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Elezion. Berlusconi chiama , Bush risponde

Publie le giovedì 23 marzo 2006 par Open-Publishing

Berlusconi chiama.Bush risponde.
Quale minaccia si profila per la libertà degli italiani,da parte dei due filibustieri?
Intanto gli Usa annunciano attentati e morte durante le manifestazioni che potrebbero svolgersi contro il governo da qui alle elezioni.
E’ una minaccia?

Allarme violenza sul voto.
Prodi agli Usa: inutile angoscia

di red

Allarme rosso per i cittadini Usa in Italia: attenzione alle manifestazioni e ai cortei, sembrano pacifici ma in realtà sono violenti. Uno strano allarme, lanciato dal Dipartimento di Stato americano nei giorni in cui, tanto per fare un esempio, esplode, senza provocare preoccupazione a Washington, la protesta dei giovani di Parigi contro il precariato. Uno strano allarme, che descrive il Bel Paese quasi fosse una democrazia vacillante sotto i colpi dei moti di piazza. E proprio per questo, forse, è un allarme che piace al governo di Roma.

Avvisi pubblici del genere, da parte del Dipartimento di Stato, sono frequenti, in caso di vertici o di riunioni internazionali che possono innescare proteste o là dove la situazione socio-politica è molto tesa o i sentimenti anti-americani sono forti. Qui si fa riferimento agli scontri dell’11 marzo a Milano, una manifestazione spontanea «divenuta violenta, con vetrine infrante, strade bloccate, 15 agenti di polizia feriti e 40/45 individui arrestati». Attenzione, allora: nei prossimi giorni «dimostrazioni sono programmate in diverse parti d’Italia». Quindi «ai cittadini americani si ricorda di essere vigili, di fare quanto necessario per migliorare la sicurezza e d’essere prudenti nei luoghi pubblici e sui trasporti pubblici. Qualsiasi attività sospetta in Italia dovrà essere riferita immediatamente alla polizia o all’Ambasciata degli Usa a Roma».

Il governo soffia sul fuoco
Per Romano Prodi c’è quacosa che non va: «Ho chiesto spiegazioni all’ambasciatore americano, mi ha spiegato che è la prassi, ma io sono rimasto molto colpito, perchè una mossa del genere, con elezioni così vicine, può portare un senso di angoscia e di paura, e non ce n’è proprio bisogno». Replica con insinuazioni pesanti Silvio Berlusconi, che non solo parla di «intromissione indebita di Prodi in ambito americano», ma esplicitamente lo accusa di «coprire la realtà delle cose e cioè che la sinistra ospita al suo interno chi pratica la violenza in molte direzioni e in occasioni differenti». Reazioni che certo non vanno nella direzione auspicata pochi minuti prima proprio dal leader dell’Unione, che aveva chiesto a tutti serenità, perché «si avvicina il momento della riflessione, i cittadini devono poter decidere liberamente. E il dibattito politico deve muoversi con regole precise, non con fuochi d’artificio tutti i giorni».

E invece fin da subito, anziché chiedere spiegazioni agli Usa per l’inusuale ingerenza in campagna elettorale, il governo italiano ha scelto di cavalcare l’onda dell’allarmismo. Dalle parole di Gianfranco Fini sembra quasi una strategia concordata: «Un cittadino americano che va ad una manifestazione di certi segmenti della sinistra radicale, dove si bruciano bandiere dell’ America ed Israele e dice: “Sono americano ed ho votato Bush” sicuramente corre dei rischi», ammonisce il ministro degli esteri. E «se per emergenza democratica si intende che in campagna elettorale c’è chi cerca di impedire con la violenza libere manifestazioni, sicuramente sì»

Di ben diverso avviso Fausto Bertinotti, che si rivolge direttamente al governo: «Chi rappresenta il paese dovrebbe assumersi la responsabilità di farlo, e dire a Bush che in Italia la sicurezza e l’ordine sono gestiti dalla vocazione democratica del popolo italiano». Difficilmente l’appello sarà ascoltato.

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