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E il comunismo che fine fa, scompare dalla vostra storia?

Publie le giovedì 10 aprile 2008 par Open-Publishing
1 commento

PRODI NON HA ANCORA CAPITO CHI L’HA TRADITO".

Da "LA STAMPA" di mercoledì 9 aprile 2008

"Prodi non ha ancora chi lha tradito" "Il comunismo? Resterà solo una tendenza culturale" Intervista RICCARDO BARENGHI ROMA Fausto Bertinotti Si comincia con Prodi, anzi contro Prodi che proprio ieri sul nostro giornale ha accusato la sinistra ra- dicale di aver provocato la caduta del suo governo. E si finisce col comunismo, che «resterà solo una tendenza culturale». Fausto Bertinotti, presidente della Camera e candidato premier della Sinistra Arcobaleno, ieri mattina ha risposto per unora alle domande dei nostri lettori in una video-chat messa in onda sul nostro sito.

Un nostro lettore, in evidente sintonia con Prodi, scrive che la colpa della caduta dei governo è vostra. Soprattutto sua che ha paragonato il presidente del consiglio a un poeta morente...

«Penso che sia più grave, per Prodi, non aver capito le ragioni della crisi del suo governo ancor più che averla subita. Bisogna distinguere tra il dito e la luna: il dito è ciò che ci viene attribuito, cioè laver segnalato uno stato di crisi. Dopo aver sostenuto il governo con tutte le nostre forze, ci siamo accorti che la sinistra si stava scavando un fossato tra il suo elettorato che voleva cambiare la politica di Berlusconi, ma i risultati non arrivavano. Certo, cerano state buone cose come la politica estera, ma sulle pensioni, i salari, la tragedia delle morti sul lavoro, la precarietà, la redistribuzione del tesoretto... niente. Un niente che è stata la rispo- sta dei ministri del Partito Democratico alle nostre sollecitazioni».

E allora chi ha fatto cadere il governo? «Sta sotto gli occhi di tutti: i poteri forti e la parte centrista e moderata della coalizione» Adesso però molti leader politici del Partito democratico imputano alla sua Sinistra leventuale vittoria di Berlusconi. E anche diversi lettori della Stampa ci scrivono che lei attacca sempre Veltroni e mai il leader dei Popolo della libertà... «Noi siamo sempre stati e sempre saremo contro Berlusconi e le destre, queste sono accuse inaccettabili. Tanto più che è stato Veltroni a decidere, legittimamente per carità, di andare da solo alle elezioni e di rompere con noi. Adesso è al Pd che spetta lonere di contendere il potere a Berlusconi.

E se non ci riesce significa che la sua strategia, oltre a essere sbagliata nei confronti della sinistra, è complessivamente sbagliata».

Voi quindi starete allopposizione chiunque vinca? «Esattamente». Anche se ci fosse un pareggio, oppure se Veltroni avesse bisogno di voi per governare? «Intanto io non vedo proprio la possibilità di un pareggio. Noi comunque staremo allopposizione, tanto più se nascesse un governo di larghe intese. Con il Pd poi ci sono differenze strategiche profonde, che al momento non consentono collaborazioni sul piano nazionale. Diverso il discorso a livello locale, Comuni, Regioni, Province, dove infatti siamo alleati».

Senta Bertinotti, ma lei pensa che la Sinistra Arcobaleno reggerà allurto elettorale o si sfascerà il giorno dopo? E se resistesse, diventerà un Partito unico o resterà una coalizione? {{«Il nostro progetto si chiama Sinistra Arcobaleno, cioè un soggetto unico. Con un suo gruppo dirigente unico. Né un semplice cartello elettorale né una coalizione. Un soggetto unitario e unico».}} E il comunismo che fine fa, scompare dalla vostra storia?{{ «Ho detto che ci chiamiamo e ci chiameremo Sinistra Arcobaleno. Il comunismo resterà come tendenza culturale, al pari del femminismo, dellecologismo...».}}

Messaggi

  • BENE, BENE...

    Intendiamoci: queste elezioni non hanno cambiato niente. Le decisioni della borghesia non vengono MAI prese per via parlamentare. Del resto basta un’oscillazione di mezzo punto su qualche indicatore dell’economia globalizzata per allineare agli ordini del Capitale tutti i borghesi del mondo. Da Cacciari a Cossiga, da Epifani a Fini si son tutti mostrati preoccupati per l’esclusione della sinistra dal parlamento: potrebbe ritornare alla piazza. Tranquilli! Per uno scranno governativo nel tempio della chiacchiera non c’è sinistro che non bombarderebbe di nuovo dieci Jugoslavie e venti Afghanistan. La piazza ideologica non ha mai disturbato l’andamento del profitto. E’ BENE che si semplifichi un po’ la giungla del nemico, specie quando questi si veste di rosso. La catastrofe elettorale dei sinistri sia di monito soprattutto ai giovani, perché un posto al parlamento è l’equivalente aggiornato del vecchio posto in paradiso: tu prega e spera, io faccio affari. Non è forse meglio partecipare a una "comunità umana" che abbia le proprie radici nella storia delle rivoluzioni e abbia - qui, subito - una concezione del mondo opposta a quella imperante?

    1953: Il cadavere ancora cammina
    1960: La concorde regia dell’infessimento elettorale

    Vedi on line : http://www.quinterna.org