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Emergenza carceri

Publie le giovedì 14 gennaio 2010 par Open-Publishing
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Il governo ha dato il via libera allo stato d’emergenza per le carceri.

Dichiarare lo stato d’emergenza è pericoloso perché vuol dire iniziare nuove costruzioni senza le regole di concorsi e degli appalti, soverchiando la legge, i piani regolatori, il rispetto del territorio, la tutela dalla mafia e i vincoli di spesa delle leggi che richiedono una copertura finanziaria e non consentirebbero di affidare opere pubbliche a inquietanti amici degli amici, come è avvenuto per la Protezione civile nella ricostruzione post terremoto. Ma ormai in Italia lo Stato costruisce solo con la protezione civile o in condizioni di emergenza, cioè al di fuori di ogni regola e allargando il debito pubblico. E’ normale questo in uno Stato civile? Non è un nuovo modo per calpestare le leggi?
Eppure sono decine di anni che l’emergenza degli appalti è sotto gli occhi di tutti.

Ma Alfano dice che così realizzerà 21.709 nuovi posti-carcere e assumerà 2000 agenti. Subito i sindacati di polizia penitenziaria hanno detto che già gli agenti di custodia in più dovrebbero essere 7.000 e non 2.000.
Quello che non si capisce è che fine abbiamo fatto i 40 istituti di pena, vuoti, mai usati, e mai aperti per mancanza di personale, o quelli mai finiti.

I dati oggi sono questi: capienza delle carceri attuali 43.000 posti. Carcerati attuali: 64.000 (67.000 a fine anno). In Emilia abbiamo il doppio dei carcerati possibili.

Situazione gravissima e ben nota, eppure nelle due Finanziarie di Tremonti non si vede traccia di investimenti, a meno che, nella ridda di privatizzazioni selvagge di B, non si pensi di privatizzazione il carcere come funzione, magari dandolo in appalto alla mafia.

Situazione insostenibile. Nel 2009 sono morte in carcere 1560 persone, 560 si sono suicidate. Il carcere di Salmone è la triste fama di carcere dei suicidi, si è ammazzata persino la direttrice del carcere. Un terzo dei carcerati sta dentro per uno o due giorni, quando personaggi illustri con due pene passate in giudicato come il fratello di B non ci sono andati mai.

Metà dei carcerati sono in attesa di giudizio quando chi è ricco, come dell’Utri, aspetta a casa e nemmeno agli arresti domiciliari ma con tutte le libertà e gli onori e gente come Previti ha goduto di una legge ad personam. Il 30% di quelli che sono in attesa di giudizio sono dichiarati innocenti. I processi sono lunghissimi e farraginosi ma si arriva persino a dire che il numero dei magistrati italiani è superiore agli altri paesi, senza dire però che nessuno di questi ha 3 gradi di giudizio e ha un tipo di prescrizione basata su una infinita serie di rimandi e di lentezze ammesse per legge.

Dei 64.000 carcerati il 37% sono stranieri, ma quando incide su questo l’aver dichiarato la clandestinità reato, unico paese in Europa? 20.000 sono extracomunitari. E non godono di benefici per la mancanza di casa e famiglia. Vogliamo avere il coraggio di dire che questa carcerazione è il frutto spaventoso della Bossi- Fini? E della sua mancanza di fondi per applicare se stessa, di rapidità delle pratiche, di assenza totale di integrazione?

L’80% delle carceri italiane ha più di un secolo di vita ed è ormai inadatto a qualsiasi cosa. Le condanne della Corte Europea non si contano. Il sistema carcerario italiano è fuori da ogni legalità.

Metà degli imputati che lascia il carcere vi è rimasto non più di 10 giorni, mentre circa il 35 per cento esce dopo appena 48 ore

Il 10% è recluso grazie alla Fini-Giovanardi sulla droga.
E ci sono in carcere più tossici di quanti ne passino per i Sert. La destra ha pensato bene di curare la tossicodipendenza col carcere.. per i poveri si intende. Ai ricchi si permette anche l’ingresso degli spacciatori in parlamento.

Se mai il carcere dovesse essere un deterrente dalla recidiva, è chiaro che queste condizioni di vita creano solo altro crimine.

Il 32 % dei carcerati deve scontare solo un anno o meno e si parla di liberarli. Bel il 64% deve fare meno di 3 anni e il fatto che sino ancora in carcere prova che le misure alternative di semilibertà per i poveri non funzionano, per quanto sia provato che la recidiva per chi viene reintegrato è molto bassa.

Solo un detenuto su 4 può svolgere un lavoro e solo l’1% può seguire corsi professionali. L’85% dei lavoranti svolge lavori di pulizia o di preparazione e distribuzione del vitto per il carcere stesso.
Gli educatori sono pochissimi.

Il 41 bis attualmente colpisce solo 565 persone. Sono quasi tutti mafiosi. Quanti sono quelli che lo subiscono in quanto "terroristi"?

A causa del sovraffollamento, molti stanno in carceri molto lontani da casa e gravano sullo stato per le spese di trasferimento per seguire il processo.

L’80% dei detenuti è malato: diffuse le epatiti, le malattie respiratorie, poi la tossicodipendenza, depressioni e malattie mentali, malattie dei denti, malattie osteo-muscolari. Che i medici siano scarsi e frettolosi inutile dirlo. Quello che è successo con Stefano Cucchi dice di carenze gravissime e corresponsabilità.

In carcere ci sono 71 bambini sotto i 3 anni che vivono con le madri detenute.

Le piante organiche della Polizia penitenziaria, stabilite con decreto ministeriale dell’8 febbraio 2001, prevedono 41.268 unità; sono 35.343 persone, mancano 5.925 agenti e in totale 8.8882 operatori. Per cui il proclama di Alfano di 2000 nuovi agenti è una presa di giro.

Di educatori ne sono previsti dalla legge 1.088, sono 686.
Gli psicologi 352 per 60.000 persone.
Il concorso del 2004 per 39 psicologi non ha portato ad alcuna assunzione.
I fondi della Cassa delle ammende, con cui lo Stato dovrebbe investire in progetti educativi e/o di reinserimento sociale dei detenuti, non vengono utilizzati o vengono destinati ad altre finalità.

Tre leggi principalmente hanno prodotto l’inferno delle carceri italiane: la Bossi-Fini, la Fini-Giovanardi e la “ex Cirielli”, che ha limitato i benefici ai recidivi. Se a questo ci aggiungiamo la disapplicazione delle misure alternative e l’inspiegabile presenza di carceri vuote abbiamo un quadro di desolazione e rovina che fa dell’Italia il peggio d’Europa.

http://masadaweb.org

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