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FACCIAMO KIOTO, INSIEME, SUBITO!

Publie le giovedì 17 febbraio 2005 par Open-Publishing

Ai Nodi, i Gruppi Tematici ed il Subnodo della Rete di Lilliput
Alle Associazioni locali che aderiscono e promuovono Retelilliput
Alle Associazioni Ambientaliste e loro Istituti di Ricerca
Alla Campagna BILANCI DI GIUSTIZIA
Ai Distretti di Economia Solidale
Ai Gruppi d’Acquisto Solidali
Alle comunità di credenti che hanno a cuore la salvaguardia del creato
Agli uomini e le donne che hanno a cuore il futuro loro e dei loro figli

Oggi, 16 febbraio 2005, entra in vigore il controverso Protocollo di Kioto. E’ una data importante perchè gran parte delle nazioni del mondo hanno promesso di prendersi cura del futuro del pianeta e di chi lo abita. Gli esperti ci dicono che se anche tutti gli obbiettivi che questo accordo si pone fossero raggiunti non avremmo attuato che il 10% di ciò che sarebbe necessario fare. Dunque, tutto questo discutere, dividersi intorno ad una misura ampiamente insufficiente e certamente irrilevante. Ma anche simbolica, evocativa e, soprattutto, necessaria per attivare un processo di reale cambiamento. La riduzione delle emissioni di CO2 ed i criteri per ripartire "equamente" gli obbiettivi di riduzione tra i popoli e le nazioni della terra sono una prima e grande occasione, non solo per pre-occuparsi dei cambiamenti climatici, ma anche per mettere in discussione il tema dello sviluppo e della crescita, per fare i conti davvero con la "finitezza" del pianeta e delle sue risorse, per ripensare il concetto di benessere, per modificare gli stili di vita insostenibili sul piano sociale ed ambientale.

Questi sono i nostri argomenti, quelli sui quali le nostre esperienze locali si confrontano e sperimentano da anni. Qualcuno anni fa ci propose di fare rete per imprigionare Gulliver, di renderci visibili ed incisivi sul piano culturale e politico. Oggi abbiamo una nuova occasione per farlo.

I governi che anno sottoscritto gli obbiettivi di riduzione delle emissioni del protocollo, anche i più diligenti, arrancano affannosamente e vedono crescere anzichè diminuire la loro produzione di CO2. L’Italia avrebbe il compito di diminuire le emissioni del 6% rispetto al 1990 e si ritrova oggi ad averle aumentate del 12%: ha un ritardo complessivo del 18% da recuperare!

L’opinione pubblica non sempre comprende: spesso Kioto è associato alle fastidiose targhe alterne ed ai blocchi domenicali dell’auto.

C’è dunque tutto lo spazio per un’iniziativa forte sul piano culturale e politico: i governi non spiegano? facciamolo noi; non si pianificano riduzioni? cominciamo a proporlo ed a farlo noi. Facciamo Kioto, subito, in modo preventivo ed unilaterale! Mettiamo in moto una competizione al ribasso dei consumi e delle emissioni, anche nelle forme più popolari e conviviali. Proponiamo la redazione di Piani Energetici nelle singole case, nei nostri comuni, nei nostri territori.

In questo senso mi appello:

 alle famiglie ed ai consumatori organizzati, perchè rendano visibile le esperienze di acquisto collettivo, di autoproduzione attraverso strumenti che valorizzino gli indicatori di sostenibilità come l’Impronta Ecologica della vita quotidiana (si potrebbe pensare anche ad un adattamento della proposta dei Bilanci di Giustizia non tanto/non solo su indicatori di spesa ma anche di impatto ambientale)

 alle associazioni locali perchè agiscano un’azione politica con le proprie amministrazioni come ad esempio la redazione del Piano Energetico Comunale e l’obbiettivo LOCALE di riduzione del 18% delle emissioni;

 alle associazioni nazionali, i Coordinamenti e le Reti perchè si attrezzino per mettersi a servizio di tutto questo, facendo sintesi, rendendo visibile e trasformandolo in iniziativa politica verso i partiti, gli organi di comunicazione e le istituzioni;

 agli istituti scientifici e di ricerca per possano supportare con strumenti idonei, omogenei ed appropriati l’azione locale (definizione degli indicatori di sostenibilità; modelli per la redazione di Piani Energetici)

Possiamo unire e coordinare le nostre diversità verso un’obbiettivo comune come abbiamo saputo fare in molte altre occasioni, perchè "insieme è la politica".
Facciamo Kioto, insieme, subito!

Sergio Venezia

039/2399221 (uff.)

Promotore del Distretto di Economia Solidale della Brianza (www.retecosol.org) per:
Ass. Culturale e Politica "LA MONDOLFIERA" (http://www.lamondolfiera.org) di Villasanta (MI), e per il Nodo Rete Lilliput Monza e Dintorni (http://nodi.retelilliput.org/monza/)

Lo sviluppo sostenibile è come l’inferno: lastricato di buone intenzioni. (S.Latouche)