mie stesse orecchie compagni che presentavano la mozione 2 giurare che la costituente della sinistra non significava alleanza con Sinistra Democratica e mano tesa anche verso il Partito Democratico e che nessuno voleva sciogliere dall’alto il Partito.
L’ho sentito dire da compagni che forse ne erano convinti, ma l’ho letto anche sui giornali e sentito dalle TV da una classe dirigente di Partito che oramai era fin troppo avvezza ai giri di parole, ai salotti televisivi piuttosto che alla schiettezza che si deve usare tra i compagni. Trovo offensivo questo modo di fare.
Usare la propria capacità dialettica per ingannare le persone, per non farle capire realmente il percorso che si intende intraprendere. Nei congressi di circolo ho visto e conosciuto tanta gente semplice. E poi a Chianciano mi guardavo intorno e pensavo, a volte, di essere in un altro partito, non tra compagni.
Cosa c’era in comune tra la platea nazionale e quella locale dei circoli e delle federazioni? A volte mi sembrava nulla. Giri di parole, discorsi retorici, citazioni, poesie. Quando nei circoli invece le persone chiedevano direttamente di non abbandonare il Partito, che oggi più che mai c’è bisogno di comunismo. A Chianciano però ho capito che, per schierarmi, non era necessario “abbracciare” una platea piuttosto che un’altra (su questo comunque non avrei avuto dubbi).
Non c’era questa necessità perché c’erano tanti altri dirigenti capaci di parlare direttamente e senza giri di parole a noi “base” del Partito e non perché illuminati dalla saggezza che non è necessario citare Bertold Brecht per convincere le persone che delle cose si ha padronanza, ma perché di questa base del partito ne sono parte. Le persone sono messa alla prova soprattutto nel parlare. Semplicità di linguaggio e semplicità della persona sono aspetti strettamente in relazione tra loro, dovrebbero essere doti e capacità di un buon politico, soprattutto di chi possiamo chiamare “compagno”.
Arrivare in auto blu, occupare le prime file durante gli interventi più importanti ma non prestare attenzione ed andarsene via mentre parlano i compagni dei territori, passare il tempo del congresso a stringere mani, dare pacche sulle spalle, indire conferenze stampa personali, fare andirivieni nella sala con sguardo “tengo tutto sotto controllo”, tutti questi mi sono sembrati atteggiamenti sprezzanti.
Atteggiamenti di chi credeva di avere la vittoria in tasca, ma che quando ha visto la propria linea politica scendere in minoranza ha tirato fuori una tale cattiveria ed odio tanto da offendere una parte d’Italia accusando i compagni del nord di essere dei leghisti. Molti dell’area “mozione 2” hanno dichiarato che i toni al congresso erano offensivi. L’unica offesa diretta e spietata l’abbiamo sentita dal leader della mozione 2, che, accusando il nord, si è definitivamente bruciato la possibilità di essere, ora ed in futuro, un leader nazionale.
Elena Carradori
Federazione PRC Venezia
Messaggi
1. E’ finito il partito delle auto blu e dei salotti , 1 agosto 2008, 06:00
Lettera pubblicata da "Il Manifesto" 31.7.08
Tra innovatori e conservatori
Faccio alcune riflessioni sull’articolo di Ida Dominijanni. In primo luogo affermare che il congresso spazzi via una generazione di giovani innovatori dal Prc mi pare poco rispondente alla realtà e ingeneroso con quanti giovani ed «innovatori» hanno ritenuto di appoggiare il documento 1 al congresso ed hanno applaudito all’elezione di Paolo Ferrero. Lo dico da militante del Prc che ha 32 anni e che è stato negli ultimi due segretario del Circolo di Primavalle, terzo per numero di iscritti di Roma e tra i circoli più attivi. Capisco che per voi che avete tifato per la mozione 2 è difficile avere la lucidità per vedere che la contrapposizione tra innovatori e conservatori è una mistificazione ed una sciocchezza. Il mio circolo votò le tesi «bertinottiane» a Venezia, come fecero Mantovani e Ferrero, che allora seguendo il ragionamento di Ida erano innovatori, mentre oggi si sono trasformati in paurosi e ritrosi conservatori. Il voto del congresso ci dice che non c’è stata una volontà di vendetta e neppure il voler addossare le colpe della sconfitta solo ad alcuni di coloro che hanno diretto il partito; piuttosto molta parte della base