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Europee: Dal premier stop alla riforma, si cerca nuova intesa
Publie le venerdì 31 ottobre 2008 par Open-PublishingEuropee: Dal premier stop alla riforma, si cerca nuova intesa
Udc: Vittoria importante. Pd: meglio legge attuale che Porcellum
Roma, 31 ott. (Apcom) - Formalmente è un rinvio in Commissione, praticamente si tratta di un importante e forse definitivo stop alla riforma da Berlusconi alla legge elettorale per le Europee che la maggioranza voleva cambiare nella sostanza per farla somigliare a quella in vigore per le Politiche, introducendo una soglia di sbarramento al 5% e togliendo il voto di preferenza. La decisione è stata annunciata dal premier Silvio Berlusconi al termine di un pranzo con il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ma era ampiamente prevedibile dopo la nota del Cavaliere che mercoledì sera aveva dichiarato che, senza ampia convergenza, si sarebbe andati al voto per eleggere i rappresentanti italiani a Strasburgo con la legge attualmente in vigore.
E una convergenza sul testo portato dalla maggioranza in Aula alla Camera - l’Assemblea avrebbe cominciato ad esaminarlo la prossima settimana - era praticamente impossibile. Non tanto per lo sbarramento del 5 per cento, quanto per l’introduzione delle liste bloccate che ha unito tutte le opposizioni, Udc in testa, più il Movimento per le Autonomie, nella battaglia a favore delle preferenze. Una battaglia che faceva proseliti neanche troppo nascosti nelle file del Popolo della Libertà, lato An, tanto che alcuni esponenti dell’ala di Alemanno avevano presentato due emendamenti che andavano in questa direzione e che rischiavano di vedere la maggioranza sconfitta in Aula durante il voto segreto. Un rischio troppo grande da correre e allora ecco arrivare il dietrofront di Berlusconi che anche ieri, dopo la colazione a Montecitorio, ha dichiarato: "Se si trova un’intesa bene, altrimenti a noi va benissimo questa legge".
Il rinvio in Commissione sembra apparentemente soddisfare anche tutta l’opposizione che, di fatto, lo aveva chiesto questa mattina dopo la riunione dei parlamentari autoconvocati proprio in difesa delle preferenze. "E’ importante che questa battaglia parlamentare che ha avuto riscontri nel Paese si possa concludere positivamente con un accordo affinché la legge elettorale possa essere migliorata", commenta Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, che sul tema ieri ha anche avuto un incontro con Fini.
Il Pdl passa il cerino nelle mani di Veltroni: "L’opposizione se vuole faccia una proposta, altrimenti resta la legge attualmente in vigore: a noi va bene, semmai crea più problemi a Veltroni...", dice Fabrizio Cicchitto anche se pure nella maggioranza c’è chi come la Lega vede in questo rinvio in Commissione la possibilità di modificare almeno il numero di circoscrizioni, portandole dalle 5 attuali a 15, come era nei disegni di Roberto Calderoli.