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Energia e razza padrona

Publie le martedì 3 giugno 2008 par Open-Publishing

iego D. :"I costi del nucleare dipendono in gran parte da chi si assume l’onere dell’arricchimento dell’Uranio: se, come in Francia, sono i militari a farlo, una bella fetta dei costi sembra scomparire. In realta’, cambia solo capitolo di bilancio e viene “spalmata” sulla fiscalita’ generale.

Il costo e’ di 65 $ il MWh, mentre in Europa ci si orienta fra gli 82 euro della Francia ed i 118 della Germania. Il prezzo dell’Uranio e’ in crescita esponenziale.

Ma cio’ che c’e’ di veramente allucinante in questa follia e’ quel numero – 20.000 – che corrisponde a grandi linee al tempo di decadimento delle scorie. Se le centrali inizieranno a funzionare nel 2025 e termineranno – poniamo – nel 2050, nel 22.050, finalmente, in uno dei fantastici 4 luoghi d’Italia potranno chiudere baracca e buttare tutto nel cassonetto.

Ma, qualcuno si rende conto di cosa sono 20.000 anni?

Nessuno, ovviamente, riflette un solo secondo sul significato reale di “20.000 anni” e nemmeno si sogna di comunicare che, negli USA, la produzione eolica reale (non la potenza di picco) ha superato di gran lunga quella nucleare. Che la Danimarca ha raggiunto il 20% di produzione elettrica di sola fonte eolica.
In questa “indicizzazione” della vita delle persone c’e’ tutta la protervia e la spocchia della razza padrona."

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“Piu’ mi addentravo nella storia di Chernobyl, piu’ mi rendevo conto che quello che stavo annotando sul mio notes non era ne’ il presente ne’ il passato, ma il futuro”.
Svetlana Aleksievic

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Luca Popper: "E’ vero che nessuno arriva a coprire il fabbisogno energetico totale, con il rinnovabile. Ma ci manca poco. L’Islanda, ad esempio, e’ gia’ a quota 99%.
La Svezia conta di arrivarci entro pochi anni. Se ha messo in programma un progetto di queste proporzioni, significa che SI PUO’. E lo ha fatto smantellando il nucleare!!
e pensare che basterebbe sostituire le lampade e lampadine ad incandescenza con quelle a led per avere un ritorno energetico di qualche centrale nucleare. Che ci vuole?"

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L’80% del nucleare in Francia rappresenta l’eccezione che conferma la regola. Li, la diffusione delle centrali e’ cosi’ alta che - oltre a far incazzare 3/4 della popolazione - li ha portati a un punto di non ritorno, dove la riconversione ad altre forme di produzione elettrica e lo smantellamento delle centrali, verrebbe a costare, per il momento, molto di piu’.
Gli altri paesi, invece, come la Germania o anche gli Stati Uniti, stanno abbandonando o riducendo drasticamente il progetto del nucleare, perche’ sanno che diverra’ a breve assolutamente sconveniente. E’ risaputo che l’uranio non e’ una fonte inesauribile e la crescente domanda comportera’ un forte aumento del prezzo di mercato.
E qui casca l’asino. Sono coloro che vogliono lucrarci, infatti, che premono per il nucleare.

Ne’ fisici, ne’ scienziati. Ma multinazionali e affaristi, con il benestare dei politici. Assumeranno cosi’ il controllo del mercato dell’uranio e della produzione energetica da esso ottenuta. Ma non e’ detto che la fornitura di energia elettrica diverra’ conveniente! Quella e’ una illusione diffusa solo per avere consensi.

Esistono paesi che producono quasi tutto il loro fabbisogno energetico col rinnovabile. Ma non ne esiste uno che riesca a farlo solo col nucleare.

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Ace Gentile "La Spagna si appresta ad avviare la produzione del piu’ grande complesso di centrali solari termodinamiche d’Europa nel sito di Sanlucar La Mayor, vicino a Siviglia, per ridurre, grazie al contributo del sole dell’Andalusia, la dipendenza dal petrolio. «In Andalusia ci sono 320 giorni di sole all’anno», assicura il professor Valeriano Ruiz, direttore del laboratorio di termodinamica dell’universita’ di Siviglia. La prima centrale di questo complesso e’ gia’ stata completata e dovrebbe essere inaugurata prima della fine dell’anno. La sua potenza installata e’ di 11 megawatt, un po’ di piu’ rispetto a quella di Pocking, in Germania che con 10 Mw, sara’ ancora per poco tempo la prima centrale a produzione di energia solare europea. Ma a Sanlucar La Mayor e’ prevista la costruzione totale di 8 centrali per portare la potenza complessiva a 302 Mw da qui al 2010. Al completamento dei lavori, questo centro sara’ capace di fornire energia a 180 mila utenti, l’equivalente di una citta’ come Siviglia.

Dal 2007 in Spagna, per i palazzi di nuova costruzione e per edifici ristrutturati, saranno obbligatori i pannelli solari termici. E’ quanto prevede il nuovo Codice tecnico di edificabilita’ (Cte) entrato in vigore a fine settembre: le abitazioni dovranno essere dotate di pannelli solari termici per produrre dal 30 al 70% di acqua calda, mentre gli edifici pubblici, i complessi industriali e i centri commerciali saranno tenuti a installare anche i pannelli solari fotovoltaici per la produzione di elettricita’.