militante ha ritenuto necessario dare un segno di cambiamento a pratiche e comportamenti che erano divenuti frustranti ed inaccettabili, come lo sono ancora i toni usati dal compagno Nichi Vendola nell’intervista da voi pubblicata (il manifesto 29 luglio). Porto l’esempio di Roma che meglio conosco. La federazione è stata guidata da un segretario che Ida definirebbe un innovatore, Massimiliano Smeriglio, e la campagna elettorale per le amministrative dell’Arcobaleno da un’altra innovatrice Patrizia Sentinelli; il primo, di fronte a numerosi documenti del mio circolo nei quali si chiedeva un confronto per la scelta dei candidati alle elezioni, non ci ha risposto; l’altra, quando insistiamo di poter decidere noi sul territorio il programma di coalizione con il Pd ha pensato bene di firmare e depositarne uno identico per tutti i 19 municipi di Roma senza nessun confronto con la base. Questi sono solo due episodi di una storia recente del partito che è stata ritenuta dalla base inaccettabile.Non dovrà più accadere che una classe dirigente che per anni ha svolto ruoli istituzionali e non ha più avuto alcun contatto con la militanza attiva venga a fare una predica agli iscritti dopo una batosta come quella del 13 aprile dicendo che abbiamo perso perché non abbiamo più fatto volantinaggi nei mercati. Noi li abbiamo fatti, ma cosa dovevamo raccontare a quelle persone cui consegnavamo un programma, scritto in modo peraltro incomprensibile per un operaio o per una casalinga, se le pratiche dei nostri assessori cozzavano in modo evidente con quanto scritto. Innovazione è solo un altro totem da venerare se non si comprende che la grande novità di Rc, nel passato, è stata la rivoluzione delle pratiche, l’inclusione della base nelle decisioni e l’apertura verso l’esterno. Se da domani riusciremo a sburocratizzare il partito e rimetterci in cammino non lo so, ma certo è l’unica prospettiva. Non gioisco per questa vittoria, e chiedo di non farlo a chi ha più responsabilità di me, perché la nuova classe dirigente avrà un compito da far tremare le vene: ricostruire Rc e ridare voce alla sinistra.
Francesco Moneta 31.7.08
2. E’ finito il partito delle auto blu e dei salotti , 6 agosto 2008, 09:35, di roberto
Persino patetica se non fosse che dalla caritas è passata direttamente al soldo del gruppo regionale del partito senza alcun investimento democratico.Bella scoperta: si sta meglio a fare i funzionari che andare a fare i missionari in Africa. Comunque; diffidare degli utlimi arrivati che pontificano sul lavoro degli altri. L’unica violenza, ed anche un pò di fanatismo, io li trovo nel tono delle parole usate e nella debolezza populistica, quasi leghista, delle argomentazioni.
Roberto Del Bello
Federazione PRC Venezia
1. E’ finito il partito delle auto blu e dei salotti , 23 agosto 2008, 18:52
è vero come formazione e come esperienza di lavoro sono operatrice umanitaria. mi sono fatta anni di missione all’estero e ne sono fiera. tutto ciò mi ha aiutato a crescere come persona e come professionista. il mio articolo voleva solo essere un flash di ciò che ho visto negli ultimi mesi. sarò nuova, sarò inesperta in politica... ma cos’è.. in questo partito non si può neanche più dire la propria opinione? solo perchè si è giovane, donna, con altre esperienze professionali alle spalle? solo perchè non faccio parte di quella schiera di persone che riescono sempre a riciclarsi anche quando le combinano grosse? se si digita il mio nome in internet viene fuori che ho lavorato nei balcani per la caritas... almeno ho cercato di fare qualcosa di buono nella mia vita. Io. e tu? non mi abbasso a scrivere ciò che si trova in internet su di te... sei così distante da me che non ti prendo neanche in considerazione... se non in queste poche e misere righe. Elena Carradori
2. E’ finito il partito delle auto blu e dei salotti , 3 settembre 2008, 17:36, di marco
da che pulpito arriva la critica, caro roberto dovresti proprio riflettere prima di scrivere in internet, e pensare che tutti possono leggere quello che scrivi, soprattutto quelli che hanno in qualche modo avuto a che fare con te. Sei proprio vergognoso a fare quelle critiche e mi fermo quì per non scadere al becero livello tuo.
Marco Donà segretario del circolo di Marghera del PRC