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Poiché il porporato Ruini non vuol comprendere che non deve “coltivare”, sconfinando, il campo altrui, dobbiamo dotarci di paletti e filo da recinzione - meglio rete a maglie resistenti, non si sa mai - per delimitare, una volta per tutte la nostra proprietà, lo Stato “laico”.
Siamo vicini socievoli, ci salutiamo, ci rispettiamo - almeno da parte nostra c’è tolleranza -, ci scambiamo le visite di cortesia ed i doni, ecc… ma non dobbiamo, possiamo, vogliamo consentire gli sconfinamenti “con il dito puntato contro” sul nostro “terreno”.
Diritti civili, finanziaria “sofferta”, ecc… non sono temi ed argomenti che competono - o per meglio dire, non dovrebbero interessare, usiamo il condizionale, visto l’andazzo corrente - alla Conferenza Episcopale permanente che, per la cura delle anime, ha già tanto da fare e da dire.
Eutanasia; semmai possono, lor signori, disquisire sugli aspetti connessi alla loro “fede” senza tentare sortite a voler condizionare la “ragione” e la Politica intesa questa come scelta. Funerali in Chiesa per il sig. Welby; è un problema che riguarda ed interessa le loro coscienze di religiosi che negano, quanto il defunto non aveva chiesto se non per bocca della di lui consorte, dimostrando di dare le pagelle - brutto vizio ! - anche alla Morte, qualunque essa sia. Il perdono lo hanno perso per istrada, nonostante il continuo richiamo a questa pratica, ma rivolta ai fedeli.
Insomma, quali cittadini di una Repubblica democratica, chiediamo il rispetto che la “fede” deve costantemente dedicare alla “ragione” senza sconfinamenti che sanno, ancora oggi, di sapori del passato, residui fastidiosissimi del potere temporale della Chiesa.
Unicuique suum ! Tanto per usare una lingua ben conosciuta di là del Tevere, con la quale speriamo di poterci intendere circa i confini del nostro territorio (diritto) che dovremo, ob torto collo, provvedere a recintare in presenza di ulteriori “intromissioni” da parte dei nostri “invadenti” vicini.
Compreso, sig.ri Rappresentanti in Parlamento?