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Europee. “E’ stato il Partito democratico a chiedere lo sbarramento”
Publie le giovedì 29 gennaio 2009 par Open-Publishing1 commento
Europee. “E’ stato il Partito democratico a chiedere lo sbarramento”
di Tommaso Vaccaro
A “inciucio” fatto tra Pdl e Pd, le Camere si accingono a votare la riforma elettorale per le elezioni europee. Proteste della sinistra, ma non solo, in tutto il Paese. A rischio le alleanza locali
Come nella migliore tradizione giallistica, l’assassino è certamente il maggiordomo. Lo svela, a film non ancora terminato, il vicepresidente dei deputati del PdL, Italo Bocchino.
“E’ stato il Partito democratico [il maggiordomo ndr.] a chiederci di introdurre lo sbarramento [l’arma del delitto ndr.] e noi riteniamo che sia utile alla stabilizzazione politica del paese”. Di quale paese Bocchino parli, non è chiaro, visto che la riforma che maggioranza e opposizione si accingono a votare riguarderà le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Certo è che l’accordo bipartisan “ammazza pluralismo”non mancherà di aggiungere un po’ di miele ai rapporti già sufficientemente edulcorati tra i democratici di Veltroni ed il governo Berlusconi. Un aspetto, questo, che all’esponente del Pdl non sfugge e infatti aggiunge: “Siamo soddisfatti soprattutto per questa apertura di dialogo tra maggioranza e opposizione che può servire anche per altri temi” sottolinea Bocchino. Insomma, il killer ha la copertura del padrone di casa, il Governo e la maggioranza, in cambio di qualche silenzio in più su Federalismo e riforma della giustizia.
Intanto insorgono in tutto il Paese quelle che si accingono ad essere le vittime dell’accordo tra centrodestra e Pd. La sinistra non rappresentata in Parlamento, ma non solo, comincia ad alzare le barricate contro quella che sarà l’unica, ma determinante, modifica all’attuale legge elettorale per le europee: lo sbarramento al 4%.
La protesta parte da Milano, dove i gruppi di Rifondazione comunista, dei Verdi e della Sinistra democratica, insieme ai Comunisti italiani, questa mattina hanno bloccato i lavori del consiglio provinciale esponendo in aula, al loro posto, un cartello con la scritta “sbarramento in corso”. I consiglieri della Provincia lombarda spiegano in una nota che “tutti gli obbiettivi dichiarati” si riducono di fatto nel voler “eliminare il dissenso dal Paese”.
Lo stesso cartello è stato esposto questo pomeriggio nell’aula del Consiglio regionale del Lazio, dal capogruppo del Prc, Ivano Peduzzi, e dalle consigliere Maria Antonietta Grosso e Antonietta Brancati. Questo “scambio di favori” tra Pdl e Pd, così è stato definito l’accordo da Peduzzi, rischia di “compromettere” i rapporti anche a livello locale tra il partito di Veltroni e il Prc. Il capogruppo di Rifondazione ha chiesto, infatti, un “incontro urgente” al governatore Marrazzo.
La medesima richiesta è stata avanzata dall’esponente regionale del Prc in Umbria, Stefano Vinti, alla presidente della Giunta, Maria Rita Lorenzetti. “Qualora passasse questo tipo di sbarramento, - ha affermato Vinti – Rifondazione comunista ne dovrebbe prendere atto anche a livello umbro ed in vista della formazione delle coalizioni che si presenteranno ai prossimi appuntamenti elettorali”.
Sul piede di guerra anche Sinistra democratica, il cui leader nazionale, Claudio Fava, dopo aver scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiesto a Veltroni di avere “il coraggio di venire allo scoperto e confrontarsi pubblicamente con me su questa oltraggiosa legge elettorale che vuole fare insieme al centrodestra”.
Sul fronte politico esattamente opposto, non usa parole dolci nei confronti dei suoi ex compagni di partito di An, Francesco Storace, oggi segretario nazionale de La Destra. “Bocchino – ha detto – si deve vergognare anziché parlare di sbarramento. Questa gentaglia si permette di impedire ad altri di competere ad armi pari”. Anche Storace ha chiesto, poi, un incontro urgente al Capo dello Stato.
Appello rivolto a tutte le forze politiche per “fare fronte comune” contro la riforma della legge elettorale europea, arriva invece dal gruppo parlamentare dell’Mpa. I deputati autonomisti, alleati di Berlusconi, mettono a disposizione la loro delegazione parlamentare “per rappresentare le posizioni di partiti e movimenti non presenti nelle Camere, attraverso interventi e la presentazione di emendamenti”.
Ma una volta individuato il killer, l’arma del delitto ed i complici dell’assassinio, la faccenda si fa sempre più spinosa. Che ne sarà delle alleanze di centrosinistra a livello locale? E’soprattutto lì, infatti, che il “maggiordomo” rischia di rimanere senza copertura politica.
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1. Europee. “E’ stato il Partito democratico a chiedere lo sbarramento” , 29 gennaio 2009, 10:38, di Enrico Biso
Alla domanda su cosa ne facciamo delle intese a livello locale con il pd,non posso rispondere.Verrei sicuramente censurato,ma credo che la mia posizione sia lo stesso ben chiara.Comunque sia,la nuova alleanza piduista(pd,pdl’udv’udc)sta attentando anche alla democrazia formale.Per un fronte unico contro il nuovo regime liberticida. Per un onesto bilancio di dove ha portato la linea funesta della collaborazione di classe con il governo prodi!Dal pericolo berlusconi,siamo arrivati al pericolo veltrusconi con annessi casini e di pietro. Per una lotta ad oltranza contro costoro!SMASCHERIAMOLI!