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E la destra e la sinistra

Publie le giovedì 25 settembre 2008 par Open-Publishing
5 commenti

Sul piano pratico e’ difficile vedere qualche differenza tra la destra e la sinistra attuali, almeno in Italia, poiche’ ogni ideologia e’ stata del tutto annientata dai politici del nostro tempo. La casta non ha omologato solo i privilegi ma anche i principi. Siamo in una notte dove tutte le vacche sono nere.

Sembra che per tutti lorsignori ci siano solo due scopi: il potere e il denaro, che non hanno sembianze ne’ di destra ne’ di sinistra e sono perseguiti allo stesso modo da entrambe le parti. Pecunia non olet e nemmeno fa distinzioni ideologiche. Per dirla in modo brutale, il potere si differenzia solo per quantita’, mai per qualita’. Per cui tra le parti sono piu’ facili i compromessi e le spartizioni su un piano amoralmente paritario.

Sul piano ideologico, si possono fare delle distinzioni puramente teoriche e personali di cio’ che "potrebbe" costituire discrimine tra destra e sinistra, ma tanto per fare retorica, dal momento che la storia prova facilmente che nei fatti i governi di destra e di sinistra hanno rovesciato ogni propaganda possibile per comportarsi male allo stesso modo.

La pace e’ un valore di sinistra? E i diritti del lavoro lo sono? O lo e’ lo stato sociale? La difesa di banche corrotte o di societa’ decotte e’ di sinistra o di destra? La socializzazione delle perdite di compagnie private rientra nel libero mercato? I 260.000 miliardi di lire regalati alla Fiat erano di destra o di sinistra? E i mille miliardi di dollari con cui si salvano in USA due banche di che colore e’? E la copertura dei reati finanziari di Bankitalia? E la Costituzione e’ di destra o di sinistra ? E se mai fosse di sinistra, come mai la sinistra fa di tutto per distruggerla? Le liste elettorali preconfezionate da che parte stanno? E l’indulto ai ladri di stato? E l’impunita’ alle massime cariche? O la tendenza a un regime presidenziale forte? E l’allargamento del precariato e la distruzione dello stato sociale? E l’adesione al Trattato di Lisbona mai sottoposto a consultazione popolare di che parte e’? E gli OGM? E la base americana a Vicenza? O i 30 miliardi di spese in armi in Iraq?

E’ solo su basi utopiche che posso considerarmi di sinistra e non di destra. Ma se voglio farlo, mi occorre un’ulteriore distinzione perche’ c’e’ sinistra e sinistra.

La sinistra utopica non puo’ essere ovviamente nessuno degli stati totalitari storici e nemmeno quella specie di poltiglia indifferenziata che fa capo a personaggi incolori come Veltroni o opportunistici come D’Alema, ma deve per forza identificarsi in qualcosa che non c’e’ e che al momento nessuna forza politica vuole: una parte politica intenzionata a realizzare una democrazia largamente partecipata.

La sinistra prima rivoluzionaria, poi totalitaria, e’ gia’ ampiamente fallita sul piano storico e ha del fascino solo per pochi giapponesi nella boscaglia, mentre la sinistra moderata sempre piu’ indifferenziata e cedevole nei confronti della destra puo’ anche raccogliere gli ultimi opportunisti ma sta esalando gli ultimi respiri e non e’ nemmeno da prendere in considerazione.

Nel caso dello stato totalitario (Cina, Cuba, Russia ecc.) la condanna e’ fin troppo facile, perche’ i risultati hanno negato le premesse e il popolo che pure aveva partecipato alla rivoluzione e’ rimasto poi estraneo a ogni gestione del potere, e’ stato dunque fregato sia nel caso classico di una rivoluzione popolare che ha rovesciato le classi egemoni (alta borghesia capitalistica) per portare al potere i rappresentanti delle classi media e bassa che in altri casi. La storia ha ampiamente provato che la nuova burocrazia si assolutizza come classe al potere ricostruendo una piramide gerarchica dal vertice piu’ o meno ristretto, e che i cittadini continuano a starne fuori come prima, al posto del potere dell’aristocrazia o del censo si pone il potere dei politici e dei burocrati e le cose non cambiano o addirittura peggiorano. I risultati in termini di democrazia non sono tanto diversi se la rivoluzione e’ di destra, religiosa, militare o capitalista (vedi Cina, o Iran, o Pakistan)
Quando il potere rimane nelle mani di pochi che governano contro gli interessi dei cittadini tenendo questi ultimi lontani dalle scelte politiche, si ha comunque un regime comunque lo si chiami. Il resto e’ propaganda.

