Home > E’ stato fatto tutto per salvare Baldoni? L’opposizione: «Basta con la guerra»

E’ stato fatto tutto per salvare Baldoni? L’opposizione: «Basta con la guerra»

Publie le venerdì 27 agosto 2004 par Open-Publishing

di red

Difficile non balbettare di fronte all’uccisione di Baldoni. Una morte che nessuno ha voluto credere possibile e che lascia sbigottiti. La famiglia scieglie il silenzio. La moglie Giusi Bonsignore e i figli Guido e Gabriella, di 24 e 21 anni, in silenzio lasceranno Licata, in Sicilia, dove si trovavano presso la famiglia materna per raggiungere Roma. A Preci, in Umbria, dove la famiglia di Baldoni gestisce un agriturismo anche i turisti, gli ospiti sbigottiti, proteggono il lutto dalle indiscrete telecamere alla ricerca delle lacrime. A Milano, dove abitava Baldoni, i vicini di casa parlano poco, solo qualcuno si lascia andare a un ricordo di lui che fischiettava per le scale. Il sindaco di Preci Alfredo Virgili ha dichiarato il lutto cittadino.

Un uomo di pace. È morto per una guerra che non voleva, contro cui si batteva. I politici di governo balbettano ora che si trattava di un "ricatto inaccettabile". Lo dicono inframezzando le parole con molti aggettivi di condanna come - "atto raccapricciante", "barbara esecuzione" "brutalità terrorista" - da Renato Schifani a Ignazio La Russa. Il ministro Maurizio Gasparri arriva a dire questo: «La tragedia di Baldoni coinvolge tutta la Nazione e rafforza la convinzione che la lotta al terrorismo è, oggi più
che mai, un preciso impegno al quale un Paese democratico non
può derogare». Come a dire, insomma, che la morte di Baldoni rafforza le ragioni della presenza militare italiana in Iraq. Baldoni certo non può smentire.

Anche la Lega trova nella morte di Baldoni motivo per confermare le sue elucubrazioni razziste. Per Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali del Carroccio il suo assassinio è solo la «prova di odio assoluto verso chiunque appartenga al mondo occidentale».

Il ministro degli Esteri Franco Frattini, che aveva annunciato alla scadenza dell’ultimatum l’esistenza di trattative e che oggi riferirà in Parlamento sulla vicenda (alle ore 15 in seduta congiunta di Camera e Senato a Montecitorio), sostiene che Baldoni sia stato ucciso da specie di predoni del deserto che niente hannoa che fare con le realtà politiche o religiose irachene. «Si tratta di organizzazioni del terrorismo che niente, assolutamente niente hanno a che fare con le autorità civili e religiose, anche le più estreme, parlo per esempio di Moqtada Al Sadr, con le quali
ci siamo confrontati nelle scorse settimane. Si tratta di terroristi puri e semplici». E continua dicendo che «l’impegno italiano non può e non deve cambiare». Perchè? «Perchè ce lo ha chiesto il governo dell’Iraq, il governo di Allawi, che è stato dalle Nazioni Unite» e «perchè siamo lì per una missione di pace, come siamo già in Afghanistan e in Kosovo, siamo lì per fare del bene al popolo iracheno».

Per Marco Rizzo, presidente della delegazione del Pdci a Strasburgo invece «serve ora una forte iniziativa politica per il ritiro immediato dall’Iraq delle truppe di occupazione italiane a cui tutto il centrosinistra non si può sottrarre». «Il finale di questa vicenda - sottolinea ancora Rizzo - pone interrogativi sul livello di impegno che è stato profuso da parte delle autorità italiane per la liberazione di Enzo Baldoni, per non parlare delle odiose dichiarazioni di alcuni giornali di destra nelle ore che hanno preceduto l’esecuzione e che toccano il fondo della vergogna e macchiano indelebilmente il giornalismo italiano».

E Armando Cossutta fa notare che «ormai tutti gli italiani in iraq, al di là della loro volontà, vengono identificati come appartenenti ad una paese
occupante. sono gravi le responsabilità del governo Berlusconi
che ci ha trascinato in questo conflitto imperiale. L’unica strada per la pace - conclude - è il ritiro immediato delle truppe dall’Iraq». Anche per il segretario della Cgil Guglielmo Epifani Baldoni è rimasto «vittima di una guerra assurda».

Mentre anche Pierluigi Castagnetti della Margherita entrando alla riunione delle commissioni Esteri e Difesa della Camera per la prima audizione di Frattini dice: «Non si capisce perchè le truppe italiane restano in Iraq a fare una guerra folle e sbagliata». Per Castagnetti «la guerra in Iraq ha
favorito il terrorismo e, nella migliore delle ipotesi, il passaggio in Iraq dalla dittatura di Saddam ad un governo fondamentalista». E conclude: «È giunto il momento di ritirare il nostro contingente militare».

Paolo Guzzanti trova il coraggio per attaccare in questo frangente la
sinistra che non perde occasione per attaccare il governo considerando questo atteggiamento «un disonore e un’ulteriore offesa alle vittime». Anche per Clemente Mastella (Udeur) l’uccisione di Baldoni dovrebbe far riflettere i pacifisti perchè "è stato ucciso dai terroristi e non in un atto di guerra".

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=37232