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E’ morto Robert Altman, il regista iconoclasta

Publie le mercoledì 22 novembre 2006 par Open-Publishing

di Alessandro Ambrosin 

E’ spirato all’ospedale di Los Angeles a 81 anni Robert Bernard Altman. Un regista sicuramente anticonvenzionale nel suo genere. Lo sguardo attraverso la sua macchina da ripresa è riuscito a cogliere, a denunciare, a volte con sottile ironia, una società dalle molteplici sfaccettature e contraddizioni, a demitizzare eroi nazionali, a registrare le complesse inquietudini della società americana.
Classe 1925, si arruola nell’esercito e partecipa alla seconda guerra mondiale.

Il suo debutto cinematografico avviene solo nel 1953 con il film "The delinquents", che non fu mai distribuito in Italia. Altman aveva già 45 anni.
Nel 1957 dedica un film a James Dean, scomparso da solo un anno prima delle riprese. Contemporaneamente inizia a lavorare anche in televisione, confezionando delle serie tivù di successo come Alfred Hitchcock, e Bonanza.

Fu licenziato spesso dalle reti televisivi, con le quali si scontrava per far prevalere la sua linea politica, libertaria e antimilitarista.
Sull’orlo del fallimento causato dai suoi debiti di gioco, Altman acquista nel 1970 la casa di produzione Lion’s gate film e produce Mash, che vince la palma d’oro.
Un anno piu’ tardi arriva "Anche gli uccelli uccidono", un film denuncia che mette in risalto come il razzismo sia ancora radicato nel sud degli Stati Uniti.
Cinque nomination all’oscar per Nashville, che resta indubbiamente uno dei suoi capolavori.

Nel ’76 vince l’orso d’oro a Berlino presentando "Buffalo Bill". Con il film "Tre donne" affronta le condizioni e le problematiche del mondo femminile.

Nel 1980, Altman decide di vendere la sua casa di produzione, e si dedica al teatro formando la Sandcastle 5 Productions. Abbandonato il mondo ovattato di Hollywood, Altman, continua comunque la sua professione di regista, e nel 1983 con "Streamer" vengono premiati al Festival di Venezia tutti gli attori per la migliore interpretazione.

Dieci anni dopo, nel 1993, con "America oggi", riceve il leone d’oro a Venezia ex-aequo con "Trois Couleurs, Bleu" di K. Kieslowski.
Nel 1996 riceve il Leone d’Oro alla Carriera alla Mostra del Cinema di Venezia e nel 2002 vince il Golden Globe come miglior regista per "Gosford Park".

Quest’anno gli è stato consegnato l’oscar alla carriera. Un riconoscimento forse arrivato troppo tardi, che premia ancora l’impegno per la sua professione, la genialità e il coraggio che lo hanno sempre contraddistinto.