Se invece la distribuzione del potere fosse diversa e ci fosse una democrazia partecipata a cui contribuisce il maggior numero possibile di cittadini senza lo sclerizzarsi al comando dei soliti pochi, entreremmo in un genere nuovo, mai praticato in questo paese, la piramide sarebbe rovesciata ed aumenterebbero i poteri dei cittadini, sia per la scelta dei loro rappresentanti, sia per il loro controllo, trattamento e eventuale rimozione.

L’unica sinistra accettabile dunque e’ quella che allarghi il potere ai cittadini e che produce una democrazia partecipata piu’ ampia possibile, con facile ricambio e responsabilità immediata e anche penale di chi gestisce il potere pubblico, accompagnata da un sistema agile e frequente di consultazione popolare, di controllo sugli eletti, di ricambio, e con un’ossatura forte di valori morali praticati dagli organi pubblici. Qualcosa di simile alla socialdemocrazia svedese. Ma in Italia non se ne vede traccia.

La destra e’ per antonomasia il contrario di una democrazia partecipata. I suoi caratteri sono piu’ facili da vedere:
potere accentrato, autoprotetto e senza controllo e ricambio, scelte politiche, economiche o fiscali.. solidamente nelle mani di chi ha anche i capitali al fine di difendere e aumentare gli stessi contro gli interessi e i diritti dei cittadini, alleanza con il potere religioso, confessionalismo con assunzione dei tabu’ morali della chiesa di stato come ulteriore deterrente della liberta’ del popolo, netto discrimine tra gli abusi e i privilegi di una casta e il resto dei cittadini che si vedono tagliare i diritti fondamentali e non hanno potere alcuno sulle scelte politiche, rigido controllo dei media, assenza di equilibrio tra i poteri e tendenza ad accentrare ogni potere nell’esecutivo con dipendenza di tutti gli altri (come e’ chiaro, a parte alcuni particolari, anche un regime di sinistra puo’ presentare questi caratteri)

Sempre una sinistra inesistente e democratica, oltre a garantire un crescente grado di partecipazione democratica, dovrebbe difendere:

 i diritti umani

 i diritti civili

 l’uguaglianza di tutti davanti alla legge

 l’uguaglianza di trattamento senza discrimine di sesso, nazionalita’, etnia, religione, classe, colore ecc.

 lo stato sociale

 i servizi pubblici: scuola, sanita’, trasporti... a costo minimo e cura massima

 la giustizia giusta e la pena certa

 la difesa del territorio, dell’ambiente e delle risorse naturali

 la fiducia nell’evoluzione e nel progresso..

Non continuo perche’ mi prende la demoralizzazione…

..

da

Masada 791- E’ il turbocapitalismo, bellezza

http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Viv,per non cadere nei "liberal" all’americana (fine implicita nei tuoi ragionamenti) vatti a rileggere un pò la Luxemburg;se non ti dirà niente,passa direttamente con Uòlter o con "Galera!"Di Pietro così poni finalmente fine alla tua agonia.

    • Non credo che lo stile liberal all’americana abbia niente a che vedere con la socialdemocrazia svedese, ne’ credo che nel mio discorso ci sia mai stato alcunche’ a favore di Walter ma se tu pensi per estremi e sulle mail ti comporti come un analfabeta che non vede nulla fuori da una rivoluzione impossibile, non so che dirti. Ti impicchi da solo

      viviana

  • guarda che la social-democrazia svedese stà fallendo anche in casa, il modello capitalista non è riformabile,quando lo capiremo?

    • ah be’ perche’ la social-democrazia inglese e’ proprio in buono stato........

      ma che social-democrazia....??? questa e’ pura e semplice soft-dictatorship.

      ora i conti vengono a galla...... succhiavano sangue dall’europa ed il sistema dei crediti invece era legato ai cugini d’oltre oceano......

      quando dicevo queste cose..... che kooly noody succhiava sangue dall’europa e collaborava con la cina con i soldi europei tutti mi davano del pazzo...

      ma no che dici!!! mi sentivo dire per telefono...ora tutto torna!

      o no?

  • chi ha parlato di social-democrazia inglese? non ci capisco più niente, dico che il capitalismo non è riformabile e quindi è sottolineato che il programma social-democratico è fallimentare storicamente, di qualsiasi stato in qualsiasi epoca storica.