“Queste misure energetiche permetteranno un risparmio energetico compreso tra il 30 e il 40%, cosi’ come una riduzione di emissioni di C02 dal 40 al 55% per ogni palazzo”, ha detto il ministro dell’Ambiente Cristina Narbona durante l’inaugurazione di un seminario sul Cte.
Il ministro per le politiche abitative, Maria Antonia Trujillo, ha assicurato che le nuove norme rappresenteranno un aumento del costo della casa di solo l’1%, contrariamente a quanto dice l’Associazione dei promotori immobiliari di Madrid, che stima un aumento del costo pari al 12%."

Carmine: "Il NO al nucleare e’ un valore innato in tutte le persone di buonsenso e di onesta’ intellettuale. Chi e’ a favore deficita in una delle due. -Spendere miliardi di euro per arrivare a coprire fra 15/20 anni il 15% del fabbisogno e’ pura follia. Il 15% e’ facilmente raggiungibile prima entro tale data semplicemente con risparmio-solare-eolico e con investimenti immensamente inferiori.

 Chi dice che l’energia da nucleare costa poco mente allegramente perche’ non considera gli enormi costi di dismissione e gestione scorie.

 Il nucleare NON e’ una fonte rinnovabile e investire ingenti risorse, tempo e rischi in quella direzione, nelle condizioni in cui il pianeta si trova, e’ pura follia.

 L’uranio come il petrolio si esaurisce ma soprattutto aumentera’ il prezzo. Quanto? credo che nemmeno il piu’ grande economista sapra’ cosa costera’ fra 10, 20 anni. Perche’ i costi saranno interdipendenti uranio-petrolio-gas e sappiamo quante fluttuazioni si hanno in base a eventi imprevedibili.

 I fautori, tra l’altro, dicono che e’ per le emissioni di CO2. Lestofanti! quale CO2? Quella che producete con la fungaia di inceneritori? E’ il colmo, faccio le centrali nucleari per contrastare l’aumento di CO2 che produco con inceneritori. Che intelligenti! E poi le alternative (risparmio-eolico-solare) non hanno emissioni CO2!

 Se si investisse solo il 10% del badget per nucleare schizzeremmo in avanti sul know-how tecnologico, abbassando costi e aumentando rendimenti di solare, ecc.

Date un’occhiata:

futuroprossimo.blogosfere.it/2008/04/una-nuova-tecnologia-promette-pannelli-solari-lowcost-entro-un-anno.html

oppure

www.rinnovabili.it/xcpv-la-nuova-tecnologia-fotovoltaica-low-cost-701074

Ci saranno progressi che nemmeno immaginiamo su questo settore. E come al solito noi resteremo ancora indietro.

Come adesso andremo ad elemosinare tecnologia nucleare in giro, fra 10 anni, quando sara’ piu’ chiaro il fallimento nucleare, andremo ad elemosinare tecnologia solare!

Uscire dalla ossessione per la crescita e lo sviluppo e’ anche l’unica via per affrontare seriamente la questione dell’equita’. E’ ormai evidente che la polarizzazione della ricchezza tra Nord e Sud e dunque la tragedia della miseria e dell’emarginazione che investe almeno la meta’ della popolazione del pianeta, sono connessi all’attuale modello di sviluppo fondato sulla crescita competitiva (Latouche, 1993, Rist, 1997). Questo processo di crescente polarizzazione si verifica non solo tra Nord e Sud, ma piu’ in generale, all’interno di una determinata regione, tra centro e periferia (Amin, 2002), cosi’ come, a livello locale, tra citta’ e campagna. Come si e’ visto questo processo di polarizzazione della ricchezza e’ perfettamente coerente, e comprensibile, nell’ambito dell’approccio sistemico.

Cio’ che risulta assai meno evidente, in particolare ai leader della sx, che pure da sempre condividono questa lettura della sviluppo come processo sbilanciato, e’ la contraddizione di fondo tra gli obbiettivi enunciati di difesa del welfare, del lavoro e dell’ambiente, e le condizioni di competitivita’ crescente che caratterizzano il sistema economico nel contesto della globalizzazione.

www.decrescita.it/modules/article/view.article.php/a38

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Nestor Machno: "L’Italia ha bisogno di un piano energetico a breve scadenza e quello che si propone e’ un investimento a lunga cioe’ il nucleare. A prescindere il fatto che un referendum ha sanzionato che l’Italia non vuole il nucleare e quindi l’unica strada percorribile e’ quella di fare un nuovo referendum (altrimenti dovrebbe decadere anche il referendum sulla monarchia, sulla legge 194, sul divorzio e cosi’ via)oggi abbiamo bisogno di soluzioni energetiche di breve termine. Le tecnologie rinnovabili ci sono e allora perche’ intanto non metterle in atto? Perche’ non investire sul solare sul eolico in attesa del nucleare?
Perche’ probabilmente il progetto nucleare e’ solo per ingrassare alcuni, in questo caso a breve termine."

http://www.masadaweb.org