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FARO DI DEMOCRAZIA!
a cura di Paolo De Gregorio - 19.11.06
L’esportatore di democrazia George W. tiene talmente in considerazione l’opinione della maggioranza del popolo americano che lo ha sfiduciato per l’aggressione all’Irak, che dichiara: “in Irak non dobbiamo fare come in Vietnam dove siamo scappati, bisogna aumentare il numero dei nostri soldati e vincere”!
La testardaggine spesso confina con la totale ottusità, ma quando si tratta del capo della più aggressiva e violenta potenza del mondo, c’è poco da ridere.
Un ignorante, alcolista, fondamentalista religioso, figlio di un presidente ex capo della CIA che armò Saddam Hussein per aggredire l’Iran, responsabile insieme al padre di tutte le guerre in quella regione con milioni di morti, sponsor di Israele e della sua politica di genocidio verso i palestinesi, non riesce a capire altro che l’uso più pesante della violenza e della lotta armata, e fa dichiarare ai suoi generali che l’Islam assomiglia ai fascisti e ai nazisti e che sarà responsabile della 3° guerra mondiale.
Aggiunge anche che la potenza iraniana rappresenta una minaccia ai rifornimenti petroliferi del mondo intero.
Faccio solo qualche brevissima considerazione, come ci impone la regola dei blog.
– Chi parla di 3° guerra mondiale è solo chi desidera farla e ha i mezzi adeguati. Nel mondo vi è solo l’America con i suoi soli amici (Inghilterra e Israele) che ha questa capacità
– ogni giorno che nell’area mediorientale, fino all’Afghanistan, resterà un solo esercito occidentale con la pretesa di guidare la politica e i flussi di petrolio, crescerà il fronte islamico in tutto il mondo e la sconfitta degli occidentali, prima o dopo, è certa
– il petrolio è una materia prima di proprietà dei paesi produttori ed è una inaudita pretesa voler decidere della sua destinazione. Tutti i paesi produttori devono avere, per un principio indiscutibile e liberista, la facoltà di vendere una loro proprietà a chi vogliono (magari alla Cina), e nella moneta che desiderano
– c’è da preoccuparsi della salute mentale di coloro che, in Italia e nel mondo, considerano gli Usa una democrazia, facendosi imbrogliare da fiumi di falsità, e non considerando i fatti come unica fonte di riflessione e giudizio.
Paolo De Gregorio